• ORRORE SENZA FINE!
    L'inchiesta del Fatto sui bimbi trans in finale al Premio giornalistico Luchetta
    Territori straziati dai conflitti, terre colpite da carestie, carceri in cui i minori sono costretti a crescere con le madri detenute, orfani di femminicidio, la rotta balcanica. Ma non solo. Quest’anno, per la XXI edizione del prestigioso Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, istituito in memoria dei giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo e …
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/15/linchiesta-del-fatto-sui-bimbi-trans-in-finale-al-premio-giornalistico-luchetta-dedicato-ai-diritti-dellinfanzia/7694146/
    ORRORE SENZA FINE! L'inchiesta del Fatto sui bimbi trans in finale al Premio giornalistico Luchetta Territori straziati dai conflitti, terre colpite da carestie, carceri in cui i minori sono costretti a crescere con le madri detenute, orfani di femminicidio, la rotta balcanica. Ma non solo. Quest’anno, per la XXI edizione del prestigioso Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, istituito in memoria dei giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo e … https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/15/linchiesta-del-fatto-sui-bimbi-trans-in-finale-al-premio-giornalistico-luchetta-dedicato-ai-diritti-dellinfanzia/7694146/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    L'inchiesta del Fatto sui bimbi trans in finale al Premio giornalistico Luchetta
    Territori straziati dai conflitti, terre colpite da carestie, carceri in cui i minori sono costretti a crescere con le madri detenute, orfani di femminicidio, la rotta balcanica. Ma non solo. Quest’anno, per la XXI edizione del prestigioso Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, istituito in memoria dei giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo e …
    Angry
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 245 Views

  • Cronaca
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”

    di F. Q. | 14 Settembre 2024

    Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento.

    L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni.

    “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti.

    “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“.

    “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”.

    E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”.

    Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”.

    “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte.

    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
    Cronaca Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” di F. Q. | 14 Settembre 2024 Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento. L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni. “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti. “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“. “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”. E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”. Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”. “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte. Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: "Difendere i confini non è reato". Pm: "In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro" - Il Fatto Quotidiano
    Il punto chiave è la paternità della decisione di non far scendere i 147 migranti, che è valsa all'allora ministro dell'Interno l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Il pm: "La responsabilità di emettere il Place of Safety era sua"
    Like
    3
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 657 Views
  • La vicenda Mpox e relativi vaxxini...si comincia a palesare come il nuovo cavallo di troia escogitato dai Bankers del Nuovo Ordine mondiale & co per raggiungere i loro loschi fini...

    sia in termini di necessaria solidarietà tra nazioni ricche e povere..., sia di sottoscrizione delle relative clausole nel Trattato Pandemico internazionale... che di sfoltita della popolazione...

    Nota Bene

    L' ultima notizia ufficiale è che l' Africa ha bisogno di 10 milioni di vaccini entro il 2025. La Ue ne donerà (forse) il 5%...etc...

    https://www.ilsole24ore.com/art/mpox-l-africa-ha-bisogno-10-milioni-vaccini-entro-2025-ue-ne-donera-forse-5percento-AFny1eqD

    Nota Bene

    Alla luce di tutto quanto avvenuto e visto sinora (a partire dalle contrapposizioni sul contenuto di alcuni articoli della bozza di Trattato Pandemico, per arrivare infine alle incredibili avvertenze sui rischi avversi del nuovo vaccino aggiornato ACAM 2000...),

    non si può minimamente escludere che nei px mesi assisteremo ad un aumento dei c.d. morti per Mpox in Africa... e ad un dilagante allarmismo sulla diffusione della relativa epidemia negli altri continenti (che ovviamente in parte sarà attribuita alla mancata fornitura dei suddetti necessari vaxxini...).

