• QUESTO È SCANDALOSO!!!

    SCRITTI BELLICI
    Il caso Durov
    Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.”
    Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA).
    In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro:
    fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti;
    collaborare con le autorità nazionali se richiesto;
    denunciare i reati.
    Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame):

    condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online;
    collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze;
    prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.
    In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.”
    Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso:
    In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
    I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti
    1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.”
    2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
    3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.”
    Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali.
    Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali.
    Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto.
    Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA.
    Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.”
    Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto.
    Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura.
    Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi.
    Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024


    Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
    QUESTO È SCANDALOSO!!! SCRITTI BELLICI Il caso Durov Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.” Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA). In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro: fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti; collaborare con le autorità nazionali se richiesto; denunciare i reati. Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame): condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online; collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze; prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale. In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.” Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso: In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti 1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.” 2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” 3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.” Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali. Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali. Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto. Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA. Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.” Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto. Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura. Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi. Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024 Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
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  • L’OMS presenta il piano per aggirare gli Stati - “Controllo e persuasione in ogni ambito quotidiano”


    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-piano-delloms-per-governare-le-nostre-vite/

    #OMS #ControlloGlobale #Persuasione #VitaQuotidiana #GovernanceGlobale #SalutePubblica #StrategieOMS #Manipolazione #SaluteMentale #Prevenzione #Pandemia #SaluteGlobale #PoliticheSanitarie #InfluenzaOMS #SicurezzaSanitaria #BenessereGlobale #SorveglianzaSanitaria #SanitàPubblica #RegolamentazioneSanitaria #PianoGlobale #Vaccinazione #MonitoraggioSanitario #CooperazioneInternazionale #OMS2024 #SaluteMondo #PoliticheGlobali #EmergenzeSanitarie #IniziativeSanitarie #SaluteInternazionale #RiformaSanitaria
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    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite - D TUTTO E D+
    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite L'Organizzazione Mondiale della Sanità, un tempo rispettata istituzione dedita alla tutela
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  • A quanto pare...



    https://dituttoedipiu.altervista.org/klaus-schwab-si-dimette-da-capo-del-wef-ma-il-suo-programma-va-avanti/

    #KlausSchwab #WEF #WorldEconomicForum #dimissioni #programma #futuro #progetti #iniziative #leadership #svolta #economia #impatto #globalizzazione #sostenibilità #innovazione #sviluppo #tecnologia #governance #imprenditoria #ambiente #società #cambiamento #transizione #economiaDigitale #stakeholder #collaborazione #impegno #strategie #sviluppoSostenibile #politiche #soluzioni
    A quanto pare... https://dituttoedipiu.altervista.org/klaus-schwab-si-dimette-da-capo-del-wef-ma-il-suo-programma-va-avanti/ #KlausSchwab #WEF #WorldEconomicForum #dimissioni #programma #futuro #progetti #iniziative #leadership #svolta #economia #impatto #globalizzazione #sostenibilità #innovazione #sviluppo #tecnologia #governance #imprenditoria #ambiente #società #cambiamento #transizione #economiaDigitale #stakeholder #collaborazione #impegno #strategie #sviluppoSostenibile #politiche #soluzioni
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    Klaus Schwab si dimette da capo del WEF. Ma il suo programma va avanti - D TUTTO E D+
    Klaus Schwab si dimette da capo del WEF. Ma il suo programma va avanti Il fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab ha annunciato che si ritirerà dal suo ruolo, dopo più di 50 anni alla guida dell’evento, secondo la piattaforma di notizie americana Semafor. L’ articolo cita una lettera di Schwab allo staff martedì in cui delinea la sua intenzione di passare al
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  • CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030

    La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole.

    1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN

    Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green.
    Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green.

    2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE

    Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke.

    3) LA FONDAZIONE CONAD

    Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay.

