• - Casa vista Colosseo acquistata a sua insaputa: Assolto Claudio Scajola.
    - Trovati 24.000 €uro in contanti nella cuccia del cane: assolta Monica Cirinnà.
    - Crack MPS: Tutti assolti.
    - Banca Etruria: Tutti assolti.
    - Trento, condannato a un anno per un furto da 8 €uro.
    SIPARIO!
    - Casa vista Colosseo acquistata a sua insaputa: Assolto Claudio Scajola. - Trovati 24.000 €uro in contanti nella cuccia del cane: assolta Monica Cirinnà. - Crack MPS: Tutti assolti. - Banca Etruria: Tutti assolti. - Trento, condannato a un anno per un furto da 8 €uro. SIPARIO!
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  • "The perfect soldier"
    Sinossi
    In quella zona grigia in cui i confini tra difesa e attacco si confondono, prospera la ricerca scientifica più finanziata al mondo: quella militare.

    Il suo scopo principale è sempre stato quello di creare l’arma perfetta, il soldato perfetto.

    Oggi con gli strumenti tecnologici a disposizione potrebbe riuscirci.

    Attraverso il pipistrello, l’animale sacro dell’Oriente che ospita virus che possono essere ingegnerizzati, ma che é anche l’unico mammifero con una speciale proteina che lo rende immune ai virus e al cancro, ci addentriamo fra i progetti nascosti del Dipartimento della Difesa statunitense.

    Prodotto da OVALRome
    Trailer

    Organizza una proiezione di The Perfect Soldier
    Nella tua città
    Lasciaci un tuo recapito, senza alcun impegno.
    Ti contatteremo e ti daremo tutte le informazioni e il supporto di cui hai bisogno.
    Grazie!


    Calendario
    Le proiezioni di The Perfect Soldier
    15/09/24
    Uboldo (VA)
    Ore 20:00 – Centro Sportivo, via Manzoni 251
    Evento gratuito
    Per info e prenotazioni: WhatsApp 3452307369

    24/09/24
    Trento
    Ore 20:00 – Sala Auditorium, via Giusti 35
    Evento gratuito – Prenotazione obbligatoria
    In collegamento Nathalie Signorini
    Per info e prenotazioni: dsptrentino@gmail.com

    26/09/24
    Milano
    Ore 21:00 – Teatro San Lorenzo alle Colonne
    Evento gratuito – Prenotazione obbligatoria
    Con Maria Rita Gismondo, Massimo Cacciari e Nathalie Signorini
    Per info e prenotazioni: jtmv812@gmail.com
    "The perfect soldier" Sinossi In quella zona grigia in cui i confini tra difesa e attacco si confondono, prospera la ricerca scientifica più finanziata al mondo: quella militare. Il suo scopo principale è sempre stato quello di creare l’arma perfetta, il soldato perfetto. Oggi con gli strumenti tecnologici a disposizione potrebbe riuscirci. Attraverso il pipistrello, l’animale sacro dell’Oriente che ospita virus che possono essere ingegnerizzati, ma che é anche l’unico mammifero con una speciale proteina che lo rende immune ai virus e al cancro, ci addentriamo fra i progetti nascosti del Dipartimento della Difesa statunitense. Prodotto da OVALRome Trailer Organizza una proiezione di The Perfect Soldier Nella tua città Lasciaci un tuo recapito, senza alcun impegno. Ti contatteremo e ti daremo tutte le informazioni e il supporto di cui hai bisogno. Grazie! Calendario Le proiezioni di The Perfect Soldier 15/09/24 Uboldo (VA) Ore 20:00 – Centro Sportivo, via Manzoni 251 Evento gratuito Per info e prenotazioni: WhatsApp 3452307369 24/09/24 Trento Ore 20:00 – Sala Auditorium, via Giusti 35 Evento gratuito – Prenotazione obbligatoria In collegamento Nathalie Signorini Per info e prenotazioni: dsptrentino@gmail.com 26/09/24 Milano Ore 21:00 – Teatro San Lorenzo alle Colonne Evento gratuito – Prenotazione obbligatoria Con Maria Rita Gismondo, Massimo Cacciari e Nathalie Signorini Per info e prenotazioni: jtmv812@gmail.com
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  • Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni.

    PREFAZIONE

    La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della
    nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei
    fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi
    del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in
    questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie
    sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute.
    In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i
    tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto
    sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo.

    Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto
    libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è
    stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e
    della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a
    tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione.
    Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono
    visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per
    poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento
    in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”.

    Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi
    nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme
    connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli
    studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non
    disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione.
    Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli
    studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso
    dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto
    riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori
    dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le
    scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione
    dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi
    digitali e connessioni a internet...

