• COINCIDENZE

    A volte, le coincidenze sono davvero troppe.

    Prendiamo il miliardario morto ieri in un incredibile incidente, con uno yacht di lusso di 56 metri affondato mentre era all'ancora proprio davanti al porto di Palermo.

    Succede, direte.

    Michael Lynch diventò miliardario grazie alla vendita ad HP della sua società informatica, a seguito della quale HP lo denunciò, insieme al manager finanziario Stephen Chamberlain, per frode, accusandoli di aver gonfiato i beni della società di $8,8 miliardi. La causa civile fu vinta 2 anni fa, mentre Lynch e Chamberlain sono stati assolti nel procedimento penale giusto due mesi fa.

    E fino a qui tutto a posto.

    Ma pochi giorni fa, Chamberlain è morto, ucciso da un'auto mentre faceva jogging, e ieri è morto anche Lynch.

    Sfiga?

    Fonte: Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
    COINCIDENZE A volte, le coincidenze sono davvero troppe. Prendiamo il miliardario morto ieri in un incredibile incidente, con uno yacht di lusso di 56 metri affondato mentre era all'ancora proprio davanti al porto di Palermo. Succede, direte. Michael Lynch diventò miliardario grazie alla vendita ad HP della sua società informatica, a seguito della quale HP lo denunciò, insieme al manager finanziario Stephen Chamberlain, per frode, accusandoli di aver gonfiato i beni della società di $8,8 miliardi. La causa civile fu vinta 2 anni fa, mentre Lynch e Chamberlain sono stati assolti nel procedimento penale giusto due mesi fa. E fino a qui tutto a posto. Ma pochi giorni fa, Chamberlain è morto, ucciso da un'auto mentre faceva jogging, e ieri è morto anche Lynch. Sfiga? ➡️ Fonte: Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
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  • MONSIGNOR VIGANO SCOMUNICATO PER SCISMA

    E’ veramente incredibile la rapidità con la quale la Chiesa cattolica di Jorge Mario Bergoglio punisce i suoi oppositori. Mons. Viganò è stato scomunicato per “scisma” oggi, 5 luglio 2024, perché ha rifiutato l’autorità del Papa regnante e ha criticato pesantemente il Concilio vaticano II.

    La prima osservazione è che in questo caso si è applicato un metodo molto veloce e rigido, senza cercare una mediazione. Alla faccia dell’apertura e dell’inclusività, che entrano in gioco solamente quando si tratta di omologarsi al pensiero unico. L’attuale Chiesa cattolica è tanto dura al suo interno, nei confronti del suo clero e dei suoi fedeli, quanto cedevole verso la mentalità mondana.

    C’è da dire però che mons. Viganò non ha fatto nulla per evitare tale provvedimento, anzi è come se l’avesse fortemente “provocato”. Le sue dichiarazioni sono inequivocabili e molto dure nei confronti sia dell’attuale Pontefice che del Concilio Vaticano II, da lui considerato “il cancro” dal quale derivano tutti i mali della Chiesa contemporanea.

    Non si è comportato certo come quei grandi santi (vedi san Francesco) che, pur essendo estremamente critici nei confronti della Chiesa del loro tempo, ne hanno accettato l’autorità e sono rimasti dentro la comunione ecclesiale.