    CONCLUSIONI

    BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
    CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030 La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole. 1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green. Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green. 2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke. 3) LA FONDAZIONE CONAD Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay. CONCLUSIONI BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
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  • Sabato 6 aprile alle 15:00 a Milano
    in via Brusuglio 70, (M3 Affori Centro) presso la sede dell'Associazione Radicale Enzo Tortora ci sarà una prima riunione pubblica informale organizzata da “PROGETTO NONVIOLENTO” nell'ottica di aprire una discussione riguardante il futuro e le motivazioni alla base del "movimento del dissenso". Chi volesse ulteriori informazioni o volesse partecipare puo' contattarci via mail (progettononviolentomilano@proton.me) oppure su Telegram (progettononviolento.org) INGRESSO LIBERO
    “PROGETTO NONVIOLENTO”: Riunione pubblica
    Sabato 6 aprile alle 15:00 a Milano
    in via Brusuglio 70, (M3 Affori Centro)
    presso la sede dell'Associazione Radicale Enzo Tortora
    SEI INVITATO A PARTECIPARE
    Chi siamo?
    Siamo un gruppo di attivisti di vari gruppi e movimenti, alcuni formatisi in reazione alle politiche
    "pandemiche" autoritarie del biennio 2020-2022.
    Abbiamo organizzato il convegno La nonviolenza nell'era dell'emergenza (Milano, ottobre 2022), e
    abbiamo contribuito alla realizzazione del Convegno alla rovescia (Roma, aprile 2023). Abbiamo
    partecipato alla campagna referendaria di Generazioni Future e del CLN, e promosso iniziative
    come: digiuni collettivi contro il green pass, un corteo antimilitarista a Perugia, una mobilitazione
    in sostegno al digiuno di Alfredo Cospito, e altre azioni di questo tipo.
    Siamo decisi e attivi nel proseguire il nostro impegno per la diffusione della nonviolenza gandhiana
    e per un suo adattamento alle condizioni storiche presenti.
    In questo percorso, prima ancora della diffusione della teoria e della pratica della nonviolenza, ci
    appare fondamentale riprendere il nucleo fondamentale del Satyagraha (la nonviolenza gandhiana):
    la Verità. Nell'epoca della menzogna generalizzata (quale è quella in cui viviamo), opporsi alla
    menzogna con la ricerca pubblica della verità è fondamentale. E una parte per noi integrante della
    ricerca della verità è la chiarezza intellettuale.
    Nel movimento del dissenso, al quale primariamente ci rivolgiamo, convivono, a parer nostro,
    posizioni incompatibili, che gli impediscono di assumere una direzione chiara e unitaria e dunque
    di diventare una realtà che abbia un peso politico e influisca sullo status quo. Intendiamo pertanto
    dare un contributo per far chiarezza sulle questioni fondamentali che deve affrontare chi vuole
    opporsi costruttivamente alla direzione che hanno preso i governi e le forze politiche europee.
    Ma ci rivolgiamo anche a tutti coloro che si oppongono all'espansione della guerra e al progettato
    coinvolgimento dei paesi dell'UE nella guerra in Ucraina, nella speranza di riuscire a elaborare un
    progetto di opposizione che si basi sul riconoscimento della complementarità delle politiche di
    guerra con le politiche pandemiche alle quali abbiamo assistito negli ultimi quattro anni.
    Perché una riunione pubblica?
    Sentiamo la necessità di confrontarci con tutti coloro con cui ci siamo relazionati negli ultimi anni,
    per almeno due motivi. Il primo è la necessità di sentire pareri sul nostro progetto: vogliamo capire
    se è condivisibile da parte di altri, o se non suscita il minimo interesse. Il secondo, che dipende dal
    primo, è allagare il nostro gruppo, per tentare di metterci all'altezza del nostro progetto, che non è
    realizzabile senza la costituzione di un gruppetto meno esiguo del nostro.
    Abbiamo in mente i prossimi passi: un ciclo di incontri pubblici, uno di video che approfondiscano
