• Massimo Mazzucco: "A distanza di 23 anni c'è ancora chi difende la ridicola versione ufficiale"

    Massimo Mazzucco ricorda nel giorno del 23esimo anniversario cosa è stato davvero l'11 Settembre. "Una operazione pianificata certamente da persone come **** Cheney e Donald Rumsfeld. E' plausibile immaginare che abbiano deliberatamente fatto uccidere i passeggeri degli aerei che formalmente si sono abbattuti contro le Torri. In realtà nessuno di quegli aerei si è mai sfracellato davvero contro le Torri. Probabilmente i Boeing in questione sono stati sostituiti in volo come prevedeva un vecchio piano elaborato dalla Cia per la guerra contro Cuba..."

    https://youtu.be/rJ5w4hFLk0s?feature=shared
    Massimo Mazzucco: "A distanza di 23 anni c'è ancora chi difende la ridicola versione ufficiale" Massimo Mazzucco ricorda nel giorno del 23esimo anniversario cosa è stato davvero l'11 Settembre. "Una operazione pianificata certamente da persone come Dick Cheney e Donald Rumsfeld. E' plausibile immaginare che abbiano deliberatamente fatto uccidere i passeggeri degli aerei che formalmente si sono abbattuti contro le Torri. In realtà nessuno di quegli aerei si è mai sfracellato davvero contro le Torri. Probabilmente i Boeing in questione sono stati sostituiti in volo come prevedeva un vecchio piano elaborato dalla Cia per la guerra contro Cuba..." https://youtu.be/rJ5w4hFLk0s?feature=shared
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  • “Lo strumento basilare per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se controlli il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.”
    (Philip K. ****)

    Buon Mercoledì Proficuo Sereno e Consapevole!
    Un abbraccio...
    “Lo strumento basilare per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se controlli il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.” (Philip K. Dick) Buon Mercoledì Proficuo Sereno e Consapevole! Un abbraccio... 🤗🤗🤗
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  • TUTTI A SCUOLA DALLA PFIZER!
    https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=z5z2Xpdp_UI

    Per il nostro futuro possiamo stare tranquilli. I nostri bambini impareranno le “verità scientifiche” direttamente dalla case farmaceutiche. Non ci sarà più bisogno delle virostar e dei giornalisti al soldo di Big Pharma, che decantano dal piccolo schermo le proprietà miracolose dei nuovi vaccini genici, ora i ragazzi impareranno queste cose direttamente dalla bocca dei loro produttori.

    Ha iniziato infatti a girare per gli Stati Uniti il primo “bus scientifico” della Pfizer. Al suo interno, gli studenti posso fare un percorso guidato, che li porterà dalla identificazione di una “strana malattia” allo studio di un rimedio appropriato, che si conclude naturalmente con la produzione di un nuovo vaccino per debellare quella malattia.

    In realtà, quella che viene “vaccinata” è la mente stessa del bambino, che impara fin da piccolo l’equazione malattia-vaccino come se fosse qualcosa di automatico e indissolubile. E’ quello che Giulietto Chiesa chiamava “la formattazione” delle menti giovanili fin dalla più tenera età, fatta per impedire che in età matura possano eventualmente porsi delle domande scomode.

    Lasciando da parte altri commenti per noi superflui, vorremmo far notare tre cose su questa particolare iniziativa:

    1 - La Pfizer è semplicemente la casa farmaceutica che è stata multata più di qualunque altra per aver ingannato il pubblico sull’efficacia dei propri prodotti: fino ad oggi la Pfizer ha sborsato infatti la cifra-record di 2,3 MILIARDI di dollari per promozione ingannevole dei loro farmaci. https://www.justice.gov/opa/pr/justice-department-announces-largest-health-care-fraud-settlement-its-history

    Sembra quindi giusto affidare a loro l’educazione medico-scientifica dei nostri bambini .