    Un’altra considerazione che mi viene spontanea è il peso che la sentenza di scomunica da’ alle dichiarazioni che vengono espresse sulle reti sociali. Ormai per tutti, anche per le gerarchie cattoliche, ciò che conta è la “reputazione” che uno ottiene nel mondo della comunicazione informatica.
    MONSIGNOR VIGANO SCOMUNICATO PER SCISMA E’ veramente incredibile la rapidità con la quale la Chiesa cattolica di Jorge Mario Bergoglio punisce i suoi oppositori. Mons. Viganò è stato scomunicato per “scisma” oggi, 5 luglio 2024, perché ha rifiutato l’autorità del Papa regnante e ha criticato pesantemente il Concilio vaticano II. La prima osservazione è che in questo caso si è applicato un metodo molto veloce e rigido, senza cercare una mediazione. Alla faccia dell’apertura e dell’inclusività, che entrano in gioco solamente quando si tratta di omologarsi al pensiero unico. L’attuale Chiesa cattolica è tanto dura al suo interno, nei confronti del suo clero e dei suoi fedeli, quanto cedevole verso la mentalità mondana. C’è da dire però che mons. Viganò non ha fatto nulla per evitare tale provvedimento, anzi è come se l’avesse fortemente “provocato”. Le sue dichiarazioni sono inequivocabili e molto dure nei confronti sia dell’attuale Pontefice che del Concilio Vaticano II, da lui considerato “il cancro” dal quale derivano tutti i mali della Chiesa contemporanea. Non si è comportato certo come quei grandi santi (vedi san Francesco) che, pur essendo estremamente critici nei confronti della Chiesa del loro tempo, ne hanno accettato l’autorità e sono rimasti dentro la comunione ecclesiale. Un’altra considerazione che mi viene spontanea è il peso che la sentenza di scomunica da’ alle dichiarazioni che vengono espresse sulle reti sociali. Ormai per tutti, anche per le gerarchie cattoliche, ciò che conta è la “reputazione” che uno ottiene nel mondo della comunicazione informatica.
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  • MONSIGNOR VIGANO SCOMUNICATO PER SCISMA

    E’ veramente incredibile la rapidità con la quale la Chiesa cattolica di Jorge Mario Bergoglio punisce i suoi oppositori. Mons. Viganò è stato scomunicato per “scisma” oggi, 5 luglio 2024, perché ha rifiutato l’autorità del Papa regnante e ha criticato pesantemente il Concilio vaticano II.

    La prima osservazione è che in questo caso si è applicato un metodo molto veloce e rigido, senza cercare una mediazione. Alla faccia dell’apertura e dell’inclusività, che entrano in gioco solamente quando si tratta di omologarsi al pensiero unico. L’attuale Chiesa cattolica è tanto dura al suo interno, nei confronti del suo clero e dei suoi fedeli, quanto cedevole verso la mentalità mondana.

    C’è da dire però che mons. Viganò non ha fatto nulla per evitare tale provvedimento, anzi è come se l’avesse fortemente “provocato”. Le sue dichiarazioni sono inequivocabili e molto dure nei confronti sia dell’attuale Pontefice che del Concilio Vaticano II, da lui considerato “il cancro” dal quale derivano tutti i mali della Chiesa contemporanea.

    Non si è comportato certo come quei grandi santi (vedi san Francesco) che, pur essendo estremamente critici nei confronti della Chiesa del loro tempo, ne hanno accettato l’autorità e sono rimasti dentro la comunione ecclesiale.

    Un’altra considerazione che mi viene spontanea è il peso che la sentenza di scomunica da’ alle dichiarazioni che vengono espresse sulle reti sociali. Ormai per tutti, anche per le gerarchie cattoliche, ciò che conta è la “reputazione” che uno ottiene nel mondo della comunicazione informatica.
    MONSIGNOR VIGANO SCOMUNICATO PER SCISMA E’ veramente incredibile la rapidità con la quale la Chiesa cattolica di Jorge Mario Bergoglio punisce i suoi oppositori. Mons. Viganò è stato scomunicato per “scisma” oggi, 5 luglio 2024, perché ha rifiutato l’autorità del Papa regnante e ha criticato pesantemente il Concilio vaticano II. La prima osservazione è che in questo caso si è applicato un metodo molto veloce e rigido, senza cercare una mediazione. Alla faccia dell’apertura e dell’inclusività, che entrano in gioco solamente quando si tratta di omologarsi al pensiero unico. L’attuale Chiesa cattolica è tanto dura al suo interno, nei confronti del suo clero e dei suoi fedeli, quanto cedevole verso la mentalità mondana. C’è da dire però che mons. Viganò non ha fatto nulla per evitare tale provvedimento, anzi è come se l’avesse fortemente “provocato”. Le sue dichiarazioni sono inequivocabili e molto dure nei confronti sia dell’attuale Pontefice che del Concilio Vaticano II, da lui considerato “il cancro” dal quale derivano tutti i mali della Chiesa contemporanea. Non si è comportato certo come quei grandi santi (vedi san Francesco) che, pur essendo estremamente critici nei confronti della Chiesa del loro tempo, ne hanno accettato l’autorità e sono rimasti dentro la comunione ecclesiale. Un’altra considerazione che mi viene spontanea è il peso che la sentenza di scomunica da’ alle dichiarazioni che vengono espresse sulle reti sociali. Ormai per tutti, anche per le gerarchie cattoliche, ciò che conta è la “reputazione” che uno ottiene nel mondo della comunicazione informatica.
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  • La “filiera” di Valditara