    questioni storiche che hanno stretta relazione con la situazione odierna. Un confronto con altre
    persone ci aiuterà anche a capire cosa portare avanti, in che modo e con quale risposta.
    Ti aspettiamo.
    Per info o gradita conferma di partecipazione: progettononviolentomilano@proton.
    Sabato 6 aprile alle 15:00 a Milano in via Brusuglio 70, (M3 Affori Centro) presso la sede dell'Associazione Radicale Enzo Tortora ci sarà una prima riunione pubblica informale organizzata da “PROGETTO NONVIOLENTO” nell'ottica di aprire una discussione riguardante il futuro e le motivazioni alla base del "movimento del dissenso". Chi volesse ulteriori informazioni o volesse partecipare puo' contattarci via mail (progettononviolentomilano@proton.me) oppure su Telegram (progettononviolento.org) INGRESSO LIBERO “PROGETTO NONVIOLENTO”: Riunione pubblica Sabato 6 aprile alle 15:00 a Milano in via Brusuglio 70, (M3 Affori Centro) presso la sede dell'Associazione Radicale Enzo Tortora SEI INVITATO A PARTECIPARE Chi siamo? Siamo un gruppo di attivisti di vari gruppi e movimenti, alcuni formatisi in reazione alle politiche "pandemiche" autoritarie del biennio 2020-2022. Abbiamo organizzato il convegno La nonviolenza nell'era dell'emergenza (Milano, ottobre 2022), e abbiamo contribuito alla realizzazione del Convegno alla rovescia (Roma, aprile 2023). Abbiamo partecipato alla campagna referendaria di Generazioni Future e del CLN, e promosso iniziative come: digiuni collettivi contro il green pass, un corteo antimilitarista a Perugia, una mobilitazione in sostegno al digiuno di Alfredo Cospito, e altre azioni di questo tipo. Siamo decisi e attivi nel proseguire il nostro impegno per la diffusione della nonviolenza gandhiana e per un suo adattamento alle condizioni storiche presenti. In questo percorso, prima ancora della diffusione della teoria e della pratica della nonviolenza, ci appare fondamentale riprendere il nucleo fondamentale del Satyagraha (la nonviolenza gandhiana): la Verità. Nell'epoca della menzogna generalizzata (quale è quella in cui viviamo), opporsi alla menzogna con la ricerca pubblica della verità è fondamentale. E una parte per noi integrante della ricerca della verità è la chiarezza intellettuale. Nel movimento del dissenso, al quale primariamente ci rivolgiamo, convivono, a parer nostro, posizioni incompatibili, che gli impediscono di assumere una direzione chiara e unitaria e dunque di diventare una realtà che abbia un peso politico e influisca sullo status quo. Intendiamo pertanto dare un contributo per far chiarezza sulle questioni fondamentali che deve affrontare chi vuole opporsi costruttivamente alla direzione che hanno preso i governi e le forze politiche europee. Ma ci rivolgiamo anche a tutti coloro che si oppongono all'espansione della guerra e al progettato coinvolgimento dei paesi dell'UE nella guerra in Ucraina, nella speranza di riuscire a elaborare un progetto di opposizione che si basi sul riconoscimento della complementarità delle politiche di guerra con le politiche pandemiche alle quali abbiamo assistito negli ultimi quattro anni. Perché una riunione pubblica? Sentiamo la necessità di confrontarci con tutti coloro con cui ci siamo relazionati negli ultimi anni, per almeno due motivi. Il primo è la necessità di sentire pareri sul nostro progetto: vogliamo capire se è condivisibile da parte di altri, o se non suscita il minimo interesse. Il secondo, che dipende dal primo, è allagare il nostro gruppo, per tentare di metterci all'altezza del nostro progetto, che non è realizzabile senza la costituzione di un gruppetto meno esiguo del nostro. Abbiamo in mente i prossimi passi: un ciclo di incontri pubblici, uno di video che approfondiscano questioni storiche che hanno stretta relazione con la situazione odierna. Un confronto con altre persone ci aiuterà anche a capire cosa portare avanti, in che modo e con quale risposta. Ti aspettiamo. Per info o gradita conferma di partecipazione: progettononviolentomilano@proton.
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  • *DIFFONDETE OVUNQUE PERFAVORE* :