    2 – Nel video promozionale della Pfizer i bambini vengono accolti da un “simpatico” cagnolino meccanico. Notiamo che è lo stesso cagnolino meccanico progettato dalla Darpa che viene già utilizzato in diverse parti del mondo per compiere sorveglianza attiva sui cittadini.

    In altre parole, abituiamo già i bambini alla sua presenza fin da piccoli, in modo che gli risulti assolutamente normale ritrovarselo davanti, da grandi, quando il “simpatico cagnolino” gli chiederà magari i documenti (o il passaporto vaccinale) in una strada di Los Angeles o di Detroit.

    3 - Naturalmente quelli della Pfizer – che oltre ad essere paladini della “scienza” sono anche paladini della libertà di espressione – hanno deciso di disabilitare i commenti sotto al loro video promozionale. Non si sa mai, che ci fosse in giro qualche pazzerelone no-vax che li vuole contestare.

    Massimo Mazzucco

    N. B.: QUI SU Scenario.press potete in ogni caso lasciare i vostri commenti!!!
    TUTTI A SCUOLA DALLA PFIZER! https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=z5z2Xpdp_UI Per il nostro futuro possiamo stare tranquilli. I nostri bambini impareranno le “verità scientifiche” direttamente dalla case farmaceutiche. Non ci sarà più bisogno delle virostar e dei giornalisti al soldo di Big Pharma, che decantano dal piccolo schermo le proprietà miracolose dei nuovi vaccini genici, ora i ragazzi impareranno queste cose direttamente dalla bocca dei loro produttori. Ha iniziato infatti a girare per gli Stati Uniti il primo “bus scientifico” della Pfizer. Al suo interno, gli studenti posso fare un percorso guidato, che li porterà dalla identificazione di una “strana malattia” allo studio di un rimedio appropriato, che si conclude naturalmente con la produzione di un nuovo vaccino per debellare quella malattia. In realtà, quella che viene “vaccinata” è la mente stessa del bambino, che impara fin da piccolo l’equazione malattia-vaccino come se fosse qualcosa di automatico e indissolubile. E’ quello che Giulietto Chiesa chiamava “la formattazione” delle menti giovanili fin dalla più tenera età, fatta per impedire che in età matura possano eventualmente porsi delle domande scomode. Lasciando da parte altri commenti per noi superflui, vorremmo far notare tre cose su questa particolare iniziativa: 1 - La Pfizer è semplicemente la casa farmaceutica che è stata multata più di qualunque altra per aver ingannato il pubblico sull’efficacia dei propri prodotti: fino ad oggi la Pfizer ha sborsato infatti la cifra-record di 2,3 MILIARDI di dollari per promozione ingannevole dei loro farmaci. https://www.justice.gov/opa/pr/justice-department-announces-largest-health-care-fraud-settlement-its-history Sembra quindi giusto affidare a loro l’educazione medico-scientifica dei nostri bambini . 2 – Nel video promozionale della Pfizer i bambini vengono accolti da un “simpatico” cagnolino meccanico. Notiamo che è lo stesso cagnolino meccanico progettato dalla Darpa che viene già utilizzato in diverse parti del mondo per compiere sorveglianza attiva sui cittadini. In altre parole, abituiamo già i bambini alla sua presenza fin da piccoli, in modo che gli risulti assolutamente normale ritrovarselo davanti, da grandi, quando il “simpatico cagnolino” gli chiederà magari i documenti (o il passaporto vaccinale) in una strada di Los Angeles o di Detroit. 3 - Naturalmente quelli della Pfizer – che oltre ad essere paladini della “scienza” sono anche paladini della libertà di espressione – hanno deciso di disabilitare i commenti sotto al loro video promozionale. Non si sa mai, che ci fosse in giro qualche pazzerelone no-vax che li vuole contestare. Massimo Mazzucco N. B.: QUI SU Scenario.press potete in ogni caso lasciare i vostri commenti!!!
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  • BAYESIAN POTREBBE ESSERE ANDATA COSÌ!