    Ho deciso di darmi una penitenza per i miei molteplici peccati, anche se non siamo più in Quaresima, e quindi mi sono accinto alla lettura del disegno di legge sulla riforma degli Istituti tecnici e professionali.

    Dopo le prime righe mi sorge un dubbio: ma questa è una proposta di legge riguardante gli agroalimentari prodotti dalle scuole agrarie? Oppure riguarda le fasi di una produzione industriale portata avanti dagli studenti degli ITIS?
    Infatti viene usata ripetutamente la parola “filiera”.

    Ora, mi chiedo, che cos’è una “filiera”? Cerco sulla rete e trovo due definizioni del termine suddetto: la prima è l’insieme delle fasi della produzione di un bene, la seconda è l’insieme dei soggetti che contribuiscono alla produzione di un bene.

    Riporto quanto scrive Wikipedia (“Bibbia” indiscussa dell’etere) :
    “Con filiera (agro-alimentare, industriale, tecnologica) si intende l'insieme articolato (anche detto "rete" o "sistema") che comprende le principali attività (ed i loro principali flussi materiali e informativi), le tecnologie, le risorse e le organizzazioni che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto finito; in senso più stretto, si intende l'insieme delle aziende che concorrono alla catena di fornitura di un dato prodotto. Il termine è stato coniato dall'agronomo francese Louis Malassis”

    Ma di che cosa stiamo parlando? Quale sarebbe il “prodotto finito” di cui sopra? Il servizio scolastico? O addirittura lo studente stesso?

    Ricordo che una volta un rappresentante di una casa editrice, venuto nella mia scuola per presentare i nuovi testi, mi disse, soprappensiero, come per prevenire le mie osservazioni sulla impreparazione degli studenti: “Beh, certo, considerando il prodotto che vi arriva dalla terza media.”. Io ribattei: “Prego? Il prodotto? I ragazzi sarebbero dei prodotti?”. Non ebbi nessuna risposta, se non un tacito assenso imbarazzato.

    Ma tornando alla nostra questione, il vero dramma è che questo “signore” che ha ottenuto il posto per “meriti politici”, durante il corso della sua vita ha insegnato la più astratta delle materie, diritto romano. Peraltro in Università, ed è abbastanza evidente come il mondo universitario stia alla scuola così come l’informatica sta a un idraulico. Il suddetto non ha la più pallida idea di cosa voglia dire far lezione ad una classe di sciamannati che non hanno alcuna intenzione di apprendere bensì solo quella di conseguire un diploma o un attestato.

    Il succitato professore di diritto romano all’Università è costantemente sulle prime pagine dei quotidiani che contano e si fa alfiere delle riforme, guarda caso sempre in stile anglosassone. Poco importa che la scuola degli States sia la più squallida di tutto il mondo occidentale: è ovvio che essa debba essere il faro che indica la strada del progresso all’istituzione scolastica italiana. E soprattutto serve che si vada nella direzione di una società, come quella statunitense, che impedisca ogni tipo di aggregazione e di relazione umana. Di qui la logica conseguenza è la dissoluzione del gruppo classe e la formazione delle classi di volta in volta a seconda delle materie da affrontare.

    Ma non è finita qui: il “vate” della educazione di “destra”, preso da sacro furore si impunta di voler passare alla storia per la riforma di un sistema scolastico che dovrebbe preparare i ragazzi alla concretezza del lavoro e alle esigenze del mercato.

    Ecco allora il politicante smanioso di gloria futura, onnipresente ed onniparlante, che vuol fare la riforma delle riforme. Ed ecco che l’onniparlante ripropone la scuola-azienda che hanno cercato di introdurre gli anni passati, introducendo nuovamente concetti stravecchi e strasuperati di odore marxiano.