    *COMUNICATO STAMPA* del C.R.A.
    *Comitato Agricoltori Riuniti*
    (AGRICOLTORI TRADITI)

    Tutto pronto per far convergere a *Roma* i *trattori da tutta un Italia* in una grande *MANIFESTAZIONE AD OLTRANZA, UFFICIALMENTE DAL GIORNO 8 FEBBRAIO 2024* .

    Nell'incontro tenutosi questa mattina, tra una rappresentanza del C.R.A. e gli uffici di competenza della QUESTURA di Via Genova, a Roma, si è pianificata la mappatura dei luoghi che accoglieranno i trattori e le iniziative che verranno intraprese di concerto con le Forze dell'Ordine.

    Massima disponibilità dai funzionari della Questura e del servizio investigativo del Gabinetto (DIGOS) nell'assistere i partecipanti alla mobilitazione che, nei prossimi giorni, si concentrerà nella Capitale in diversi punti sensibili.

    Infatti alcuni *tra stasera 5 Febbraio* , domani 6, poi 7 Febbraio... *e fino al prossimo 8 febbraio 2024* , arriveranno lentamente a Roma, e poi, da giovedì 8 febbraio 2024, prenderá ufficialmente il via questa grande *mobilitazione nazionale* senza precedente alcuno.

    L'evento è stato ideato a tutela del comparto alimentare e più in generale dell'intera economia italiana, ma *CHIUNQUE, IN ITALIA, È CALDAMENTE INVITATO ALLA PARTECIPAZIONE* .

    Non sarà messo il cappello da nessun simbolo di partito o di sigla sindacale, ma saranno benvenuti invece cittadini di varia estrazione sociale impegnati per la vera sovranità agroalimentare a difesa della nostra cultura e tradizione ad essa collegata.

    *NON È UN EVENTO DI DESTRA, O DI CENTRO O DI SINISTRA* , ma sarà fieramente accettata la bandiera tricolore per chi la volesse esporre.

    Che Dio ci BENEDICA TUTTI. *Roma 05.02.2024.* . *Ufficio Stampa C.R.A.*
    *DIFFONDETE OVUNQUE PERFAVORE* : *COMUNICATO STAMPA* del C.R.A. *Comitato Agricoltori Riuniti* (AGRICOLTORI TRADITI) Tutto pronto per far convergere a *Roma* i *trattori da tutta un Italia* in una grande *MANIFESTAZIONE AD OLTRANZA, UFFICIALMENTE DAL GIORNO 8 FEBBRAIO 2024* . Nell'incontro tenutosi questa mattina, tra una rappresentanza del C.R.A. e gli uffici di competenza della QUESTURA di Via Genova, a Roma, si è pianificata la mappatura dei luoghi che accoglieranno i trattori e le iniziative che verranno intraprese di concerto con le Forze dell'Ordine. Massima disponibilità dai funzionari della Questura e del servizio investigativo del Gabinetto (DIGOS) nell'assistere i partecipanti alla mobilitazione che, nei prossimi giorni, si concentrerà nella Capitale in diversi punti sensibili. Infatti alcuni *tra stasera 5 Febbraio* , domani 6, poi 7 Febbraio... *e fino al prossimo 8 febbraio 2024* , arriveranno lentamente a Roma, e poi, da giovedì 8 febbraio 2024, prenderá ufficialmente il via questa grande *mobilitazione nazionale* senza precedente alcuno. L'evento è stato ideato a tutela del comparto alimentare e più in generale dell'intera economia italiana, ma *CHIUNQUE, IN ITALIA, È CALDAMENTE INVITATO ALLA PARTECIPAZIONE* . Non sarà messo il cappello da nessun simbolo di partito o di sigla sindacale, ma saranno benvenuti invece cittadini di varia estrazione sociale impegnati per la vera sovranità agroalimentare a difesa della nostra cultura e tradizione ad essa collegata. *NON È UN EVENTO DI DESTRA, O DI CENTRO O DI SINISTRA* , ma sarà fieramente accettata la bandiera tricolore per chi la volesse esporre. Che Dio ci BENEDICA TUTTI. *Roma 05.02.2024.* . *Ufficio Stampa C.R.A.*
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  • #STOPLEGGELORENZIN

    LA LEGGE 119/2017? UNA LEGGE LIBERTICIDA, INIQUA E ANTISCIENTIFICA

    Fino al 9 giugno 2024 attiveremo una serie di iniziative volte a chiedere la totale abrogazione della Legge Lorenzin.
    L’obbligatorietà di 10 vaccini per la fascia 0-16 ricade in modo vile e ricattatorio proprio sui più piccoli, con l’esclusione dei bambini dagli asili nido e della scuola materna.
    Questa legge, nata da una spinta liberticida ed eterodiretta, è stata suffragata da menzogne istituzionali senza alcun fondamento scientifico.

