• Fiano: in Russia uno come Rizzo non potrebbe parlare.
    Ma quando Rizzo gli domanda più volte se invece in Romania si possa parlare il grande politico del PD non risponde.
    Intanto Visione TV è stata chiusa e questo è il comunicato.
    Intesa San Paolo prende ordini dal PD sui conti correnti da chiudere sulla base della geopolitica?
    Vi ricordate quando, qualche settimana fa, il marito di Pina Picerno (vice presidente PD del Parlamento europeo) scriveva sul giornale Linkiesta che Intesa San Paolo aveva chiuso il conto corrente di Visione Tv in quanto filo russa (!) perché aveva pubblicato un articolo di Putin del 2019 come libro? Ebbene, all’epoca dell’articolo, la notizia non sembrava trovare riscontro nella realtà. Il conto corrente era fino a ieri aperto e funzionante.
    Però, proprio ora, Banca Intesa ha comunicato a Visione TV la chiusura unilaterale del conto corrente, senza specificarne le motivazioni, che sono evidentemente politiche.
    Infatti, Visione Tv ha osato pubblicare un libro che spiega le ragioni culturali di unità del mondo russo e ucraino scritto da Putin senza sposare la solita propaganda del totalitarismo globalista liberista proteso alla guerra ed ha addirittura osato documentare reportage in Donbass per raccontare da vicino il conflitto.
    Se poi si vuole aggiungere che Visione TV ha anche stampato libri e presentato punti di vista a favore di Trump e Musk siamo “fritti”.
    Insomma, cosa serve ancora per far capire alla gente che i veri fascisti sono proprio quelli che si riempiono la bocca ogni giorno dell’antifascismo da passerella?
    Il PD è il nuovo fascismo.
    Chiediamo a tutta l’opinione pubblica, ai pochi giornali non pagati dalla CIA di Biden e dalla UE della Von der Leyen, alle forze politiche realmente democratiche di schierarsi e solidarizzare contro questa porcheria politica fatta da una delle banche

    Source:
    https://x.com/Orgoglioitalia3/status/1891043390432677888?t=_ELmxxgzYVs-GUcmgjCbVQ&s=19
    Fiano: in Russia uno come Rizzo non potrebbe parlare. Ma quando Rizzo gli domanda più volte se invece in Romania si possa parlare il grande politico del PD non risponde. Intanto Visione TV è stata chiusa e questo è il comunicato. Intesa San Paolo prende ordini dal PD sui conti correnti da chiudere sulla base della geopolitica? Vi ricordate quando, qualche settimana fa, il marito di Pina Picerno (vice presidente PD del Parlamento europeo) scriveva sul giornale Linkiesta che Intesa San Paolo aveva chiuso il conto corrente di Visione Tv in quanto filo russa (!) perché aveva pubblicato un articolo di Putin del 2019 come libro? Ebbene, all’epoca dell’articolo, la notizia non sembrava trovare riscontro nella realtà. Il conto corrente era fino a ieri aperto e funzionante. Però, proprio ora, Banca Intesa ha comunicato a Visione TV la chiusura unilaterale del conto corrente, senza specificarne le motivazioni, che sono evidentemente politiche. Infatti, Visione Tv ha osato pubblicare un libro che spiega le ragioni culturali di unità del mondo russo e ucraino scritto da Putin senza sposare la solita propaganda del totalitarismo globalista liberista proteso alla guerra ed ha addirittura osato documentare reportage in Donbass per raccontare da vicino il conflitto. Se poi si vuole aggiungere che Visione TV ha anche stampato libri e presentato punti di vista a favore di Trump e Musk siamo “fritti”. Insomma, cosa serve ancora per far capire alla gente che i veri fascisti sono proprio quelli che si riempiono la bocca ogni giorno dell’antifascismo da passerella? Il PD è il nuovo fascismo. Chiediamo a tutta l’opinione pubblica, ai pochi giornali non pagati dalla CIA di Biden e dalla UE della Von der Leyen, alle forze politiche realmente democratiche di schierarsi e solidarizzare contro questa porcheria politica fatta da una delle banche Source: https://x.com/Orgoglioitalia3/status/1891043390432677888?t=_ELmxxgzYVs-GUcmgjCbVQ&s=19
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  • Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia.
    A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte.
    Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori?
    Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi?
    Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito...

    "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE?
    (Di Max Del Papa)

    La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica.
    Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause.
    Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato.
    Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana.