    Post Scriptum

    Per completezza, evidenzio che in tema Mpox oggi i media mainstream & co hanno anche rilanciato

    i dati Mpox della RD Congo (che ha registrato più di 21.000 casi sospetti, tra cui oltre 5.000 casi confermati e 700 decessi)
    https://www.unicef.it/media/mpox-la-rd-congo-ha-registrato-piu-di-21-000-casi-sospetti-tra-cui-oltre-5-000-casi-confermati-e-700-decessi/

    i risultati di uno studio canadese pubblicato sul British Medical Journal sull'efficacia del vaccino danese Modified Vaccinia Ankara-Bavarian Nordic (Mva-bn)..., secondo cui la prima dose è risultata efficace al 58% nel proteggere contro l'infezione da vaiolo delle scimmie...

    (Studio condotto su poco più di 3.000 persone dal Map Centre for Urban Health Solutions presso il St. Michael's Hospital di Unity Health Toronto)

    https://www.repubblica.it/salute/dossier/vaccini/2024/09/12/news/mpox_vaiolo_scimmie_singola_dose_vaccino_efficacia-423493420/

    Fonte: il Sole 24 ore
    e https://t.me/CUDIECN
    #mpox
    #vailoscimmie
    #vaiolodellescimmie

    💯👁️ La vicenda Mpox e relativi vaxxini...si comincia a palesare come il nuovo cavallo di troia escogitato dai Bankers del Nuovo Ordine mondiale & co per raggiungere i loro loschi fini... sia in termini di necessaria solidarietà tra nazioni ricche e povere..., sia di sottoscrizione delle relative clausole nel Trattato Pandemico internazionale... che di sfoltita della popolazione...💯👁️ 🤬Nota Bene🤬 L' ultima notizia ufficiale è che l' Africa ha bisogno di 10 milioni di vaccini entro il 2025. La Ue ne donerà (forse) il 5%...etc... https://www.ilsole24ore.com/art/mpox-l-africa-ha-bisogno-10-milioni-vaccini-entro-2025-ue-ne-donera-forse-5percento-AFny1eqD 🚫Nota Bene🚫 Alla luce di tutto quanto avvenuto e visto sinora (a partire dalle contrapposizioni sul contenuto di alcuni articoli della bozza di Trattato Pandemico, per arrivare infine alle incredibili avvertenze sui rischi avversi del nuovo vaccino aggiornato ACAM 2000...), non si può minimamente escludere che nei px mesi assisteremo ad un aumento dei c.d. morti per Mpox in Africa... e ad un dilagante allarmismo sulla diffusione della relativa epidemia negli altri continenti (che ovviamente in parte sarà attribuita alla mancata fornitura dei suddetti necessari vaxxini...). ⚓Post Scriptum ⚓ Per completezza, evidenzio che in tema Mpox oggi i media mainstream & co hanno anche rilanciato 🪐i dati Mpox della RD Congo (che ha registrato più di 21.000 casi sospetti, tra cui oltre 5.000 casi confermati e 700 decessi) https://www.unicef.it/media/mpox-la-rd-congo-ha-registrato-piu-di-21-000-casi-sospetti-tra-cui-oltre-5-000-casi-confermati-e-700-decessi/ 🪐i risultati di uno studio canadese pubblicato sul British Medical Journal sull'efficacia del vaccino danese Modified Vaccinia Ankara-Bavarian Nordic (Mva-bn)..., secondo cui la prima dose è risultata efficace al 58% nel proteggere contro l'infezione da vaiolo delle scimmie... (Studio condotto su poco più di 3.000 persone dal Map Centre for Urban Health Solutions presso il St. Michael's Hospital di Unity Health Toronto) https://www.repubblica.it/salute/dossier/vaccini/2024/09/12/news/mpox_vaiolo_scimmie_singola_dose_vaccino_efficacia-423493420/ Fonte: il Sole 24 ore e https://t.me/CUDIECN #mpox #vailoscimmie #vaiolodellescimmie
    WWW.ILSOLE24ORE.COM
    Mpox, l’Africa ha bisogno di 10 milioni di vaccini entro il 2025. La Ue ne donerà (forse) il 5%
    L’autorità sanitaria del Continente stima un fabbisogno crescente di dosi per arginare l’emergenza. Le donazioni in arrivo da Bruxelles e altri partner occidentali sono modeste
    Angry
    2
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 1074 Views
  • ULTIMA ORA:
    la Corte internazionale di giustizia ha dichiarato #Israele uno Stato illegale.
    ULTIMA ORA: la Corte internazionale di giustizia ha dichiarato #Israele uno Stato illegale.
    Like
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 211 Views 9
  • L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131.
    Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica].
    Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente
    "cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi?
    Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito.
    Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale.
    Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire?
    Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by.
    Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby.
    La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro.
    Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035.
    MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ?
    La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli.
    _Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._