    Ciò che abbiamo vissuto con la pandemia Covid-19, sotto l’aspetto della compressione dei diritti fondamentali, non sarebbe stato possibile senza lo scientismo vaccino-centrico che ha dato il via alla legge 119 sull’obbligo vaccinale pediatrico nel 2017.

    Mentre i partiti politici si cimenteranno nella loro campagna elettorale in previsione delle elezioni europee, noi da semplici cittadini spingeremo per chiedere la totale abrogazione di questa legge liberticida, iniqua e antiscientifica!

    VUOI AIUTARCI A CONTRASTARE QUESTA LEGGE?

    Condividi ciò che divulghiamo in tutti i social e invialo ad amici e parenti usando sempre l'hashtag #stopleggelorenzin. Aiutaci a far tornare preponderante il tema dell'esclusione sociale dei nostri figli.

    Noi, ogni giorno, divulgheremo su tutti i nostri social, articoli, video, interviste e dirette in grado di far comprendere per quale motivo la Legge Lorenzin deve essere abrogata. Produrremo materiale stampabile come locandine, volantini e tutto il necessario per far sì che sotto elezioni il tema torni ad essere centrale.

    Aiutaci a fare la differenza!

    https://www.corvelva.it/stopleggelorenzin
    #STOPLEGGELORENZIN LA LEGGE 119/2017? UNA LEGGE LIBERTICIDA, INIQUA E ANTISCIENTIFICA Fino al 9 giugno 2024 attiveremo una serie di iniziative volte a chiedere la totale abrogazione della Legge Lorenzin. L’obbligatorietà di 10 vaccini per la fascia 0-16 ricade in modo vile e ricattatorio proprio sui più piccoli, con l’esclusione dei bambini dagli asili nido e della scuola materna. Questa legge, nata da una spinta liberticida ed eterodiretta, è stata suffragata da menzogne istituzionali senza alcun fondamento scientifico. Ciò che abbiamo vissuto con la pandemia Covid-19, sotto l’aspetto della compressione dei diritti fondamentali, non sarebbe stato possibile senza lo scientismo vaccino-centrico che ha dato il via alla legge 119 sull’obbligo vaccinale pediatrico nel 2017. Mentre i partiti politici si cimenteranno nella loro campagna elettorale in previsione delle elezioni europee, noi da semplici cittadini spingeremo per chiedere la totale abrogazione di questa legge liberticida, iniqua e antiscientifica! VUOI AIUTARCI A CONTRASTARE QUESTA LEGGE? Condividi ciò che divulghiamo in tutti i social e invialo ad amici e parenti usando sempre l'hashtag #stopleggelorenzin. Aiutaci a far tornare preponderante il tema dell'esclusione sociale dei nostri figli. Noi, ogni giorno, divulgheremo su tutti i nostri social, articoli, video, interviste e dirette in grado di far comprendere per quale motivo la Legge Lorenzin deve essere abrogata. Produrremo materiale stampabile come locandine, volantini e tutto il necessario per far sì che sotto elezioni il tema torni ad essere centrale. Aiutaci a fare la differenza! https://www.corvelva.it/stopleggelorenzin
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  • A proposito delle "idee" del ministro della pubblica (d)istruzione....