    Che però fanno un gran comodo al grande capitale anglosassone.

    Quella struttura di scuola che era rimasta fuori dalla porta rientra dalla finestra.

    Questo è vero obiettivo della “filiera” non si capisce di quale astratto e fumoso servizio scolastico ottenuto da un coacervo di entità scollegate l’una dall’altra.
    La “filiera” di Valditara Ho deciso di darmi una penitenza per i miei molteplici peccati, anche se non siamo più in Quaresima, e quindi mi sono accinto alla lettura del disegno di legge sulla riforma degli Istituti tecnici e professionali. Dopo le prime righe mi sorge un dubbio: ma questa è una proposta di legge riguardante gli agroalimentari prodotti dalle scuole agrarie? Oppure riguarda le fasi di una produzione industriale portata avanti dagli studenti degli ITIS? Infatti viene usata ripetutamente la parola “filiera”. Ora, mi chiedo, che cos’è una “filiera”? Cerco sulla rete e trovo due definizioni del termine suddetto: la prima è l’insieme delle fasi della produzione di un bene, la seconda è l’insieme dei soggetti che contribuiscono alla produzione di un bene. Riporto quanto scrive Wikipedia (“Bibbia” indiscussa dell’etere) : “Con filiera (agro-alimentare, industriale, tecnologica) si intende l'insieme articolato (anche detto "rete" o "sistema") che comprende le principali attività (ed i loro principali flussi materiali e informativi), le tecnologie, le risorse e le organizzazioni che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto finito; in senso più stretto, si intende l'insieme delle aziende che concorrono alla catena di fornitura di un dato prodotto. Il termine è stato coniato dall'agronomo francese Louis Malassis” Ma di che cosa stiamo parlando? Quale sarebbe il “prodotto finito” di cui sopra? Il servizio scolastico? O addirittura lo studente stesso? Ricordo che una volta un rappresentante di una casa editrice, venuto nella mia scuola per presentare i nuovi testi, mi disse, soprappensiero, come per prevenire le mie osservazioni sulla impreparazione degli studenti: “Beh, certo, considerando il prodotto che vi arriva dalla terza media.”. Io ribattei: “Prego? Il prodotto? I ragazzi sarebbero dei prodotti?”. Non ebbi nessuna risposta, se non un tacito assenso imbarazzato. Ma tornando alla nostra questione, il vero dramma è che questo “signore” che ha ottenuto il posto per “meriti politici”, durante il corso della sua vita ha insegnato la più astratta delle materie, diritto romano. Peraltro in Università, ed è abbastanza evidente come il mondo universitario stia alla scuola così come l’informatica sta a un idraulico. Il suddetto non ha la più pallida idea di cosa voglia dire far lezione ad una classe di sciamannati che non hanno alcuna intenzione di apprendere bensì solo quella di conseguire un diploma o un attestato. Il succitato professore di diritto romano all’Università è costantemente sulle prime pagine dei quotidiani che contano e si fa alfiere delle riforme, guarda caso sempre in stile anglosassone. Poco importa che la scuola degli States sia la più squallida di tutto il mondo occidentale: è ovvio che essa debba essere il faro che indica la strada del progresso all’istituzione scolastica italiana. E soprattutto serve che si vada nella direzione di una società, come quella statunitense, che impedisca ogni tipo di aggregazione e di relazione umana. Di qui la logica conseguenza è la dissoluzione del gruppo classe e la formazione delle classi di volta in volta a seconda delle materie da affrontare. Ma non è finita qui: il “vate” della educazione di “destra”, preso da sacro furore si impunta di voler passare alla storia per la riforma di un sistema scolastico che dovrebbe preparare i ragazzi alla concretezza del lavoro e alle esigenze del mercato. Ecco allora il politicante smanioso di gloria futura, onnipresente ed onniparlante, che vuol fare la riforma delle riforme. Ed ecco che l’onniparlante ripropone la scuola-azienda che hanno cercato di introdurre gli anni passati, introducendo nuovamente concetti stravecchi e strasuperati di odore marxiano. Che però fanno un gran comodo al grande capitale anglosassone. Quella struttura di scuola che era rimasta fuori dalla porta rientra dalla finestra. Questo è vero obiettivo della “filiera” non si capisce di quale astratto e fumoso servizio scolastico ottenuto da un coacervo di entità scollegate l’una dall’altra.
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  • Schivata l’ennesima deriva orwelliana negli USA - “Conti bloccati se parli male del deep state”