    Buon proseguimento di giornata
    L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131. Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica]. Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente "cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi? Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito. Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale. Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire? Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by. Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby. La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro. Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035. MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ? La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli. _Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._ Buon proseguimento di giornata
    Like
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 2027 Views
  • CARI AMICI, OGGI SI INCONTRANO I "TRE CAVALIERI DELLA APOCALISSE", CIOE' MELONI, SALVINI E TAJANI.E DOVRA' RIPRENDERE LA PESSIMA ATTIVITA' DEL PESSIMO GOVERNO, IN UN CLIMA DI TERRORE INTERNAZIONALE DETTATO DAGLI ULTIMI AVVENIMENTI DI GEOPOLITICA !!!! IL CLIMA TERRIFICANTE CREATO DALLA AZIONE DI GOVERNO DELLA MELONA-CHE HA POSTO L'ITALIA NELLA POSIZIONE DI CAPOFILA NELLA POSSIBILE GUERRA CONTRO LA RUSSIA- E DEI SUOI ALLEATI, PRIMO TRA TUTTI, TAJANI, NON SEMBRA PREOCCUPARE PIU' DI TANTO GLI ITALIANI !!!! CHE DIO CE LA MANDI BUONA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, OGGI SI INCONTRANO I "TRE CAVALIERI DELLA APOCALISSE", CIOE' MELONI, SALVINI E TAJANI.E DOVRA' RIPRENDERE LA PESSIMA ATTIVITA' DEL PESSIMO GOVERNO, IN UN CLIMA DI TERRORE INTERNAZIONALE DETTATO DAGLI ULTIMI AVVENIMENTI DI GEOPOLITICA !!!! IL CLIMA TERRIFICANTE CREATO DALLA AZIONE DI GOVERNO DELLA MELONA-CHE HA POSTO L'ITALIA NELLA POSIZIONE DI CAPOFILA NELLA POSSIBILE GUERRA CONTRO LA RUSSIA- E DEI SUOI ALLEATI, PRIMO TRA TUTTI, TAJANI, NON SEMBRA PREOCCUPARE PIU' DI TANTO GLI ITALIANI !!!! CHE DIO CE LA MANDI BUONA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 910 Views
  • "IN VIETNAM NON AVEVAMO L'AUTISMO DAL 1975 AL 2000-2001, NON ESISTEVA
    DOPO CHE L'OMS (WHO IN INGLESE) E L'FMI (FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE),E LA GATES FOUNDATION, INTRODUSSERO IL "PROGRAMA DI VACCINAZIONE"
    IL VIETNAM VIDE UN PICCO DEL 300% DI AUMENTO DELL'AUTISMO"
    "IN VIETNAM WE DIDN'T HAVE AUTISM FROM 1975 TO 2000-2001, IT DIDN'T EXIST
    AFTER THE WHO (WHO IN ENGLISH) AND THE IMF (INTERNATIONAL MONETARY FUND), AND THE GATES FOUNDATION, INTRODUCED THE "VACCINATION PROGRAM"
    VIETNAM SAW 300% SPIKE IN AUTISM"

