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    La sorveglianza di massa dell'IA in atto per le Olimpiadi 2024 è qui per restare - D TUTTO E D+
    La sorveglianza di massa dell'IA in atto per le Olimpiadi 2024 è qui per restare Le Olimpiadi di Parigi del 2024 attirano gli occhi del mondo mentre migliaia di atleti e personale di supporto e centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo convergono in Francia. Non saranno solo gli occhi del mondo a guardare. Anche i sistemi di intelligenza artificiale guarderanno. Le società governative e private useranno
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/il-gestore-di-vance-instaurera-la-sorveglianza-totale-preventiva/
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    Il gestore di Vance instaurerà la Sorveglianza Totale Preventiva - D TUTTO E D+
    Il gestore di Vance instaurerà la Sorveglianza Totale Preventiva Durante i primi giorni di PayPal, Thiel e i suoi colleghi si sono recati in diverse agenzie governative, tra cui agenzie di intelligence, per vedere come avrebbero potuto adattare al meglio il loro prodotto per ottenere il sostegno governativo (e contratti) per i loro prodotti e servizi. Dopo aver lasciato PayPal, Thiel avrebbe seguito un percorso simile nella creazione di un’altra azienda, Palantir.
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/influenza-aviria-il-congresso-con-la-simulazione-della-pandemia-prima-delle-elezioni-americane-e-tra-gli-argomenti-spunta-la-sorveglianza-e-gestione-dei-dati/
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    Influenza aviria: il congresso con la simulazione della pandemia prima delle elezioni americane… e tra gli argomenti spunta la “sorveglianza e gestione dei dati” - D TUTTO E D+
    Influenza aviria: il congresso con la simulazione della pandemia prima delle elezioni americane… e tra gli argomenti spunta la “sorveglianza e gestione dei dati” “Abbiamo tutti sentito parlare del massacro di milioni di pollame. Anche alcuni bovini”, denuncia Leo Hohmann. “…E ora hanno indetto un “Summit internazionale sull’influenza aviaria” che si terrà a Washington D.C. dal 2 al 4 ottobre e, secondo la brochure online ufficiale dell’evento, si discuterà di “un ceppo altamente virulento di influenza aviaria che colpisce
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  • Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni.

    PREFAZIONE

    La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della
    nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei
    fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi
    del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in
    questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie
    sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute.
    In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i
    tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto
    sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo.

    Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto
    libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è
    stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e
    della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a
    tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione.
    Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono
    visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per
    poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento
    in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”.

    Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi
    nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme
    connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli
    studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non
    disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione.
    Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli
    studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso
    dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto
    riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori
    dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le
    scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione
    dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi
    digitali e connessioni a internet...

    Neonati allo schermo

    In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi,
    ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i
    bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati
    della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di
    Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo
    1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad
    eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari.
    Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6%
    della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore.
    I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria.
    Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la
    percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud.

    Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”.

    Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su
    “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di
    esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo
    tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
    Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni. PREFAZIONE La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute. In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo. Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione. Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”. Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione. Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi digitali e connessioni a internet... Neonati allo schermo In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi, ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo 1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari. Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6% della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore. I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria. Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud. Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
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  • Ai primi di marzo del 2023 si è costituito l' Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e della università e il 9 dello stesso mese presso la sala stampa di Montecitorio ha avuto il suo esordio ufficiale.
    Da alcuni anni si vanno siglando delle intese fra le ff.aa. il ministero dell' istruzione, gli uffici scolastici regionali e le singole scuole.
    Nel settembre 2014 tra il ministero dell' istruzione e la Difesa si siglò l' accordo quadro finalizzato a favorire l' approfondimento della Costituzione ( immagino che l' articolo 11 sarebbe stato rivisitato in un ottica più rappresentativa per il settore militare).
    Nel 2017, una ulteriore intesa allo scopo di attivare i PCTO ( percorsi per le competenze trasversali e per l' orientamento), in altri termini l' alternanza scuola industria caserme.
    L' attuale governo, presieduto da una donna, mamma e cristiana ( un cristianesimo a propria immagine e somiglianza che meglio si presta a giustificare il suo modo operanti), avrebbe approvato ( forse è ancora in initere) una legge che istituisce la giornata dell' unità nazionale delle ff.aa. per il 4 novembre, vittoria dell' Italia nella 1 guerra mondiale.
    Sempre nel corso dell' attuale legislatura, il 7 agosto dell' anno scorso un ennesimo accordo è stato siglato tra il ministero istruzione e Stato Maggiore della Marina Militare.
    Quest' ultimo si impegna a offrire :
    * agli studenti opportunità formative per l' acquisizione di competenze e titoli di studio che agevoleranno il loro ingresso nel mercato del lavoro ( la cultura umanistica presumo non rientrerà tra le materie insegnate dai docenti militari. Magari mi sbaglio);
    * al personale insegnante e amministrativo l' acquisizione di competenze specialistiche, anche con l' apporto di enti esterni ( Leonardo s.p.a? Rheinmtall? Elbit System, azienda israeliana produttrice di dispositivi altamente tecnologici per la sorveglianza, copiosamente testati sulla popolazione palestinese?)
    Chissà se dal momento che avremo i militari nelle scuole non si introdurrà, per risparmiare tempo, un qualche protocollo per giustificare le notorie vaccinazioni multiple riservate ai soldati...Esagero, naturalmente: giammai potrebbe accadere quanto temo.
    Ai primi di marzo del 2023 si è costituito l' Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e della università e il 9 dello stesso mese presso la sala stampa di Montecitorio ha avuto il suo esordio ufficiale. Da alcuni anni si vanno siglando delle intese fra le ff.aa. il ministero dell' istruzione, gli uffici scolastici regionali e le singole scuole. Nel settembre 2014 tra il ministero dell' istruzione e la Difesa si siglò l' accordo quadro finalizzato a favorire l' approfondimento della Costituzione ( immagino che l' articolo 11 sarebbe stato rivisitato in un ottica più rappresentativa per il settore militare). Nel 2017, una ulteriore intesa allo scopo di attivare i PCTO ( percorsi per le competenze trasversali e per l' orientamento), in altri termini l' alternanza scuola industria caserme. L' attuale governo, presieduto da una donna, mamma e cristiana ( un cristianesimo a propria immagine e somiglianza che meglio si presta a giustificare il suo modo operanti), avrebbe approvato ( forse è ancora in initere) una legge che istituisce la giornata dell' unità nazionale delle ff.aa. per il 4 novembre, vittoria dell' Italia nella 1 guerra mondiale. Sempre nel corso dell' attuale legislatura, il 7 agosto dell' anno scorso un ennesimo accordo è stato siglato tra il ministero istruzione e Stato Maggiore della Marina Militare. Quest' ultimo si impegna a offrire : * agli studenti opportunità formative per l' acquisizione di competenze e titoli di studio che agevoleranno il loro ingresso nel mercato del lavoro ( la cultura umanistica presumo non rientrerà tra le materie insegnate dai docenti militari. Magari mi sbaglio); * al personale insegnante e amministrativo l' acquisizione di competenze specialistiche, anche con l' apporto di enti esterni ( Leonardo s.p.a? Rheinmtall? Elbit System, azienda israeliana produttrice di dispositivi altamente tecnologici per la sorveglianza, copiosamente testati sulla popolazione palestinese?) Chissà se dal momento che avremo i militari nelle scuole non si introdurrà, per risparmiare tempo, un qualche protocollo per giustificare le notorie vaccinazioni multiple riservate ai soldati...Esagero, naturalmente: giammai potrebbe accadere quanto temo.
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  • L'allarmante piano di sorveglianza di massa dell'UE, emerso di recente, rappresenta una minaccia inaccettabile alle nostre libertà individuali e alla privacy. Non possiamo permettere che questo progetto inquietante diventi realtà!

    https://dituttoedipiu.altervista.org/leuropa-verso-una-sorveglianza-di-massa-senza-precedenti-lallarme-di-un-europarlamentare/
    L'allarmante piano di sorveglianza di massa dell'UE, emerso di recente, rappresenta una minaccia inaccettabile alle nostre libertà individuali e alla privacy. Non possiamo permettere che questo progetto inquietante diventi realtà! https://dituttoedipiu.altervista.org/leuropa-verso-una-sorveglianza-di-massa-senza-precedenti-lallarme-di-un-europarlamentare/
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    L'Europa verso una sorveglianza di massa senza precedenti: l'allarme di un europarlamentare - D TUTTO E D+
    Un piano segreto elaborato dalla Commissione Europea e dai governi nazionali, delinea un sistema di sorveglianza di massa
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  • GRANDE FRATELLO E GRANDE CONTROLLO