    La scuola di Valditara

    Sono sempre più numerose le proposte dell’attuale ministro della Pubblica Istruzione, i cui interventi invadono ormai quotidianamente l’attività delle scuole italiane. Bisogna risalire al ministro Berlinguer degli anni 1999/2000 per trovare un tale profluvio di iniziative e di indicazioni di riforma provenienti dalle segrete stanze di coloro che si sentono detentori dell’educazione dei nostri giovani. Alcune proposte sono oggetto di aspre critiche, come quella delle “lezioni di educazione sentimentale”, che risulta essere una “invasione di campo” da parte dell’istituzione pubblica, la quale non dovrebbe sostituirsi ad altre “agenzie educative”, come la famiglia, le associazioni e i movimenti, ma teoricamente dovrebbe “istruire”, ossia dare delle conoscenze e competenze spendibili poi in campo lavorativo. Una scuola che assorba tutti gli aspetti dell’educazione dei ragazzi, cercando di condizionare il loro modo di pensare e di agire, sarebbe uno strumento dello Stato etico, non dello Stato laico. Sono gli Stati totalitari che si occupano di ogni aspetto della vita umana e che cercano di influire sul pensiero e sul comportamento degli individui! Lo Stato laico è lo Stato che lascia libere le persone di pensare, di agire e di organizzarsi come ritengono più opportuno, senza imporre una visione del mondo, un’etica appunto, qualunque essa sia. E non si può negare che il cosiddetto “gender” sia un’ideologia, che riguarda sia il modo di pensare che di agire! Per tale motivo non dovrebbe assolutamente essere reso obbligatorio, ma in realtà neanche insegnato nelle scuole, in quanto si tratta di un argomento che esorbita dalla competenza dell’istituzione scolastica.
    Ma questo è solo la punta dell’iceberg, nell’azione del ministro Valditara. Il suo chiaro intento, infatti, è quello di affidare a poco a poco la trasmissione delle conoscenze e competenze a nuove “metodologie di insegnamento”, togliendole ai docenti in servizio, descritti come vetusti rottami di un sapere antiquato. La parola d’ordine dell’ex professore universitario è “Nuova Didattica”: l’apprendimento dovrebbe avvenire in “ambienti” (ovviamente rigorosamente informatizzati) e tramite “percorsi formativi”, che siano diametralmente opposti agli obsoleti programmi di una scuola orma completamente superata dai tempi. Il nemico da abbattere, per questo luminare della cultura, è il vecchio programma (anche perché la programmazione, vera perla della scuola italiana, è già defunta da tempo e nessuno sa più nemmeno che cosa sia), che va sostituito con attività non ben precisate, inventate volta per volta, che dovrebbero “legare” l’istituzione alla realtà circostante. Per raggiungere tale scopo il genio dell’educazione nostrana ha in serbo un’arma segreta, anzi due: da un lato il “tutor”, figura mitologica che avrebbe il compito non solamente di seguire personalmente alcuni studenti, ma soprattutto di far capire agli altri docenti come si insegna, se non l’avessero ancora capito; dall’altro l’intervento degli esperti esterni, vere e proprie divinità sotto l’aspetto apparentemente umano, che finalmente istruiscono i ragazzi come si conviene e non come maldestramente tentano di fare le mummie che salgono in cattedra ogni giorno.
    Inutile dire che il faro indicatore da seguire ciecamente è la favolosa scuola anglosassone, nella quale non esiste il gruppo classe ma gli studenti si riuniscono insieme a seconda dell’argomento da trattare e si spostano nell’aula opportuna, così che imparano a muoversi ciclicamente e ininterrottamente nell’istituto, con indubbi risultati dal punto di vista ginnico e quindi della loro salute. Tutti sanno, d’altronde, che la bravura negli sport è considerato un fattore di estrema importanza nella scuola statunitense e in quelle affini. Peccato che il movimento “mentale” non sia pari a quello fisico. A conferma di ciò mi viene in mente la risposta che mi diede uno studente di quinta, durante l’esame di maturità, nella quale ero presidente di commissione. Questo studente aveva trascorso l’anno precedente in Canada, con il progetto “Erasmus” e allora io gli avevo chiesto: “Che giudizio dai di questo periodo?”. Lui rispose, senza esitazione. “prof., ho imparato a sciare”.
    prof. Pietro Marinelli