    “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza.
    Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini.
    Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre.
    Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è.
    Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia.
    Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti.
    Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano.
    Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip.
    Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre.
    Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura.
    Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio?
    Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta.
    Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione!
    Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
    Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia. A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte. Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori? Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi? Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito... "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE? (Di Max Del Papa) La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica. Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause. Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato. Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana. “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza. Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini. Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre. Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è. Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia. Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti. Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano. Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip. Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre. Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura. Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio? Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta. Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione! Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
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  • «SE NON TI SEI VACCINATO, HAI RESISTITO A UNA PROPAGANDA GLOBALE DEL VALORE DI OLTRE 100 MILIARDI DI DOLLARI».
    Così dichiara Kash Patel, il nuovo direttore FBI.
    Prosegue: « Il fatto che tu abbia resistito a una pressione così intensa dimostra quanto sei forte, rendendoti una rarità in un'epoca in cui quel tipo di spina dorsale è quasi estinto.
    Sii orgoglioso di te stesso».
    Fonte:
    https://x.com/KashPatel_News/status/1879966239105380802

    Nota della Redazione IQ:
    La dichiarazione è di un uomo delle agenzie governative.
    Restiamo scettici di fronte all’adulazione tanto quanto al servilismo e alle minacce.
    «SE NON TI SEI VACCINATO, HAI RESISTITO A UNA PROPAGANDA GLOBALE DEL VALORE DI OLTRE 100 MILIARDI DI DOLLARI». Così dichiara Kash Patel, il nuovo direttore FBI. Prosegue: « Il fatto che tu abbia resistito a una pressione così intensa dimostra quanto sei forte, rendendoti una rarità in un'epoca in cui quel tipo di spina dorsale è quasi estinto. Sii orgoglioso di te stesso». Fonte: https://x.com/KashPatel_News/status/1879966239105380802 Nota della Redazione IQ: La dichiarazione è di un uomo delle agenzie governative. Restiamo scettici di fronte all’adulazione tanto quanto al servilismo e alle minacce.
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  • Attenzione ci stanno riprovando come sempre. I vaccini sono un business troppo proficuo. Ecco cosa può accadere a vostra figlia o a vostro figlio!

    ORRORE SENZA FINE!
    Ragazze danneggiate dal vaccino HPV - Papilloma Virus
    "Non abbiamo più il controllo sul nostro corpo. Perché non c'è più una parte del nostro corpo che alla fine è sana...Perché come detto prima non si sa cosa potrebbe succedere tra un secondo..."
    Ascoltate le loro testimonianza dirette. MASSIMA CONDIVISIONE. Grazie.

    https://www.scenario.press/posts/13806

    #papillomavirus
    #vaccinohpv

    Leggete la scandalosa propaganda dei quotidiani di sistema:
    https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/02/10/papilloma-virus/?utm_source=firefox-newtab-it-it&refresh_ce=1

    DATECI UNA MANO:
    Scrivete tutto il vostro sdegno allegando questo post: https://www.scenario.press/posts/63845
    alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è: alleyoop@ilsole24ore.com

    MASSIMA CONDIVISIONE!
    Attenzione ci stanno riprovando come sempre. I vaccini sono un business troppo proficuo. Ecco cosa può accadere a vostra figlia o a vostro figlio! ORRORE SENZA FINE! Ragazze danneggiate dal vaccino HPV - Papilloma Virus "Non abbiamo più il controllo sul nostro corpo. Perché non c'è più una parte del nostro corpo che alla fine è sana...Perché come detto prima non si sa cosa potrebbe succedere tra un secondo..." Ascoltate le loro testimonianza dirette. MASSIMA CONDIVISIONE. Grazie. https://www.scenario.press/posts/13806 #papillomavirus #vaccinohpv Leggete la scandalosa propaganda dei quotidiani di sistema: https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/02/10/papilloma-virus/?utm_source=firefox-newtab-it-it&refresh_ce=1 DATECI UNA MANO: Scrivete tutto il vostro sdegno allegando questo post: https://www.scenario.press/posts/63845 alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è: alleyoop@ilsole24ore.com MASSIMA CONDIVISIONE!
    WWW.SCENARIO.PRESS
    marina931 - ORRORE SENZA FINE! Ragazze danneggiate dal vaccino HPV...
    ORRORE SENZA FINE! Ragazze danneggiate dal vaccino HPV - Papilloma Virus "Non abbiamo più il controllo sul nostro corpo. Perché non c'è più una parte del nostro corpo che alla fine è sana...Perché come detto prima non si sa cosa potrebbe...
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  • IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA

    A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini.
    Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso.
    C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani.
    Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima.