    Neonati allo schermo

    In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi,
    ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i
    bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati
    della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di
    Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo
    1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad
    eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari.
    Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6%
    della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore.
    I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria.
    Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la
    percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud.

    Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”.

    Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su
    “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di
    esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo
    tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
    Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni. PREFAZIONE La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute. In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo. Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione. Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”. Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione. Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi digitali e connessioni a internet... Neonati allo schermo In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi, ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo 1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari. Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6% della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore. I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria. Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud. Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
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  • Nel Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige abbiamo deciso due giorni fa sulla proposta di voto di un collega Trentino di chiedere come Consiglio Regionale al governo nazionale l’urgente istituzione di una commissione scientifica indipendente per determinare le cause della preoccupante sovramortalità che notiamo tra gente anche molto giovane. Nella mia dichiarazione di voto (poco dopo essere arrivata dall’udienza davanti il GIP di Trento in cui lottavo contro la chiusura di indagini penali realmente mai aperte dalla Procura di Trento nel caso del 24enne Traian morto dopo la prima dose di Comirnaty di Pfizer/BioNTech) e con la quale ho reagito anche a prese di posizione di coloro (Consiglieri PD …) che hanno osannato i cosiddetti „vaccini“-Covid-19 sostenendo che la comunità scientifica sarebbe già sempre al lavoro per il ns. bene e che dunque non ci sarebbe bisogno di una commissione che determini le cause dell’evidente morria, ho evidenziato l‘importanza VITALE della proposta di voto.
    Eravamo purtroppo solo in 9 consiglieri a sostenere la proposta di voto del collega e, dunque, la proposta è stata bocciata. Invece era l‘unico punto all‘ordine del giorno degno di una seduta del Consiglio Regionale. Ma evidentemente sono più importanti nuove bandiere e nomine per Commissioni totalmente superflue, anziché la sopravvivenza, la vita dei cittadini.


