• Nella seconda metà di ottobre dodici migranti che erano stati condotti, in forza del protocollo Italia/Albania, in uno dei due campi di accoglienza temporanea albanesi, sono poi stati riportati in Italia in seguito alla sentenza di un tribunale ( giudice Silvia Albano) che ha ritenuto di attenersi al giudizio della Corte di Giustizia Europea sulla questione del concetto di Paese Sicuro. Stante il primato delle normative europee sulle Costituzioni dei paesi membri dell' UE quella giudice poteva agire diversamente? " Lo vuole l' UE" .... è l' espressione che si ode ad ogni piè sospinto da chi oramai ritiene irreversibilmente perso ogni ritorno alla piena sovranità nazionale .
    Da qui la replica del governo meloni con un decreto legge per consentirsi di ripristinare il protocollo e ricondurre quei migranti in Albania per poi emettere nei loro confronti un provvedimento di rimpatrio...In Egitto, uno dei Paesi ritenuto sicuro dal governo Meloni, dovrebbe fare rientro uno di quei dodici migranti .
    Sul quotidiano La Stampa di oggi è riportata l' intervista del padre di quel migrante che dovrebbe rientrare in Egitto.
    Allego il quotidiano LA STAMPA , l' intervista è a pagina 13.
    Brevemente un riepilogo: il cugino del padre causò la morte ( avvenuta una ventina di anni fa) di una persona, la cui famiglia per la legge del taglione ( in Egitto vige questa norma ?) ne reclamò la pena capitale, il cugino fuggì per evitarla, quindi quella stessa famiglia la pretese ai danni di un altro membro familiare che fece altrettanto fuggendo e trovando riparo in Italia, quindi a dover pagare con la vita fu il primogenito di quest' ultimo ed anche lui scappò altrove ed infine fu la volta dell' altro figlio, quello stesso che ora si trova in uno dei due centri di accoglienza albanesi.
    Se così stanno le cose, se davvero vige la legge del taglione in Egitto, quel giovane rischia la morte per un reato, peraltro , non commesso ....
    Nella seconda metà di ottobre dodici migranti che erano stati condotti, in forza del protocollo Italia/Albania, in uno dei due campi di accoglienza temporanea albanesi, sono poi stati riportati in Italia in seguito alla sentenza di un tribunale ( giudice Silvia Albano) che ha ritenuto di attenersi al giudizio della Corte di Giustizia Europea sulla questione del concetto di Paese Sicuro. Stante il primato delle normative europee sulle Costituzioni dei paesi membri dell' UE quella giudice poteva agire diversamente? " Lo vuole l' UE" .... è l' espressione che si ode ad ogni piè sospinto da chi oramai ritiene irreversibilmente perso ogni ritorno alla piena sovranità nazionale . Da qui la replica del governo meloni con un decreto legge per consentirsi di ripristinare il protocollo e ricondurre quei migranti in Albania per poi emettere nei loro confronti un provvedimento di rimpatrio...In Egitto, uno dei Paesi ritenuto sicuro dal governo Meloni, dovrebbe fare rientro uno di quei dodici migranti . Sul quotidiano La Stampa di oggi è riportata l' intervista del padre di quel migrante che dovrebbe rientrare in Egitto. Allego il quotidiano LA STAMPA , l' intervista è a pagina 13. Brevemente un riepilogo: il cugino del padre causò la morte ( avvenuta una ventina di anni fa) di una persona, la cui famiglia per la legge del taglione ( in Egitto vige questa norma ?) ne reclamò la pena capitale, il cugino fuggì per evitarla, quindi quella stessa famiglia la pretese ai danni di un altro membro familiare che fece altrettanto fuggendo e trovando riparo in Italia, quindi a dover pagare con la vita fu il primogenito di quest' ultimo ed anche lui scappò altrove ed infine fu la volta dell' altro figlio, quello stesso che ora si trova in uno dei due centri di accoglienza albanesi. Se così stanno le cose, se davvero vige la legge del taglione in Egitto, quel giovane rischia la morte per un reato, peraltro , non commesso ....
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  • SENTENZA STORICA - OBBLIGO VACCINALE ILLEGITTIMO PER VIOLAZIONE ART. 4 e 32 COSTITUZIONE, CONVENZIONE DI OVIEDO E CARTA DIRITTI FONDAMENTALI UE

    Praticamente ciò che denunciamo fin dal primo giorno di dittatura sanitaria.