    #autismo
    #autism
    #autismoinvietnam
    #vietnamautism

    Fonte: https://x.com/GianlucaCastro8/status/1828659616407789944
    "IN VIETNAM NON AVEVAMO L'AUTISMO DAL 1975 AL 2000-2001, NON ESISTEVA DOPO CHE L'OMS (WHO IN INGLESE) E L'FMI (FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE),E LA GATES FOUNDATION, INTRODUSSERO IL "PROGRAMA DI VACCINAZIONE" IL VIETNAM VIDE UN PICCO DEL 300% DI AUMENTO DELL'AUTISMO" "IN VIETNAM WE DIDN'T HAVE AUTISM FROM 1975 TO 2000-2001, IT DIDN'T EXIST AFTER THE WHO (WHO IN ENGLISH) AND THE IMF (INTERNATIONAL MONETARY FUND), AND THE GATES FOUNDATION, INTRODUCED THE "VACCINATION PROGRAM" VIETNAM SAW 300% SPIKE IN AUTISM" #autismo #autism #autismoinvietnam #vietnamautism Fonte: https://x.com/GianlucaCastro8/status/1828659616407789944
    Angry
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 1178 Views 4
  • QUESTO È SCANDALOSO!!!

    SCRITTI BELLICI
    Il caso Durov
    Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.”
    Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA).
    In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro:
    fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti;
    collaborare con le autorità nazionali se richiesto;
    denunciare i reati.
    Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame):

    condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online;
    collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze;
    prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.
    In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.”
    Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso:
    In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
    I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti
    1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.”
    2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
    3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.”
    Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali.
    Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali.
    Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto.
    Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA.
    Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.”
    Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto.
    Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura.
    Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi.
    Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024


    Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
    QUESTO È SCANDALOSO!!! SCRITTI BELLICI Il caso Durov Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.” Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA). In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro: fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti; collaborare con le autorità nazionali se richiesto; denunciare i reati. Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame): condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online; collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze; prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale. In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.” Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso: In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti 1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.” 2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” 3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.” Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali. Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali. Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto. Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA. Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.” Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto. Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura. Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi. Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024 Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
    Angry
    2
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 3653 Views
  • Altro che maltempo. Intrigo internazionale.
    https://youtu.be/d9xRBqH2H2E?si=A0nvwAXFkIJlW8AL
    Altro che maltempo. Intrigo internazionale. https://youtu.be/d9xRBqH2H2E?si=A0nvwAXFkIJlW8AL
    Like
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 148 Views
  • I MEDICI MORTI NELL'INCIDENTE AEREO AVEVANO TROVATO LA CURA PER IL "CANCRO TURBO" CAUSATO DALL'UOMO
    Il mondo intero è rimasto sconvolto quando è trapelata la notizia del tragico incidente aereo della compagnia brasiliana VoePass che ha ucciso tutti i 62 passeggeri a bordo venerdì scorso.

    Purtroppo, come sa (1,2,3) quella metà del cielo che non si abbevera alla TV di Stato o ai canali social dei media mainstream tipo Mentana, le notizie si sono ulteriormente aggravate. I dottori a bordo del volo maledetto diretto all'aeroporto internazionale di San Paolo erano certi di aver scoperto una cura per il cancro - e gli studi clinici erano in fase avanzata.

    Ora, con i dottori tragicamente silenziati da forze invisibili, gli studi clinici sono stati interrotti e i ricercatori sopravvissuti riconoscono che importanti conoscenze si sono perse con le loro premature morti.
    I media mainstream stanno cercando disperatamente di censurare queste informazioni per conto delle Big Pharma, ma le prove sono schiaccianti: per questo crediamo sia davvero il caso che tu oltre a leggere questo post provveda ad una capillare condivisione con i tuoi contatti di quanto realmente è avvenuto.

    Quando si tratta di Big Pharma, farmaci mangiavita e cure contro il cancro, non esistono coincidenze. C'erano otto oncologi sul volo brasiliano con 68 passeggeri che si è schiantato in Brasile. Inizialmente dovevano essere 15, ma sette dottori hanno cambiato volo per una partenza anticipata quella giornata.