    https://dituttoedipiu.altervista.org/moneta-digitale-tra-liberta-e-controllo/

    #MonetaDigitale #Libertà #Controllo #DeepState #ContiBloccati #Censura #DerivaOrwelliana #USA #Sorveglianza #Privacy #LibertàDiParola #DirittiDigitali #Governance #Tecnologia #Società #Politica #EconomiaDigitale #RivoluzioneTecnologica #FuturoDigitale #DirittiCivili #Sicurezza #Innovazione #Blockchain #Criptovalute #CyberSicurezza #GiustiziaDigitale #ControlloSociale #Informatica #EticaDigitale #ResistenzaDigitale
    Schivata l’ennesima deriva orwelliana negli USA - “Conti bloccati se parli male del deep state” https://dituttoedipiu.altervista.org/moneta-digitale-tra-liberta-e-controllo/ #MonetaDigitale #Libertà #Controllo #DeepState #ContiBloccati #Censura #DerivaOrwelliana #USA #Sorveglianza #Privacy #LibertàDiParola #DirittiDigitali #Governance #Tecnologia #Società #Politica #EconomiaDigitale #RivoluzioneTecnologica #FuturoDigitale #DirittiCivili #Sicurezza #Innovazione #Blockchain #Criptovalute #CyberSicurezza #GiustiziaDigitale #ControlloSociale #Informatica #EticaDigitale #ResistenzaDigitale
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    Moneta digitale - Tra libertà e controllo - D TUTTO E D+
    Moneta digitale - Tra libertà e controllo - In un mondo sempre più digitale, dove persino i soldi rischiano di materializzarsi in impulsi
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/perche-nessuno-parla-della-mitre-corporation/

    #MitreCorporation #sicurezzainformatica #risorseinformatiche #intelligence #difesacibernetica #sistemiinformatici #tecnologia #sicurezzatecnologica #cybersecurity #servizicibernetici #programmidifesa #analisiinformatica #sviluppodiapplicazioni #sistemioperativi #tecnologieinformatiche #analiticacibernetica #informatica #sicurezzanazionale #progettazionetecnologica #analisiintelligente #tecnologieavanzate #sviluppodesoftware #difesa #sistemiintegrati #infrastrutturatecnologica #tecnologieinformazionali #risorseavanzate #intelligenzaartificiale #sicurezzainformatica #difesatecnologica
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    PERCHE’ NESSUNO PARLA DELLA MITRE CORPORATION? - D TUTTO E D+
    PERCHE’ NESSUNO PARLA DELLA MITRE CORPORATION? .Peter Kirby ha una prospettiva storica sulla manipolazione delle condizioni atmosferiche che esamina un interessante intreccio di istituzioni e personalità che giocano un ruolo in questo ambito. Egli descrive gli sviluppi che scopre in questo processo come la transizione dalla MANHATTEN 1 alla MANHATTEN 2 (come la chiama lui). I suoi articoli su questo tema
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/il-nonno-di-jeff-bezos-cofondantore-della-darpa/

    #JeffBezos #DARPA #tecnologia #innovazione #scienza #ricerca #spazio #Amazon #grandiimprese #imprenditorialità #startup #tecnologieavanzate #futuro #visionario #investimenti #cosmos #missionispaziali #satelliti #tecnologiadifesa #difesa #storia #storiadellatecnologia #pionieri #scoperte #visione #genio #ingegneria #informatica #robotica #intelligenzaartificiale
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    IL NONNO DI JEFF BEZOS, COFONDANTORE DELLA DARPA - D TUTTO E D+
    Da dove vengono i i “padroni universali” e cosa pensano? Scrisse Giulietto Chiesa: “Sono arrivato a questa domanda dopo avere compreso che costoro, i “padroni universali”, esistono davvero e devono av
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  • ATTENZIONE !!! Potenzialmente possibile!!! https://www.microbiologiaitalia.it/bioinformatica/xenobot/
    ATTENZIONE !!! Potenzialmente possibile!!! https://www.microbiologiaitalia.it/bioinformatica/xenobot/
    WWW.MICROBIOLOGIAITALIA.IT
    Xenobot: il primo organismo semi-sintetico in grado di riprodursi
    Xenobot è il primo organismo pluricellulare semi-sintetico in grado di muoversi e auto-riprodursi grazie all'intelligenza artificiale.
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  • FUSIONE ELEMENTI UMANO/ARTIFICIALE - CHIP DI COMPUTER CON TESSUTO CEREBRALE UMANO INTEGRATO, OTTIENE FINANZIAMENTI MILITARI