    Onore a questa giudice!

    Il Tribunale di Velletri, in funzione di Giudice del Lavoro, disattesa ogni ulteriore domanda,
    eccezione e difesa, definitivamente pronunciando nel procedimento in epigrafe indicato, così
    statuisce, in accoglimento parziale del ricorso:

    - annulla il provvedimento di sospensione della ricorrente dal lavoro e dalla retribuzione
    impugnato in questa sede per illegittimità, previa disapplicazione nel caso concreto della
    norma espressa dall’art. 4 del d.l. 44/2021 conv in . L.n. 76/2021 per violazione degli artt. 32
    e 4 Cost, degli artt. 5 e 26 della Convenzione di Oviedo e dell’art. 3 della Carta dei diritti
    fondamentali dell’Unione Europea;

    Ugo Rossi - Consigliere Comunale di Trieste Insieme Liberi

    👇🏼Fonte: https://t.me/ugorossiecoing
    SENTENZA STORICA - OBBLIGO VACCINALE ILLEGITTIMO PER VIOLAZIONE ART. 4 e 32 COSTITUZIONE, CONVENZIONE DI OVIEDO E CARTA DIRITTI FONDAMENTALI UE Praticamente ciò che denunciamo fin dal primo giorno di dittatura sanitaria. Onore a questa giudice! Il Tribunale di Velletri, in funzione di Giudice del Lavoro, disattesa ogni ulteriore domanda, eccezione e difesa, definitivamente pronunciando nel procedimento in epigrafe indicato, così statuisce, in accoglimento parziale del ricorso: - annulla il provvedimento di sospensione della ricorrente dal lavoro e dalla retribuzione impugnato in questa sede per illegittimità, previa disapplicazione nel caso concreto della norma espressa dall’art. 4 del d.l. 44/2021 conv in . L.n. 76/2021 per violazione degli artt. 32 e 4 Cost, degli artt. 5 e 26 della Convenzione di Oviedo e dell’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; Ugo Rossi - Consigliere Comunale di Trieste Insieme Liberi 👇🏼Fonte: https://t.me/ugorossiecoing
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  • TUTTI REINTEGRATI

    Mentre la nostra Consulta sentenziò, tra lo choc generale, che l'obbligo vaccinale era sacrosanto, a New York si va controcorrente.

    La Corte Suprema ha deciso che non solo vanno reintegrati tutti i dipendenti licenziati per non essersi vaccinati, ma gli va anche corrisposta tutta la paga arretrata e non percepita. Per giunta motivando la sentenza con il fatto che il vaccino non protegge dal contagio né impedisce la trasmissione. In pratica, non serve a niente.

    Beh, almeno in Usa, adesso è giurisprudenza.
    ⚖️TUTTI REINTEGRATI Mentre la nostra Consulta sentenziò, tra lo choc generale, che l'obbligo vaccinale era sacrosanto, a New York si va controcorrente. La Corte Suprema ha deciso che non solo vanno reintegrati tutti i dipendenti licenziati per non essersi vaccinati, ma gli va anche corrisposta tutta la paga arretrata e non percepita. Per giunta motivando la sentenza con il fatto che il vaccino non protegge dal contagio né impedisce la trasmissione. In pratica, non serve a niente. Beh, almeno in Usa, adesso è giurisprudenza.
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  • BILL GATES ALLA SBARRA

    In Italia sembrerebbe un’utopia irrealizzabile, visti i nostri magistrati, ma in Olanda sta succedendo.

    Un gruppo di cittadini ha avviato una causa civile contro una serie di personaggi, tra i quali Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer, Mark Rutte, l’ex primo ministro olandese e Bill Gates. Ritengono di essere stati ingannati da questi personaggi ed indotti a sottoporsi al vaccino contro il Covid-19 di cui pensavano che fosse sicuro ed efficace, mentre dovevano scoprire che, invece, il vaccino ha causato loro gravissimi effetti avversi.

    I ricorrenti olandesi che hanno avviato la causa sostengono che Gates, Rutte, Bourla e altri siano parti di un piano, ben architettato e ordito in collaborazione con il World Economic Forum del famigerato Klaus Schwab, il cui scopo è la realizzazione di un “grande riavvio” (il ben noto “great reset”).