    https://odysee.com/@renateholzeisen:e/Consiglio-Regionale-150524-:8
    Nel Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige abbiamo deciso due giorni fa sulla proposta di voto di un collega Trentino di chiedere come Consiglio Regionale al governo nazionale l’urgente istituzione di una commissione scientifica indipendente per determinare le cause della preoccupante sovramortalità che notiamo tra gente anche molto giovane. Nella mia dichiarazione di voto (poco dopo essere arrivata dall’udienza davanti il GIP di Trento in cui lottavo contro la chiusura di indagini penali realmente mai aperte dalla Procura di Trento nel caso del 24enne Traian morto dopo la prima dose di Comirnaty di Pfizer/BioNTech) e con la quale ho reagito anche a prese di posizione di coloro (Consiglieri PD …) che hanno osannato i cosiddetti „vaccini“-Covid-19 sostenendo che la comunità scientifica sarebbe già sempre al lavoro per il ns. bene e che dunque non ci sarebbe bisogno di una commissione che determini le cause dell’evidente morria, ho evidenziato l‘importanza VITALE della proposta di voto. Eravamo purtroppo solo in 9 consiglieri a sostenere la proposta di voto del collega e, dunque, la proposta è stata bocciata. Invece era l‘unico punto all‘ordine del giorno degno di una seduta del Consiglio Regionale. Ma evidentemente sono più importanti nuove bandiere e nomine per Commissioni totalmente superflue, anziché la sopravvivenza, la vita dei cittadini. 👇👇👇 https://odysee.com/@renateholzeisen:e/Consiglio-Regionale-150524-:8
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  • Pubblico questo intervento di Roberto G. che ricorda la guerra del 99 in Iugoslavia fatta grazie alla complicità del governo si sinistra.
    Trentotto giorni fa ricorreva la triste ricorrenza dell' abbattimento di quanto restava della Federazione Jugoslava, uno Stato che ostacolava l' allargamento ( o sarebbe più pertinente scrivere invasione ?) ad est della NATO verso la Russia: era il 24 marzo 1999.
    Essenziale fu l' apporto dell' Italia, il cui governo all' epoca era costituito da una compagine governativa di sinistra, vi si annoverava il partito dei comunisti italiani, presieduta in qualità di presidente del Consiglio dal comunista Massimo D' Alema e quale vice presidente Sergio Mattarella.
    In quel periodo alla Camera nelle file del PdCI vi era Marco Rizzo, che era stato tra coloro che uscirono da Rifondazione Comunista per fondare il PdCI, che sosteneva, tra gli altri, la linea ufficiale del partito dei comunisti italiani che si
    " opponeva " all' intervento militare contro la Federazione Jugoslava, conflitto voluto e preparato, coordinato dalla NATO. Un' opposizione che non vollero che si traducesse in una revoca della fiducia al governo, forse per non innervosire il governo impegnato in faccende molto impegnative e delicate, quale è una guerra.
    Furono 78 giorni di morte e distruzione per la gente della Federazione Jugoslava; la maggior parte degli aerei decollarono dalle basi USA - NATO, in specie da quella di Aviano; 1100 gli aerei impegnati per 38.000 missioni che sganciarono 23.000 ordigni ( tra missili e bombe); dei 2000 obiettivi solo uno fu deciso dall' alleato ( vassallo?) europeo. I danni alle infrastrutture, strutture, all' ambiente e alle persone ( civili e militari )della Federazione Jugoslava sono, forse, ancora oggi inqualificabili; dalla sola raffineria di Pancevo fuoriuscirono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze altamente tossiche; per non parlare dei danni derivanti dall' impiego delle armi costituite da uranio impoverito. Peraltro, successivamente al conflitto, alle operazioni di bonifica vi presero parte anche dei nostri militari, senza però adeguate protezioni per attenuare i rischi derivanti da zone contaminate da quelle nanoparticelle derivanti dalla combustione dei munizionamenti all' DU. Contaminazioni che una volta assorbite con la respirazione e/o attraverso la cute e in sinergia con le multiple vaccinazioni alle quali sono tenuti una tantum ad assoggettarsi, ha condotto molti militari a morire o a sopravvivere ( sì, proprio a sopravvivere) con patologie altamente invalidanti. La quarta commissione parlamentare, che all' epoca annoverava la dottoressa Loretta Bolgan, questo mix di uranio impoverito e protocollo vaccinale scriteriato era stato individuato quale causa delle morti e malattie tra non pochi militari e come il libro del professore Pietro Ratto, dato alle stampe nel più religioso silenzio, ripropose alla memoria.
    L' allora presidente del Consiglio ebbe a dire, terminato il conflitto, nel corso della sua visita alla base di Amendola " (..) fra i piloti che vi hanno preso partecipato è stata una grande esperienza professionale ed umana (..)"
    Se i vari Amodeo, Mori, per citarne alcuni, persone che hanno saputo conquistarsi a buon diritto la stima di tanti cittadini, tanto si vanno spendendo per acquisire quel consenso che possa loro permettere di accedere nel Parlamento europeo, mi auguro mi attendo da essi che da europarlamentari vogliano e sappiano richiamare in quel consesso l' attenzione anche sui misfatti avvenuti nel 1999 .
    Pubblico questo intervento di Roberto G. che ricorda la guerra del 99 in Iugoslavia fatta grazie alla complicità del governo si sinistra. Trentotto giorni fa ricorreva la triste ricorrenza dell' abbattimento di quanto restava della Federazione Jugoslava, uno Stato che ostacolava l' allargamento ( o sarebbe più pertinente scrivere invasione ?) ad est della NATO verso la Russia: era il 24 marzo 1999. Essenziale fu l' apporto dell' Italia, il cui governo all' epoca era costituito da una compagine governativa di sinistra, vi si annoverava il partito dei comunisti italiani, presieduta in qualità di presidente del Consiglio dal comunista Massimo D' Alema e quale vice presidente Sergio Mattarella. In quel periodo alla Camera nelle file del PdCI vi era Marco Rizzo, che era stato tra coloro che uscirono da Rifondazione Comunista per fondare il PdCI, che sosteneva, tra gli altri, la linea ufficiale del partito dei comunisti italiani che si " opponeva " all' intervento militare contro la Federazione Jugoslava, conflitto voluto e preparato, coordinato dalla NATO. Un' opposizione che non vollero che si traducesse in una revoca della fiducia al governo, forse per non innervosire il governo impegnato in faccende molto impegnative e delicate, quale è una guerra. Furono 78 giorni di morte e distruzione per la gente della Federazione Jugoslava; la maggior parte degli aerei decollarono dalle basi USA - NATO, in specie da quella di Aviano; 1100 gli aerei impegnati per 38.000 missioni che sganciarono 23.000 ordigni ( tra missili e bombe); dei 2000 obiettivi solo uno fu deciso dall' alleato ( vassallo?) europeo. I danni alle infrastrutture, strutture, all' ambiente e alle persone ( civili e militari )della Federazione Jugoslava sono, forse, ancora oggi inqualificabili; dalla sola raffineria di Pancevo fuoriuscirono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze altamente tossiche; per non parlare dei danni derivanti dall' impiego delle armi costituite da uranio impoverito. Peraltro, successivamente al conflitto, alle operazioni di bonifica vi presero parte anche dei nostri militari, senza però adeguate protezioni per attenuare i rischi derivanti da zone contaminate da quelle nanoparticelle derivanti dalla combustione dei munizionamenti all' DU. Contaminazioni che una volta assorbite con la respirazione e/o attraverso la cute e in sinergia con le multiple vaccinazioni alle quali sono tenuti una tantum ad assoggettarsi, ha condotto molti militari a morire o a sopravvivere ( sì, proprio a sopravvivere) con patologie altamente invalidanti. La quarta commissione parlamentare, che all' epoca annoverava la dottoressa Loretta Bolgan, questo mix di uranio impoverito e protocollo vaccinale scriteriato era stato individuato quale causa delle morti e malattie tra non pochi militari e come il libro del professore Pietro Ratto, dato alle stampe nel più religioso silenzio, ripropose alla memoria. L' allora presidente del Consiglio ebbe a dire, terminato il conflitto, nel corso della sua visita alla base di Amendola " (..) fra i piloti che vi hanno preso partecipato è stata una grande esperienza professionale ed umana (..)" Se i vari Amodeo, Mori, per citarne alcuni, persone che hanno saputo conquistarsi a buon diritto la stima di tanti cittadini, tanto si vanno spendendo per acquisire quel consenso che possa loro permettere di accedere nel Parlamento europeo, mi auguro mi attendo da essi che da europarlamentari vogliano e sappiano richiamare in quel consesso l' attenzione anche sui misfatti avvenuti nel 1999 .
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  • FREQUENZE 5G Valori assurdi!
    Un grazie a Daniela per avermi mandato questo video da Trento.
    5G frequenze alle stelle...Fermiamoli ora prima che ci uccidano tutti!