    A proposito delle "idee" del ministro della pubblica (d)istruzione.... La scuola di Valditara Sono sempre più numerose le proposte dell’attuale ministro della Pubblica Istruzione, i cui interventi invadono ormai quotidianamente l’attività delle scuole italiane. Bisogna risalire al ministro Berlinguer degli anni 1999/2000 per trovare un tale profluvio di iniziative e di indicazioni di riforma provenienti dalle segrete stanze di coloro che si sentono detentori dell’educazione dei nostri giovani. Alcune proposte sono oggetto di aspre critiche, come quella delle “lezioni di educazione sentimentale”, che risulta essere una “invasione di campo” da parte dell’istituzione pubblica, la quale non dovrebbe sostituirsi ad altre “agenzie educative”, come la famiglia, le associazioni e i movimenti, ma teoricamente dovrebbe “istruire”, ossia dare delle conoscenze e competenze spendibili poi in campo lavorativo. Una scuola che assorba tutti gli aspetti dell’educazione dei ragazzi, cercando di condizionare il loro modo di pensare e di agire, sarebbe uno strumento dello Stato etico, non dello Stato laico. Sono gli Stati totalitari che si occupano di ogni aspetto della vita umana e che cercano di influire sul pensiero e sul comportamento degli individui! Lo Stato laico è lo Stato che lascia libere le persone di pensare, di agire e di organizzarsi come ritengono più opportuno, senza imporre una visione del mondo, un’etica appunto, qualunque essa sia. E non si può negare che il cosiddetto “gender” sia un’ideologia, che riguarda sia il modo di pensare che di agire! Per tale motivo non dovrebbe assolutamente essere reso obbligatorio, ma in realtà neanche insegnato nelle scuole, in quanto si tratta di un argomento che esorbita dalla competenza dell’istituzione scolastica. Ma questo è solo la punta dell’iceberg, nell’azione del ministro Valditara. Il suo chiaro intento, infatti, è quello di affidare a poco a poco la trasmissione delle conoscenze e competenze a nuove “metodologie di insegnamento”, togliendole ai docenti in servizio, descritti come vetusti rottami di un sapere antiquato. La parola d’ordine dell’ex professore universitario è “Nuova Didattica”: l’apprendimento dovrebbe avvenire in “ambienti” (ovviamente rigorosamente informatizzati) e tramite “percorsi formativi”, che siano diametralmente opposti agli obsoleti programmi di una scuola orma completamente superata dai tempi. Il nemico da abbattere, per questo luminare della cultura, è il vecchio programma (anche perché la programmazione, vera perla della scuola italiana, è già defunta da tempo e nessuno sa più nemmeno che cosa sia), che va sostituito con attività non ben precisate, inventate volta per volta, che dovrebbero “legare” l’istituzione alla realtà circostante. Per raggiungere tale scopo il genio dell’educazione nostrana ha in serbo un’arma segreta, anzi due: da un lato il “tutor”, figura mitologica che avrebbe il compito non solamente di seguire personalmente alcuni studenti, ma soprattutto di far capire agli altri docenti come si insegna, se non l’avessero ancora capito; dall’altro l’intervento degli esperti esterni, vere e proprie divinità sotto l’aspetto apparentemente umano, che finalmente istruiscono i ragazzi come si conviene e non come maldestramente tentano di fare le mummie che salgono in cattedra ogni giorno. Inutile dire che il faro indicatore da seguire ciecamente è la favolosa scuola anglosassone, nella quale non esiste il gruppo classe ma gli studenti si riuniscono insieme a seconda dell’argomento da trattare e si spostano nell’aula opportuna, così che imparano a muoversi ciclicamente e ininterrottamente nell’istituto, con indubbi risultati dal punto di vista ginnico e quindi della loro salute. Tutti sanno, d’altronde, che la bravura negli sport è considerato un fattore di estrema importanza nella scuola statunitense e in quelle affini. Peccato che il movimento “mentale” non sia pari a quello fisico. A conferma di ciò mi viene in mente la risposta che mi diede uno studente di quinta, durante l’esame di maturità, nella quale ero presidente di commissione. Questo studente aveva trascorso l’anno precedente in Canada, con il progetto “Erasmus” e allora io gli avevo chiesto: “Che giudizio dai di questo periodo?”. Lui rispose, senza esitazione. “prof., ho imparato a sciare”. prof. Pietro Marinelli
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  • Camionisti per la libertà spagnoli
    Confermano appoggio al popolo

    Si va al blocco totale del paese.
    Le sigle principali spagnole hanno detto SÌ all’appoggio delle iniziative popolari

    https://twitter.com/dessere88fenice/status/1723464464563896438?t=ef5OMFkZX1gdOFjXNasFig&s=19
    Camionisti per la libertà spagnoli Confermano appoggio al popolo 🇪🇸 Si va al blocco totale del paese. Le sigle principali spagnole hanno detto SÌ all’appoggio delle iniziative popolari https://twitter.com/dessere88fenice/status/1723464464563896438?t=ef5OMFkZX1gdOFjXNasFig&s=19
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  • Meluzzi e Contri sul blitz di Mattarella: "Un vaso di coccio tra vasi di ferro..."