    Si tratta, secondo quanto affermato dai cittadini olandesi, per come riassunto dal Tribunale dell’Olanda del Nord, di un progetto finalizzato alla totale riorganizzazione delle società di tutti i paesi membri delle Nazioni Unite, come descritto dallo stesso Klaus Schwab nel suo libro “Covid-19: Il Grande Reset”. In questa riorganizzazione tutti i fattori che determinano la vita umana saranno assoggettati ad un cambiamento forzoso da parte del WEF e delle Nazioni Unite.

    Caratteristica di questa ideologia politica è che il cambiamento forzoso e pianificato deve essere giustificato fingendo che il mondo stia soffrendo a causa di grandi crisi che possono essere risolte solo da un intervento centralizzato, duro e globale. Una di queste crisi è la pandemia da Covid-19. Gates, Rutte, Bourla e gli altri chiamati in causa avrebbero agito illegalmente, ingannando e danneggiando i ricorrenti, nel contesto dell’attuazione del progetto “Great Reset: Covid-19. Gates, Rutte, Bourla e gli altri chiamati in causa avrebbero indotto i ricorrenti, infatti, a sottoporsi ai vaccini contro il Covid-19 sebbene sapessero, o avessero dovuto sapere, che i vaccini non erano sicuri ed efficaci non essendo mai stati sviluppati per proteggere da un virus letale. I ricorrenti hanno subito danni fisici e psichici in conseguenza dell’inoculazione dei vaccini.

    Bill Gates ha sostenuto che i Tribunali olandesi non avessero giurisdizione e che non potessero giudicarlo, essendo egli cittadino americano e non essendo residente in Olanda.

    Con la decisione del 16 ottobre 2024 che qui pubblico in traduzione inglese il Tribunale dell’Olanda del Nord ha respinto la richiesta di Bill Gates facendo presente che, secondo la prospettazione dei ricorrenti, egli è parte di un gruppo che ha agito congiuntamente per ingannarli e danneggiarli, che alcuni dei personaggi chiamati a rispondere sono residenti in Olanda e che, pertanto, trattandosi di questioni strettamente connesse, Bill Gates dovrà essere processato insieme a tutti gli altri.

    Il merito della causa dovrà essere discusso ed esaminato, ma il tentativo di Bill Gates di sottrarsi al giudizio di un tribunale è fallito.

    Ringrazio Erica Krikke di Zebra Inspiratie (https://zebrainspiratie.nl/) per la traduzione in inglese della sentenza del Tribunale olandese.

    Per informarsi sulla causa contro Bill Gates e altri si può seguire il sito https://rechtoprecht.online/

    Mentre in Italia si consuma la farsa della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid-19 di cui è membro Giuseppe Conte le cui azioni dovrebbero essere esaminate scrupolosamente per ristabilire un minimo di giustizia e di rispetto dei diritti fondamentali, in Olanda parte un processo di importanza cruciale.

    Continuerò a seguire lo svolgimento del giudizio ed a pubblicare gli aggiornamenti.