    I chip per computer "DishBrain" che fondono cellule cerebrali umane con circuiti elettronici e intelligenza artificiale potrebbero sostenere la prossima generazione di robot di apprendimento. L'anno scorso, gli scienziati della Monash University hanno creato il "DishBrain", chip per computer semi-biologico con circa 800.000 cellule cerebrali umane e di topo cresciute in laboratorio nei suoi elettrodi. Dimostrando qualcosa di simile alla sensibilità, ha imparato a giocare a Pong in cinque minuti.
    L'array di microelettrodi al centro del DishBrain era in grado sia di leggere l'attività nelle cellule cerebrali, sia di stimolarle con segnali elettrici, quindi il team di ricerca ha creato una versione di Pong in cui le cellule cerebrali ricevevano uno stimolo elettrico in movimento per rappresentare su quale lato dello "schermo" si trovava la palla e quanto fosse lontana dalla paletta . Hanno permesso alle cellule cerebrali di agire sulla pagaia, spostandola a destra e a sinistra.
    Quindi hanno istituito un sistema di ricompensa molto semplice, sfruttando il fatto che piccoli gruppi di cellule cerebrali tendono a cercare di ridurre al minimo l'imprevedibilità nel loro ambiente. Quindi, se la paletta colpisse la pallina, le cellule riceverebbero uno stimolo piacevole e prevedibile. Ma se mancasse, le cellule riceverebbero quattro secondi di stimolazione totalmente imprevedibile. Era la prima volta che le cellule cerebrali cresciute in laboratorio venivano utilizzate in questo modo, ricevendo non solo un modo per percepire il mondo, ma anche per agire su di esso, e i risultati sono stati impressionanti.

    Abbastanza impressionante che la ricerca, intrapresa in collaborazione con la startup Cortical Labs di Melbourne, abbia ora attirato una sovvenzione di 407.000 dollari dal programma australiano National Intelligence and Security Discovery Research Grants. Questi chip programmabili, che fondono il calcolo biologico con l'intelligenza artificiale, "in futuro potrebbero eventualmente superare le prestazioni dell'hardware esistente, puramente basato su silicio", afferma il capo del progetto, il professore associato Adeel Razi.
    "I risultati di tale ricerca avrebbero implicazioni significative in più campi come, ma non limitati a, pianificazione, robotica, automazione avanzata, interfacce cervello-macchina e scoperta di farmaci, dando all'Australia un vantaggio strategico significativo", ha affermato.Le capacità di apprendimento avanzate di DishBrain, in altre parole, potrebbero sostenere una nuova generazione di apprendimento automatico, in particolare se incorporato in veicoli autonomi, droni e robot. Potrebbe dare loro, dice Razi, "un nuovo tipo di intelligenza artificiale in grado di apprendere per tutta la sua vita".
    La tecnologia promette macchine che possono continuare ad apprendere nuove abilità senza compromettere quelle vecchie, che possono adattarsi bene al cambiamento e che possono mappare vecchie conoscenze su nuove situazioni, ottimizzando continuamente il loro uso di potenza di calcolo, memoria ed energia.
    "Utilizzeremo questa sovvenzione", afferma Razi, "per sviluppare macchine IA migliori che replichino la capacità di apprendimento di queste reti neurali biologiche. Questo ci aiuterà ad aumentare la capacità dell'hardware e dei metodi fino al punto in cui diventeranno un valido sostituto per l'informatica al silicio".
    Roba fenomenale.
    Fonte: Università di Monash