    Peccato che sotto ci sia ben altro.

    Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord.
    Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso.
    Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno.

    A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80.
    Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro.
    Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione.
    Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda.

    Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico.

    @lafionda
    IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini. Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso. C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani. Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima. Peccato che sotto ci sia ben altro. Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord. Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso. Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno. A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80. Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro. Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione. Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda. Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico. 🤕@lafionda 🤕
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  • Maria Zakharova non vuole fare i conti in tasca agli USA, del resto la stessa nuova amministrazione statunitense è scioccata dai milioni di dollari che USAID investiva nella propaganda LGBT in tutto il mondo, ma si chiede dello scopo di questi finanziamenti.

    E sinceramente è una domanda che ci poniamo anche noi da sempre. Perché i globalisti liberal hanno puntato così tanto sulla propaganda LGBT?

    Secondo noi la diffusione delle teorie LGBT serve a distruggere la società al suo interno, perché sia più facile controllarla. E del resto le idee di patria, di famiglia e di fede religiosa, da sempre fanno paura ai globalisti.

    La terza Roma
    ▪️ Maria Zakharova non vuole fare i conti in tasca agli USA, del resto la stessa nuova amministrazione statunitense è scioccata dai milioni di dollari che USAID investiva nella propaganda LGBT in tutto il mondo, ma si chiede dello scopo di questi finanziamenti. ❗E sinceramente è una domanda che ci poniamo anche noi da sempre. Perché i globalisti liberal hanno puntato così tanto sulla propaganda LGBT? ❗Secondo noi la diffusione delle teorie LGBT serve a distruggere la società al suo interno, perché sia più facile controllarla. E del resto le idee di patria, di famiglia e di fede religiosa, da sempre fanno paura ai globalisti. La terza Roma
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  • Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta le terapie ormonali e le operazioni di transizione sessuale per i minori negli Stati Uniti. È ora che l'Italia segua l'esempio.

    Basta con queste pratiche pericolose e antiscientifiche. Stiamo parlando di rovinare la vita di bambini e adolescenti, di esporli a mutilazioni e sterilizzazioni irreversibili. E per cosa? Per una propaganda martellante che li convince di essere nati nel corpo sbagliato?

    La Legge italiana 164 del 1982 è una vergogna. Permette il cambio di sesso senza un'età minima, lasciando che i minori vengano sottoposti a farmaci come la Triptorelina, bloccando la loro pubertà senza un reale controllo clinico. Anche il nostro Comitato Nazionale di Bioetica ha sollevato il problema, sottolineando i rischi per la salute dei nostri ragazzi.

    È ora di smetterla con questa follia. Il Parlamento deve intervenire sulla Legge 164/1982 e vietare questi trattamenti per i minori. Prima che sia troppo tardi e che altre vite giovani vengano sacrificate sull'altare dell'ideologia transgender.

    Chiunque sia favorevole alla transizione dei minori è complice di un crimine contro l'infanzia. Svegliamoci Italia! È tempo di proteggere i nostri figli, non di sperimentare su di loro.
    Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta le terapie ormonali e le operazioni di transizione sessuale per i minori negli Stati Uniti. È ora che l'Italia segua l'esempio. Basta con queste pratiche pericolose e antiscientifiche. Stiamo parlando di rovinare la vita di bambini e adolescenti, di esporli a mutilazioni e sterilizzazioni irreversibili. E per cosa? Per una propaganda martellante che li convince di essere nati nel corpo sbagliato? La Legge italiana 164 del 1982 è una vergogna. Permette il cambio di sesso senza un'età minima, lasciando che i minori vengano sottoposti a farmaci come la Triptorelina, bloccando la loro pubertà senza un reale controllo clinico. Anche il nostro Comitato Nazionale di Bioetica ha sollevato il problema, sottolineando i rischi per la salute dei nostri ragazzi. È ora di smetterla con questa follia. Il Parlamento deve intervenire sulla Legge 164/1982 e vietare questi trattamenti per i minori. Prima che sia troppo tardi e che altre vite giovani vengano sacrificate sull'altare dell'ideologia transgender. Chiunque sia favorevole alla transizione dei minori è complice di un crimine contro l'infanzia. Svegliamoci Italia! È tempo di proteggere i nostri figli, non di sperimentare su di loro.
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  • CENSURA SENZA FINE.

    Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare.

    Massimo Mazzucco

    "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
    Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
    Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
    La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi.

    In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo.

    La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento.

    Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque.
    Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato.
    Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento.
    Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino.
    Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate.
    Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato:

    “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata.
    Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”?

    Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.”

    Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”.

    Ugo Rossi
    CENSURA SENZA FINE. Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare. Massimo Mazzucco "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass. Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”. Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio. La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi. In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo. La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento. Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque. Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato. Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento. Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino. Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate. Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato: “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata. Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”? Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.” Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”. Ugo Rossi
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  • Lo Stato li aiuta, ma la violenza degli islamisti di casa nostra aumenta

    Le ultime violenze di immigrati di seconda generazione o illegali.
    Per accoglierli è stato fatto tanto, ma non è bastato a frenare un'ostilità alimentata dalla delegittimazione della propaganda che dipinge un'Italia razzista e fascista…

    https://lanuovabq.it/it/lo-stato-li-aiuta-ma-la-violenza-degli-islamisti-di-casa-nostra-aumenta
    Lo Stato li aiuta, ma la violenza degli islamisti di casa nostra aumenta Le ultime violenze di immigrati di seconda generazione o illegali. Per accoglierli è stato fatto tanto, ma non è bastato a frenare un'ostilità alimentata dalla delegittimazione della propaganda che dipinge un'Italia razzista e fascista… https://lanuovabq.it/it/lo-stato-li-aiuta-ma-la-violenza-degli-islamisti-di-casa-nostra-aumenta
    LANUOVABQ.IT
    Lo Stato li aiuta, ma la violenza degli islamisti di casa nostra aumenta
    Le ultime violenze di immigrati di seconda generazione o illegali. Per accoglierli è stato fatto tanto. Ma non è bastato a frenare un'ostilità alimentata dalla delegittimazione della propaganda che dipinge un'Italia razzista e fascista.
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  • La popolazione italiana di qualsiasi età, sana malata o gia’ guarita, è stata bombardata ripetutamente, senza possibilità di sottrarsi, pena la perdita dei diritti civili, con milioni di fiale di prodotti genici ad RNA mai sperimentati. Sono stati inoculate a casaccio prodotti differenti senza alcun controllo di qualità: per es Astrazeneca, Johnson & Johnson, Pfizer, Moderna etc etc. Si iniettava quello che si aveva sottomano, senza alcun criterio, anche farmaci de tempo scaduti e conservati in modo inappropriato. Con 3 certezze ampiamente propagandate: lo Spike tossico non va in circolo, bastano due dosi e sei immune, il farmaco e’ sicuro ed efficace. Tre bugie smentite dai fatti. Nessun controllo degli esiti : la ricchissima religione vaccinista non poteva tollerare controlli su sicurezza ed efficacia e la maggior parte dei medici se ne è ben guardata. Ancora oggi, e faccio un esempio per tutti, se un paziente ha un serio problema cardiaco, nella cartella clinica si specifica se è stato esposto al caldo o al freddo, se ha mangiato troppo, se è stressato, ma manca sempre la domanda fondamentale, se è stato inoculato o meno, quando, quante volte e con quali prodotti. Altro che vigilanza attiva sugli effetti collaterali, e’ stata nei fatti impedita anche quella passiva. E in questo mondo alla rovescia gli Ordini professionali stigmatizzano i medici che fanno l’interesse del paziente e premiano gli ignavi che non scrivono nulla e che poi finiscono a processo, come i colleghi del caso Canepa, per non aver scritto in cartella della avvenuta inoculazione. Le case farmaceutiche di sono abbondantemente protette ammettendo per iscritto gravi e frequenti effetti collaterali, per es. pericarditi e miocarditi, e poi pagano i propagagandisti che , a rete unificate, ammettono di un caso di pericardite da inoculazione in un soggetto giovane in Paupasia, però benigna e perfettamente guarita. Signore mio , lo dice la scienza! Dott Daniele Giovanardi.