    Secondo i progettisti del veliero il portellone era aperto. Anche secondo l'ex capitano del veliero il portellone, che non dovrebbe mai rimanere aperto di notte, era aperto. Il comandante e gli altri indagati dovranno spiegare come sia stata imbarcata una quantità esorbitante d'acqua, che avrebbe raggiunto anche la sala macchine, protetta o evidentemente non protetta da una porta a tenuta stagna. Rimangano dubbi sulle tempistiche. Può essere successo tutto in 15 minuti? Quali altre aperture avrebbero provocato l'afflusso d'acqua in 15 minuti? I superstiti hanno dichiarato che ognuna delle vittime era nella propria cabina, ma dagli accertamenti risulta che le vittime erano nel corridoio o in altre cabine, non nelle loro. Avrebbero avuto il tempo di spostarsi, ma non di raggiungere il ponte? Le pratiche di evacuazione prevedono 2 minuti per mettersi in salvo. Perché 10 su 11 membri dell'equipaggio si sono salvati? Il comandante dovrà dimostrare se, quando e come abbia attivato le procedure di evacuazione. I pescatori non sono andati in mare quella notte, eventualità rarissima in quella rada. Alcuni testimoni dichiarano che sul veliero alle 21,30 si teneva una festa, mentre in lontananza si intravvedevano lampi.
    A mezzanotte testimoni sostengono che il vento s'era già levato. Perché solo alcuni passeggeri allarmati dai movimenti della nave sono saliti sul ponte? Che cosa sarà accaduto nelle tre ore successive se, a quanto risulta, alle 3,50 la tempesta avrebbe colto di sorpresa? Da sola, la tempesta non spiegherebbe l'afflusso d'acqua nella nave e agli occhi di profani neanche l'inclinazione dell'albero. Poco dopo le 4,00 si vede il veliero con l'albero verticale, fermo inclinarsi. Questo fatto tragico non è chiaro da troppi punti di vista. In realtà e molto chiaro. L'atteggiamento giusto potrebbe essere quello di dubitare o, ancora meglio, di mostrare che si sa già come siano andate le cose, con la certezza di chi conosce ormai le dinamiche e gli scopi che spezzano le vite di chi detiene un potere, una conoscenza, potrebbe parlare o viene sacrificato, ignaro, per reprimere molti. Sono diverse le ragioni di atti tragici. E questa non è una tempesta perfetta. Quindi, i dubbi sono d'obbligo e accompagnano la richiesta di cercare i responsabili della morte di un uomo annegato e di sei persone soffocate!
    BAYESIAN POTREBBE ESSERE ANDATA COSÌ! Secondo i progettisti del veliero il portellone era aperto. Anche secondo l'ex capitano del veliero il portellone, che non dovrebbe mai rimanere aperto di notte, era aperto. Il comandante e gli altri indagati dovranno spiegare come sia stata imbarcata una quantità esorbitante d'acqua, che avrebbe raggiunto anche la sala macchine, protetta o evidentemente non protetta da una porta a tenuta stagna. Rimangano dubbi sulle tempistiche. Può essere successo tutto in 15 minuti? Quali altre aperture avrebbero provocato l'afflusso d'acqua in 15 minuti? I superstiti hanno dichiarato che ognuna delle vittime era nella propria cabina, ma dagli accertamenti risulta che le vittime erano nel corridoio o in altre cabine, non nelle loro. Avrebbero avuto il tempo di spostarsi, ma non di raggiungere il ponte? Le pratiche di evacuazione prevedono 2 minuti per mettersi in salvo. Perché 10 su 11 membri dell'equipaggio si sono salvati? Il comandante dovrà dimostrare se, quando e come abbia attivato le procedure di evacuazione. I pescatori non sono andati in mare quella notte, eventualità rarissima in quella rada. Alcuni testimoni dichiarano che sul veliero alle 21,30 si teneva una festa, mentre in lontananza si intravvedevano lampi. A mezzanotte testimoni sostengono che il vento s'era già levato. Perché solo alcuni passeggeri allarmati dai movimenti della nave sono saliti sul ponte? Che cosa sarà accaduto nelle tre ore successive se, a quanto risulta, alle 3,50 la tempesta avrebbe colto di sorpresa? Da sola, la tempesta non spiegherebbe l'afflusso d'acqua nella nave e agli occhi di profani neanche l'inclinazione dell'albero. Poco dopo le 4,00 si vede il veliero con l'albero verticale, fermo inclinarsi. Questo fatto tragico non è chiaro da troppi punti di vista. In realtà e molto chiaro. L'atteggiamento giusto potrebbe essere quello di dubitare o, ancora meglio, di mostrare che si sa già come siano andate le cose, con la certezza di chi conosce ormai le dinamiche e gli scopi che spezzano le vite di chi detiene un potere, una conoscenza, potrebbe parlare o viene sacrificato, ignaro, per reprimere molti. Sono diverse le ragioni di atti tragici. E questa non è una tempesta perfetta. Quindi, i dubbi sono d'obbligo e accompagnano la richiesta di cercare i responsabili della morte di un uomo annegato e di sei persone soffocate!
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  • IL COVID ERA SOLO PER GLI ITALIOTI
    Troupe di giornalisti italiani creavano finti servizi, in Olanda, con attori che indossavano la mascherina.
    Senza la collaborazione dei pennivendoli, nulla di quello che abbiamo vissuto e subito, sarebbe stato possibile.
    NULLA.