    https://newatlas.com/computers/human-brain-chip-ai/

    #informatica
    #transumanesimo
    #chipcervello
    #retineurali
    FUSIONE ELEMENTI UMANO/ARTIFICIALE - CHIP DI COMPUTER CON TESSUTO CEREBRALE UMANO INTEGRATO, OTTIENE FINANZIAMENTI MILITARI I chip per computer "DishBrain" che fondono cellule cerebrali umane con circuiti elettronici e intelligenza artificiale potrebbero sostenere la prossima generazione di robot di apprendimento. L'anno scorso, gli scienziati della Monash University hanno creato il "DishBrain", chip per computer semi-biologico con circa 800.000 cellule cerebrali umane e di topo cresciute in laboratorio nei suoi elettrodi. Dimostrando qualcosa di simile alla sensibilità, ha imparato a giocare a Pong in cinque minuti. L'array di microelettrodi al centro del DishBrain era in grado sia di leggere l'attività nelle cellule cerebrali, sia di stimolarle con segnali elettrici, quindi il team di ricerca ha creato una versione di Pong in cui le cellule cerebrali ricevevano uno stimolo elettrico in movimento per rappresentare su quale lato dello "schermo" si trovava la palla e quanto fosse lontana dalla paletta . Hanno permesso alle cellule cerebrali di agire sulla pagaia, spostandola a destra e a sinistra. Quindi hanno istituito un sistema di ricompensa molto semplice, sfruttando il fatto che piccoli gruppi di cellule cerebrali tendono a cercare di ridurre al minimo l'imprevedibilità nel loro ambiente. Quindi, se la paletta colpisse la pallina, le cellule riceverebbero uno stimolo piacevole e prevedibile. Ma se mancasse, le cellule riceverebbero quattro secondi di stimolazione totalmente imprevedibile. Era la prima volta che le cellule cerebrali cresciute in laboratorio venivano utilizzate in questo modo, ricevendo non solo un modo per percepire il mondo, ma anche per agire su di esso, e i risultati sono stati impressionanti. Abbastanza impressionante che la ricerca, intrapresa in collaborazione con la startup Cortical Labs di Melbourne, abbia ora attirato una sovvenzione di 407.000 dollari dal programma australiano National Intelligence and Security Discovery Research Grants. Questi chip programmabili, che fondono il calcolo biologico con l'intelligenza artificiale, "in futuro potrebbero eventualmente superare le prestazioni dell'hardware esistente, puramente basato su silicio", afferma il capo del progetto, il professore associato Adeel Razi. "I risultati di tale ricerca avrebbero implicazioni significative in più campi come, ma non limitati a, pianificazione, robotica, automazione avanzata, interfacce cervello-macchina e scoperta di farmaci, dando all'Australia un vantaggio strategico significativo", ha affermato.Le capacità di apprendimento avanzate di DishBrain, in altre parole, potrebbero sostenere una nuova generazione di apprendimento automatico, in particolare se incorporato in veicoli autonomi, droni e robot. Potrebbe dare loro, dice Razi, "un nuovo tipo di intelligenza artificiale in grado di apprendere per tutta la sua vita". La tecnologia promette macchine che possono continuare ad apprendere nuove abilità senza compromettere quelle vecchie, che possono adattarsi bene al cambiamento e che possono mappare vecchie conoscenze su nuove situazioni, ottimizzando continuamente il loro uso di potenza di calcolo, memoria ed energia. "Utilizzeremo questa sovvenzione", afferma Razi, "per sviluppare macchine IA migliori che replichino la capacità di apprendimento di queste reti neurali biologiche. Questo ci aiuterà ad aumentare la capacità dell'hardware e dei metodi fino al punto in cui diventeranno un valido sostituto per l'informatica al silicio". Roba fenomenale. Fonte: Università di Monash https://newatlas.com/computers/human-brain-chip-ai/ #informatica #transumanesimo #chipcervello #retineurali
    NEWATLAS.COM
    Computer chip with built-in human brain tissue gets military funding
    Last year, Monash University scientists created the "DishBrain" – a semi-biological computer chip with some 800,000 human and mouse brain cells lab-grown into its electrodes. Demonstrating something like sentience, it learned to play Pong within five minutes.
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