    Meluzzi: "Il Parlamento viene addirittura espropriato dal Presidente Mattarella ma anche dal Presidente del Consiglio del suo costituzionalissime prerogative..." "Questo paese è una colonia da 70 anni e per il momento continua ad esserlo..."
    "Mattarella è un puro esecutore come Giorgia Meloni."

    Il Presidente della Repubblica Sergio #Mattarella è tornato a parlare, anche se in maniera implicita, di questioni riguardanti la gestione della pandemia e della campagna vaccinale. Il tutto è avvenuto durante la "Cerimonia del Ventaglio", quando Mattarella si è detto preoccupato per le «iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del #Parlamento ai giudizi della Magistratura». Sembrerebbe un chiaro riferimento alle commissioni d’inchiesta parlamentare istituite per fare chiarezza sulle decisioni dei governi nella gestione dell'emergenza #Covid.

    Le parole del Presidente della Repubblica hanno scatenato la reazione di Alessandro #Meluzzi che ha ripercorso la sua carriera politica per motivare una sua riflessione: "Sono stato Deputato e Senatore della Repubblica, ho servito il popolo, servito la #Costituzione ho partecipato a due elezioni del presidente della Repubblica una volta da Deputato e una volta da Senatore. Ho avuto la fortuna di servire un grande Presidente come Francesco #Cossiga"

    https://rumble.com/v35mwc6-meluzzi-e-contri-sul-blitz-di-mattarella-commissione-covid-conosciamo-il-pe.html?mref=zns5u&mc=uqu8z

    Video originale su Youtube a rischio censura: https://youtu.be/-K4od8F9Seo

    #draghi
    #pfizer
    #pfizergate
    #paesecolonia
    #amato
    #giulianoamato
    #fauciincriminato
    Meluzzi e Contri sul blitz di Mattarella: "Un vaso di coccio tra vasi di ferro..." Meluzzi: "Il Parlamento viene addirittura espropriato dal Presidente Mattarella ma anche dal Presidente del Consiglio del suo costituzionalissime prerogative..." "Questo paese è una colonia da 70 anni e per il momento continua ad esserlo..." "Mattarella è un puro esecutore come Giorgia Meloni." Il Presidente della Repubblica Sergio #Mattarella è tornato a parlare, anche se in maniera implicita, di questioni riguardanti la gestione della pandemia e della campagna vaccinale. Il tutto è avvenuto durante la "Cerimonia del Ventaglio", quando Mattarella si è detto preoccupato per le «iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del #Parlamento ai giudizi della Magistratura». Sembrerebbe un chiaro riferimento alle commissioni d’inchiesta parlamentare istituite per fare chiarezza sulle decisioni dei governi nella gestione dell'emergenza #Covid. Le parole del Presidente della Repubblica hanno scatenato la reazione di Alessandro #Meluzzi che ha ripercorso la sua carriera politica per motivare una sua riflessione: "Sono stato Deputato e Senatore della Repubblica, ho servito il popolo, servito la #Costituzione ho partecipato a due elezioni del presidente della Repubblica una volta da Deputato e una volta da Senatore. Ho avuto la fortuna di servire un grande Presidente come Francesco #Cossiga" https://rumble.com/v35mwc6-meluzzi-e-contri-sul-blitz-di-mattarella-commissione-covid-conosciamo-il-pe.html?mref=zns5u&mc=uqu8z Video originale su Youtube a rischio censura: https://youtu.be/-K4od8F9Seo #draghi #pfizer #pfizergate #paesecolonia #amato #giulianoamato #fauciincriminato
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