«Francesco l'antipapa», rimosso il Direttore della Giustizia Minorile delle Regioni Emilia Romagna e Marche Antonio Pappalardo
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
«Francesco l'antipapa», rimosso il Direttore della Giustizia Minorile delle Regioni Emilia Romagna e Marche Antonio Pappalardo
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
0 التعليقات
0 المشاركات
823 مشاهدة