    The Italian population of any age, healthy, sick or already recovered, has been repeatedly bombarded, without the possibility of evading, under penalty of losing civil rights, with millions of vials of never-before-tested RNA gene products. Different products were inoculated at random without any quality control: for example Astrazeneca, Johnson & Johnson, Pfizer, Moderna etc etc. They injected whatever they had on hand, without any criteria, even expired drugs stored inappropriately. With 3 widely propagandized certainties: the toxic Spike does not go into circulation, two doses are enough and you are immune, the drug is safe and effective. Three lies denied by the facts. No control of the results: the very rich vaccine religion could not tolerate checks on safety and efficacy and most doctors were very careful not to do so. Even today, and I'll give you an example, if a patient has a serious heart problem, the medical record specifies whether he or she has been exposed to heat or cold, whether he or she has eaten too much, whether he or she is stressed, but the fundamental question is always missing: whether he or she has been inoculated or not, when, how many times and with which products. Rather than active monitoring of side effects, passive monitoring has also been prevented. And in this upside-down world, professional associations stigmatize doctors who act in the interests of the patient and reward the cowards who don't write anything and then end up on trial, like the colleagues in the Canepa case, for not having written in the record that the inoculation had taken place. Pharmaceutical companies have amply protected themselves by admitting in writing serious and frequent side effects, for example pericarditis and myocarditis, and then pay the propagandists who, with a unified network, admit a case of pericarditis from inoculation in a young subject in Papua, but benign and perfectly healed. My lord, science says so! Dr. Daniele Giovanardi.
    La popolazione italiana di qualsiasi età, sana malata o gia’ guarita, è stata bombardata ripetutamente, senza possibilità di sottrarsi, pena la perdita dei diritti civili, con milioni di fiale di prodotti genici ad RNA mai sperimentati. Sono stati inoculate a casaccio prodotti differenti senza alcun controllo di qualità: per es Astrazeneca, Johnson & Johnson, Pfizer, Moderna etc etc. Si iniettava quello che si aveva sottomano, senza alcun criterio, anche farmaci de tempo scaduti e conservati in modo inappropriato. Con 3 certezze ampiamente propagandate: lo Spike tossico non va in circolo, bastano due dosi e sei immune, il farmaco e’ sicuro ed efficace. Tre bugie smentite dai fatti. Nessun controllo degli esiti : la ricchissima religione vaccinista non poteva tollerare controlli su sicurezza ed efficacia e la maggior parte dei medici se ne è ben guardata. Ancora oggi, e faccio un esempio per tutti, se un paziente ha un serio problema cardiaco, nella cartella clinica si specifica se è stato esposto al caldo o al freddo, se ha mangiato troppo, se è stressato, ma manca sempre la domanda fondamentale, se è stato inoculato o meno, quando, quante volte e con quali prodotti. Altro che vigilanza attiva sugli effetti collaterali, e’ stata nei fatti impedita anche quella passiva. E in questo mondo alla rovescia gli Ordini professionali stigmatizzano i medici che fanno l’interesse del paziente e premiano gli ignavi che non scrivono nulla e che poi finiscono a processo, come i colleghi del caso Canepa, per non aver scritto in cartella della avvenuta inoculazione. Le case farmaceutiche di sono abbondantemente protette ammettendo per iscritto gravi e frequenti effetti collaterali, per es. pericarditi e miocarditi, e poi pagano i propagagandisti che , a rete unificate, ammettono di un caso di pericardite da inoculazione in un soggetto giovane in Paupasia, però benigna e perfettamente guarita. Signore mio , lo dice la scienza! Dott Daniele Giovanardi. The Italian population of any age, healthy, sick or already recovered, has been repeatedly bombarded, without the possibility of evading, under penalty of losing civil rights, with millions of vials of never-before-tested RNA gene products. Different products were inoculated at random without any quality control: for example Astrazeneca, Johnson & Johnson, Pfizer, Moderna etc etc. They injected whatever they had on hand, without any criteria, even expired drugs stored inappropriately. With 3 widely propagandized certainties: the toxic Spike does not go into circulation, two doses are enough and you are immune, the drug is safe and effective. Three lies denied by the facts. No control of the results: the very rich vaccine religion could not tolerate checks on safety and efficacy and most doctors were very careful not to do so. Even today, and I'll give you an example, if a patient has a serious heart problem, the medical record specifies whether he or she has been exposed to heat or cold, whether he or she has eaten too much, whether he or she is stressed, but the fundamental question is always missing: whether he or she has been inoculated or not, when, how many times and with which products. Rather than active monitoring of side effects, passive monitoring has also been prevented. And in this upside-down world, professional associations stigmatize doctors who act in the interests of the patient and reward the cowards who don't write anything and then end up on trial, like the colleagues in the Canepa case, for not having written in the record that the inoculation had taken place. Pharmaceutical companies have amply protected themselves by admitting in writing serious and frequent side effects, for example pericarditis and myocarditis, and then pay the propagandists who, with a unified network, admit a case of pericarditis from inoculation in a young subject in Papua, but benign and perfectly healed. My lord, science says so! Dr. Daniele Giovanardi.
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