    Alessandro Fusillo
    BILL GATES ALLA SBARRA In Italia sembrerebbe un’utopia irrealizzabile, visti i nostri magistrati, ma in Olanda sta succedendo. Un gruppo di cittadini ha avviato una causa civile contro una serie di personaggi, tra i quali Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer, Mark Rutte, l’ex primo ministro olandese e Bill Gates. Ritengono di essere stati ingannati da questi personaggi ed indotti a sottoporsi al vaccino contro il Covid-19 di cui pensavano che fosse sicuro ed efficace, mentre dovevano scoprire che, invece, il vaccino ha causato loro gravissimi effetti avversi. I ricorrenti olandesi che hanno avviato la causa sostengono che Gates, Rutte, Bourla e altri siano parti di un piano, ben architettato e ordito in collaborazione con il World Economic Forum del famigerato Klaus Schwab, il cui scopo è la realizzazione di un “grande riavvio” (il ben noto “great reset”). Si tratta, secondo quanto affermato dai cittadini olandesi, per come riassunto dal Tribunale dell’Olanda del Nord, di un progetto finalizzato alla totale riorganizzazione delle società di tutti i paesi membri delle Nazioni Unite, come descritto dallo stesso Klaus Schwab nel suo libro “Covid-19: Il Grande Reset”. In questa riorganizzazione tutti i fattori che determinano la vita umana saranno assoggettati ad un cambiamento forzoso da parte del WEF e delle Nazioni Unite. Caratteristica di questa ideologia politica è che il cambiamento forzoso e pianificato deve essere giustificato fingendo che il mondo stia soffrendo a causa di grandi crisi che possono essere risolte solo da un intervento centralizzato, duro e globale. Una di queste crisi è la pandemia da Covid-19. Gates, Rutte, Bourla e gli altri chiamati in causa avrebbero agito illegalmente, ingannando e danneggiando i ricorrenti, nel contesto dell’attuazione del progetto “Great Reset: Covid-19. Gates, Rutte, Bourla e gli altri chiamati in causa avrebbero indotto i ricorrenti, infatti, a sottoporsi ai vaccini contro il Covid-19 sebbene sapessero, o avessero dovuto sapere, che i vaccini non erano sicuri ed efficaci non essendo mai stati sviluppati per proteggere da un virus letale. I ricorrenti hanno subito danni fisici e psichici in conseguenza dell’inoculazione dei vaccini. Bill Gates ha sostenuto che i Tribunali olandesi non avessero giurisdizione e che non potessero giudicarlo, essendo egli cittadino americano e non essendo residente in Olanda. Con la decisione del 16 ottobre 2024 che qui pubblico in traduzione inglese il Tribunale dell’Olanda del Nord ha respinto la richiesta di Bill Gates facendo presente che, secondo la prospettazione dei ricorrenti, egli è parte di un gruppo che ha agito congiuntamente per ingannarli e danneggiarli, che alcuni dei personaggi chiamati a rispondere sono residenti in Olanda e che, pertanto, trattandosi di questioni strettamente connesse, Bill Gates dovrà essere processato insieme a tutti gli altri. Il merito della causa dovrà essere discusso ed esaminato, ma il tentativo di Bill Gates di sottrarsi al giudizio di un tribunale è fallito. Ringrazio Erica Krikke di Zebra Inspiratie (https://zebrainspiratie.nl/) per la traduzione in inglese della sentenza del Tribunale olandese. Per informarsi sulla causa contro Bill Gates e altri si può seguire il sito https://rechtoprecht.online/ Mentre in Italia si consuma la farsa della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid-19 di cui è membro Giuseppe Conte le cui azioni dovrebbero essere esaminate scrupolosamente per ristabilire un minimo di giustizia e di rispetto dei diritti fondamentali, in Olanda parte un processo di importanza cruciale. Continuerò a seguire lo svolgimento del giudizio ed a pubblicare gli aggiornamenti. Alessandro Fusillo
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  • QUESTO è VERAMENTE PREOCCUPANTE!
    "Un avvocato scopre un fascicolo con la sentenza già scritta prima del dibattimento, ma il CSM archivia il procedimento contro i magistrati, e il Tribunale segnala l'avvocato all'Ordine degli Avvocati per aver visto il fascicolo e scoperto la sentenza già scritta."

    Fonte: https://x.com/ChanceGardiner/status/1839434278855450731

    #sentenzagiascritta
    #giustiziaimparziale
    #giustiziaitaliana
    QUESTO è VERAMENTE PREOCCUPANTE! "Un avvocato scopre un fascicolo con la sentenza già scritta prima del dibattimento, ma il CSM archivia il procedimento contro i magistrati, e il Tribunale segnala l'avvocato all'Ordine degli Avvocati per aver visto il fascicolo e scoperto la sentenza già scritta." Fonte: https://x.com/ChanceGardiner/status/1839434278855450731 #sentenzagiascritta #giustiziaimparziale #giustiziaitaliana
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  • QUESTO è VERAMENTE SCANDALOSO. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Ugo Rossi condannato a sei mesi dopo i disordini al ricreatorio Toti
    Nel febbraio del 2022 il consigliere comunale non aveva esibito il green pass durante una commissione consiliare, per poi ribellarsi alla sorvegliante del Comune, all'allora assessore Matteoni e alla polizia locale. La pena per lesioni personali si somma a una precedente condanna a cinque mesi per un episodio analogo avvenuto alle Poste di viale Sanzio. In tutto undici mesi con sospensione condizionale. Dovrà pagare oltre 10mila...