    LA PANDEMIA ERA SOLO IN TV!
    Troupe di giornalisti italiani in trasferta in Olanda, "documentava" realtà inesistenti con tanto di attori in mascherina.
    Peccato che la telecamera, involontariamente, abbia ripreso anche scene reali.

    Video guarda a caso bannato da tutti i canali Meta.
    Guardate
    IL COVID ERA SOLO PER GLI ITALIOTI Troupe di giornalisti italiani creavano finti servizi, in Olanda, con attori che indossavano la mascherina. Senza la collaborazione dei pennivendoli, nulla di quello che abbiamo vissuto e subito, sarebbe stato possibile. NULLA. LA PANDEMIA ERA SOLO IN TV! Troupe di giornalisti italiani in trasferta in Olanda, "documentava" realtà inesistenti con tanto di attori in mascherina. Peccato che la telecamera, involontariamente, abbia ripreso anche scene reali. Video guarda a caso bannato da tutti i canali Meta. Guardate 👇
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  • Che fine ha fatto #JoeBiden? Sparito. Come ogni realtà scomoda che il sistema di potere oggi cancella per sostituirla con una narrazione (nella fattispecie la fiaba su #KamalaHarris) veicolata attraverso media venduti, fondata su menzogne e foriera di problemi per i popoli.

    Fonte: https://x.com/CathVoicesITA/status/1830325823829635486?t=bwgMaZ7EY9pSO-7FsVxOqA&s=19
    Che fine ha fatto #JoeBiden? Sparito. Come ogni realtà scomoda che il sistema di potere oggi cancella per sostituirla con una narrazione (nella fattispecie la fiaba su #KamalaHarris) veicolata attraverso media venduti, fondata su menzogne e foriera di problemi per i popoli. Fonte: https://x.com/CathVoicesITA/status/1830325823829635486?t=bwgMaZ7EY9pSO-7FsVxOqA&s=19
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  • MAINSTREAM
    Chi ha creato il sistema centralizzato della comunicazione?
    30° Tignano Festival Luglio '17

    Nelle ultime ore, l'arresto in Francia di Pavel Durov, CEO di Telegram, sembra inserirsi in un disegno preciso che si sta delineando da decenni. Viviamo in un'epoca in cui l'informazione è sempre più centralizzata e veicolata da un ristretto numero di persone che ne controllano il flusso. Ogni mezzo di comunicazione che racconta una verità diversa da quella stabilita dall'agenda dominante deve essere fermato, a qualunque costo.