    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-sorveglianza-orwelliana-un-futuro-distopico/
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    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - D TUTTO E D+
    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - In un'epoca in cui la sicurezza è diventata una priorità assoluta, ci troviamo immersi in
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  • Il controllo digitale sui corpi umani


    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-corpo-come-miniera-digitale-il-brevetto-wo-060606-di-microsoft-e-il-futuro-da-incubo/

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    Il controllo digitale sui corpi umani https://dituttoedipiu.altervista.org/il-corpo-come-miniera-digitale-il-brevetto-wo-060606-di-microsoft-e-il-futuro-da-incubo/ #ControlloDigitale #CorpiUmani #Privacy #Sorveglianza #Tecnologia #Brevetti #Microsoft #WO060606 #FuturoDigitale #MinieraDigitale #Transumanesimo #Innovazione #SicurezzaDati #BigTech #AI #IntelligenzaArtificiale #ImpattoTecnologico #SocietàDigitale #SaluteDigitale #DatiPersonali #EticaTecnologica #LibertàIndividuale #Monitoraggio #TecnologieInvasive #PrivacyOnline #Digitalizzazione #EconomiaDigitale #Blockchain #FuturoTecnologico #RealtàVirtuale
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    Il corpo come miniera digitale - Il brevetto WO 060606 di Microsoft e il futuro da incubo - D TUTTO E D+
    Il corpo come miniera digitale - Il brevetto WO 060606 di Microsoft e il futuro da incubo Nel bel mezzo della pandemia, il 26 marzo 2020 è stato depositato il brevetto WO/2020/060606 da Microsoft Technology Licensing, guidata da Bill Gates. Questo brevetto, ora riconosciuto a livello internazionale dalla World Intellectual Property Organization (WIPO), introduce un sistema di criptovaluta che sfrutta i dati relativi all’attività corporea umana. Il monitoraggio tramite chip per la
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  • L’OMS presenta il piano per aggirare gli Stati - “Controllo e persuasione in ogni ambito quotidiano”


    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-piano-delloms-per-governare-le-nostre-vite/

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    L’OMS presenta il piano per aggirare gli Stati - “Controllo e persuasione in ogni ambito quotidiano” https://dituttoedipiu.altervista.org/il-piano-delloms-per-governare-le-nostre-vite/ #OMS #ControlloGlobale #Persuasione #VitaQuotidiana #GovernanceGlobale #SalutePubblica #StrategieOMS #Manipolazione #SaluteMentale #Prevenzione #Pandemia #SaluteGlobale #PoliticheSanitarie #InfluenzaOMS #SicurezzaSanitaria #BenessereGlobale #SorveglianzaSanitaria #SanitàPubblica #RegolamentazioneSanitaria #PianoGlobale #Vaccinazione #MonitoraggioSanitario #CooperazioneInternazionale #OMS2024 #SaluteMondo #PoliticheGlobali #EmergenzeSanitarie #IniziativeSanitarie #SaluteInternazionale #RiformaSanitaria
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    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite - D TUTTO E D+
    Il piano dell'OMS per governare le nostre vite L'Organizzazione Mondiale della Sanità, un tempo rispettata istituzione dedita alla tutela
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  • GRANDE FRATELLO E GRANDE CONTROLLO

    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-sorveglianza-orwelliana-un-futuro-distopico/

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    GRANDE FRATELLO E GRANDE CONTROLLO https://dituttoedipiu.altervista.org/la-sorveglianza-orwelliana-un-futuro-distopico/ #Sorveglianza #Orwell #Distopia #Controllo #Privacy #Tecnologia #BigBrother #1984 #Società #Libertà #Sicurezza #Cittadini #Dittatura #Informazione #Censura #Monitoraggio #Telecamere #Dati #Identità #Diritti #Futuro #CyberSecurity #Governance #Politica #Tecnocrazia #RivoluzioneDigitale #SistemiDiControllo #Vigilanza #Digitalizzazione #Innovazione
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    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - D TUTTO E D+
    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - In un'epoca in cui la sicurezza è diventata una priorità assoluta, ci troviamo immersi in
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