    https://www.triesteprima.it/cronaca/ugo-rossi-sentenza-toti.html
    QUESTO è VERAMENTE SCANDALOSO. MASSIMA DIFFUSIONE! Ugo Rossi condannato a sei mesi dopo i disordini al ricreatorio Toti Nel febbraio del 2022 il consigliere comunale non aveva esibito il green pass durante una commissione consiliare, per poi ribellarsi alla sorvegliante del Comune, all'allora assessore Matteoni e alla polizia locale. La pena per lesioni personali si somma a una precedente condanna a cinque mesi per un episodio analogo avvenuto alle Poste di viale Sanzio. In tutto undici mesi con sospensione condizionale. Dovrà pagare oltre 10mila... https://www.triesteprima.it/cronaca/ugo-rossi-sentenza-toti.html
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    Ugo Rossi condannato a sei mesi dopo i disordini al ricreatorio Toti
    Nel febbraio del 2022 il consigliere comunale non aveva esibito il green pass durante una commissione consiliare, per poi ribellarsi alla sorvegliante del Comune, all'allora assessore Matteoni e alla polizia locale. La pena per lesioni personali si somma a una precedente condanna a cinque mesi per un episodio analogo avvenuto alle Poste di viale Sanzio. In tutto undici mesi con sospensione condizionale. Dovrà pagare oltre 10mila euro tra risarcimenti e spese processuali
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  • ARRESTATO PER NON AVER ESIBITO IL GREENPASS - OGGI LUNEDÌ 16 SETTEMBRE AFFRONTERÒ L’UDIENZA FINALE

    Oggi lunedì 16 settembre 2024 ore 13:30 presso il Tribunale di Trieste si terrà le discussioni finale con #sentenza del processo di 1^ grado a mio carico per l’arresto subito in V Commissione del Consiglio Comunale di Trieste per non aver esibito il #greenpass il 4 febbraio 2022. Sono già stato messo agli arresti domiciliari cautelari per 3 mesi da presunto innocente, esiliato per 8 mesi dalla Provincia di Trieste e sospeso dalla carica di Consigliere Comunale per altrettanti mesi con un’applicazione kafkiana della legge spazza Corrotti Severino.

    In totale mi sono stati notificati 15 procedimenti penali per un totale di 70 ANNI DI CARCERE di pene massime.

    Ugo Rossi - Consigliere Comunale di Trieste e Portavoce di INSIEME LIBERI
    📢ARRESTATO PER NON AVER ESIBITO IL GREENPASS - OGGI LUNEDÌ 16 SETTEMBRE AFFRONTERÒ L’UDIENZA FINALE Oggi lunedì 16 settembre 2024 ore 13:30 presso il Tribunale di Trieste si terrà le discussioni finale con #sentenza del processo di 1^ grado a mio carico per l’arresto subito in V Commissione del Consiglio Comunale di Trieste per non aver esibito il #greenpass il 4 febbraio 2022. Sono già stato messo agli arresti domiciliari cautelari per 3 mesi da presunto innocente, esiliato per 8 mesi dalla Provincia di Trieste e sospeso dalla carica di Consigliere Comunale per altrettanti mesi con un’applicazione kafkiana della legge spazza Corrotti Severino. In totale mi sono stati notificati 15 procedimenti penali per un totale di 70 ANNI DI CARCERE di pene massime. Ugo Rossi - Consigliere Comunale di Trieste e Portavoce di INSIEME LIBERI
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  • Cronaca
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”

    di F. Q. | 14 Settembre 2024

    Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento.

    L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni.

    “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti.

    “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“.

    “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”.

    E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”.

    Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”.

    “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte.

    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
    Cronaca Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” di F. Q. | 14 Settembre 2024 Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento. L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni. “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti. “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“. “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”. E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”. Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”. “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte. Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
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    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: "Difendere i confini non è reato". Pm: "In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro" - Il Fatto Quotidiano
    Il punto chiave è la paternità della decisione di non far scendere i 147 migranti, che è valsa all'allora ministro dell'Interno l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Il pm: "La responsabilità di emettere il Place of Safety era sua"
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  • "Sentenza inappellabile"
    ASCOLTATE BENE!
    I diritti inalienabili alla libertà di cura. È vecchio ma giova ricordare sempre.

    #sgarbi
    #vittoriosgarbi
    #covid19
    "Sentenza inappellabile" ASCOLTATE BENE! I diritti inalienabili alla libertà di cura. È vecchio ma giova ricordare sempre. #sgarbi #vittoriosgarbi #covid19
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  • Per tutti coloro che ne avessero bisogno questa è la sentenza del TAR in cui il ministero della salute ammette che non c'è alcun obbligo di tampone per avere accesso alle cure.

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    Per tutti coloro che ne avessero bisogno questa è la sentenza del TAR in cui il ministero della salute ammette che non c'è alcun obbligo di tampone per avere accesso alle cure. 🚨MASSIMA CONDIVISIONE
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