    Telegram, grazie alla sua diffusione capillare e alla libertà di espressione che vi si può ancora trovare, è diventato uno strumento di informazione troppo potente e fuori dal controllo di questi poteri. Al contrario di altre piattaforme, non è soggetto alla censura imposta dai fact-checkers, spesso controllati da intelligenze artificiali al servizio delle solite note società.

    Giulietto Chiesa fu tra i primi a denunciare questa realtà, in Italia e nel mondo, quando ancora non era così evidente. Oggi, ciò che lui aveva previsto si manifesta chiaramente davanti agli occhi di tutti.

    #giuliettochiesa
    #controlloglobale
    MAINSTREAM Chi ha creato il sistema centralizzato della comunicazione? 30° Tignano Festival Luglio '17 Nelle ultime ore, l'arresto in Francia di Pavel Durov, CEO di Telegram, sembra inserirsi in un disegno preciso che si sta delineando da decenni. Viviamo in un'epoca in cui l'informazione è sempre più centralizzata e veicolata da un ristretto numero di persone che ne controllano il flusso. Ogni mezzo di comunicazione che racconta una verità diversa da quella stabilita dall'agenda dominante deve essere fermato, a qualunque costo. Telegram, grazie alla sua diffusione capillare e alla libertà di espressione che vi si può ancora trovare, è diventato uno strumento di informazione troppo potente e fuori dal controllo di questi poteri. Al contrario di altre piattaforme, non è soggetto alla censura imposta dai fact-checkers, spesso controllati da intelligenze artificiali al servizio delle solite note società. Giulietto Chiesa fu tra i primi a denunciare questa realtà, in Italia e nel mondo, quando ancora non era così evidente. Oggi, ciò che lui aveva previsto si manifesta chiaramente davanti agli occhi di tutti. #giuliettochiesa #controlloglobale
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  • Soldati "ucraini" che parlano in perfetto inglese e con accento inglese?
    Chi ha detto "No, in realtà sono militari inglesi della SAS con uniformi ucraine"?

    Fonte: https://x.com/Luigi_6_7_/status/1824351873916133854?t=2ix-c1DEB6xQ3BzG7dWJUw&s=19
    Soldati "ucraini" che parlano in perfetto inglese e con accento inglese? Chi ha detto "No, in realtà sono militari inglesi della SAS con uniformi ucraine"? 😂😂😂 Fonte: https://x.com/Luigi_6_7_/status/1824351873916133854?t=2ix-c1DEB6xQ3BzG7dWJUw&s=19
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  • Frajese e la Commissione Covid,
    Il sen. @borghi_claudio ha detto che mi chiamerà e NON VEDO L'ORA di parlare con la Ronzulli di qualcosa che sia pubblico e che rimanga traccia, perchè non è una questione di opinioni ma di VERITÀ perchè la realtà è stata ignorata fin dall'inizio.

    Fonte:: https://x.com/sconnesso_/status/1821565113045807128?t=-zh0fy9aGb_fYR6u9gqFJQ&s=19
    Frajese e la Commissione Covid, Il sen. @borghi_claudio ha detto che mi chiamerà e NON VEDO L'ORA di parlare con la Ronzulli di qualcosa che sia pubblico e che rimanga traccia, perchè non è una questione di opinioni ma di VERITÀ perchè la realtà è stata ignorata fin dall'inizio. Fonte:: https://x.com/sconnesso_/status/1821565113045807128?t=-zh0fy9aGb_fYR6u9gqFJQ&s=19
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  • Sul match Imane Khalif - Angela Carini

    Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).

    Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria.
    Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
    Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.

    Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.

    Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.

    E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
    (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)

    Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
    Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.

    A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.

    Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).

    Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).

    Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica.

    L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.

    Il cerchio così si chiude.

    La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).

    La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).

    E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?

    Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
    Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

    Andrea Zhok
    Sul match Imane Khalif - Angela Carini Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia). Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX. Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi. Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi. Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa. E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici. (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.) Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto? Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente. A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze. Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società). Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica. L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti. Il cerchio così si chiude. La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale). La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.). E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale? Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi. Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale. Andrea Zhok
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