    Questi medici stavano viaggiando verso San Paolo per partecipare a una conferenza sul cancro e sui vaccini chiamata SBTMO 2024.

    I media occidentali controllati dalle Big Pharma stanno cercando disperatamente di coprire la natura della conferenza a cui questi medici stavano partecipando perché il tutto porrebbe sotto una diversa luce le relazioni rispetto ai fatti, la verità e le loro menzogne.

    SBTMO sta per Brazilian Society of Bone Marrow Transplantation and Cellular Therapy. L'associazione stabilisce standard e programmi di accreditamento per la terapia cellulare.

    In altre parole, decidono cosa è considerato reale o falso nel campo del cancro. Decidono se i trattamenti e le cure sono accreditati o meno.

    Secondo quanto riferito dal Brasile, molti dei medici sul volo destinato alla conferenza sul cancro a San Paolo erano furiosi con le Big Pharma e determinati ad aiutare miliardi di persone che sono state ingannate e costrette a farsi iniettare soluzioni velenose come i farmaci mangiavita.

    Fonte:
    https://t.me/lacivettabianca
    I MEDICI MORTI NELL'INCIDENTE AEREO AVEVANO TROVATO LA CURA PER IL "CANCRO TURBO" CAUSATO DALL'UOMO Il mondo intero è rimasto sconvolto quando è trapelata la notizia del tragico incidente aereo della compagnia brasiliana VoePass che ha ucciso tutti i 62 passeggeri a bordo venerdì scorso. Purtroppo, come sa (1,2,3) quella metà del cielo che non si abbevera alla TV di Stato o ai canali social dei media mainstream tipo Mentana, le notizie si sono ulteriormente aggravate. I dottori a bordo del volo maledetto diretto all'aeroporto internazionale di San Paolo erano certi di aver scoperto una cura per il cancro - e gli studi clinici erano in fase avanzata. Ora, con i dottori tragicamente silenziati da forze invisibili, gli studi clinici sono stati interrotti e i ricercatori sopravvissuti riconoscono che importanti conoscenze si sono perse con le loro premature morti. I media mainstream stanno cercando disperatamente di censurare queste informazioni per conto delle Big Pharma, ma le prove sono schiaccianti: per questo crediamo sia davvero il caso che tu oltre a leggere questo post provveda ad una capillare condivisione con i tuoi contatti di quanto realmente è avvenuto. Quando si tratta di Big Pharma, farmaci mangiavita e cure contro il cancro, non esistono coincidenze. C'erano otto oncologi sul volo brasiliano con 68 passeggeri che si è schiantato in Brasile. Inizialmente dovevano essere 15, ma sette dottori hanno cambiato volo per una partenza anticipata quella giornata. Questi medici stavano viaggiando verso San Paolo per partecipare a una conferenza sul cancro e sui vaccini chiamata SBTMO 2024. I media occidentali controllati dalle Big Pharma stanno cercando disperatamente di coprire la natura della conferenza a cui questi medici stavano partecipando perché il tutto porrebbe sotto una diversa luce le relazioni rispetto ai fatti, la verità e le loro menzogne. SBTMO sta per Brazilian Society of Bone Marrow Transplantation and Cellular Therapy. L'associazione stabilisce standard e programmi di accreditamento per la terapia cellulare. In altre parole, decidono cosa è considerato reale o falso nel campo del cancro. Decidono se i trattamenti e le cure sono accreditati o meno. Secondo quanto riferito dal Brasile, molti dei medici sul volo destinato alla conferenza sul cancro a San Paolo erano furiosi con le Big Pharma e determinati ad aiutare miliardi di persone che sono state ingannate e costrette a farsi iniettare soluzioni velenose come i farmaci mangiavita. Fonte: https://t.me/lacivettabianca
    Angry
    1
    0 Σχόλια 0 Μοιράστηκε 2145 Views
Αναζήτηση αποτελεσμάτων