    #frequenze5g
    #5g
    #dannifrequenze
    #campielettromagnetici
    FREQUENZE 5G Valori assurdi! Un grazie a Daniela per avermi mandato questo video da Trento. 5G frequenze alle stelle...Fermiamoli ora prima che ci uccidano tutti! #frequenze5g #5g #dannifrequenze #campielettromagnetici
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  • https://t.me/c/1874030688/278 Rilevazione strumentale dei livelli di radiazione elettromagnetica 5g oltre le soglie di allarme la gente comincia a stare male, sangue dal naso. Video da Trento
    https://t.me/c/1874030688/278 Rilevazione strumentale dei livelli di radiazione elettromagnetica 5g oltre le soglie di allarme la gente comincia a stare male, sangue dal naso. Video da Trento
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  • PARTE II: I più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari sospesi - Renate Holzeisen
    Seconda parte dei più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari che erano stati sospesi perché rifiutavano il cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a loro imposto ai sensi dell’art. 4 D.L. 44/2021

    https://www.renate-holzeisen.eu/it/parte-ii-i-piu-importanti-documenti-e-argomenti-presentati-nei-processi-pendenti-in-corte-dappello-di-trento-sezione-distaccata-di-bolzano-per-sanitari-sospesi-cloned/?noamp=available

    #renateholzeisen
    #renate
    PARTE II: I più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari sospesi - Renate Holzeisen Seconda parte dei più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari che erano stati sospesi perché rifiutavano il cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a loro imposto ai sensi dell’art. 4 D.L. 44/2021 https://www.renate-holzeisen.eu/it/parte-ii-i-piu-importanti-documenti-e-argomenti-presentati-nei-processi-pendenti-in-corte-dappello-di-trento-sezione-distaccata-di-bolzano-per-sanitari-sospesi-cloned/?noamp=available #renateholzeisen #renate
    WWW.RENATE-HOLZEISEN.EU
    PARTE II: I più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari sospesi - Renate Holzeisen
    Seconda parte dei più importanti documenti e argomenti presentati nei processi pendenti in Corte d’Appello di Trento Sezione Distaccata di Bolzano per sanitari che erano stati sospesi perché rifiutavano il cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a loro imposto ai sensi dell’art. 4 D.L. 44/2021
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  • Manifestazione a Trento ieri.
    Molta partecipazione, sigle e gruppi che su molti argomenti si trovano agli antipodi erano qui d'accordo e hanno marciato assieme per la libertà e contro la dittatura di un potere finanziario che vuole il controllo su tutto. Questo è il nostro terreno comune e su questo costruire azione comune. Come? Creando una società parallela e col rifiuto del voto o usando gli strumenti che ancora resistono della democrazia e quindi col voto. Ne parleremo il giorno 23 settembre alle sorgenti del Lambro.
    Pic nic resistente sui prati.

    #trento
    #smartcities
    Manifestazione a Trento ieri. Molta partecipazione, sigle e gruppi che su molti argomenti si trovano agli antipodi erano qui d'accordo e hanno marciato assieme per la libertà e contro la dittatura di un potere finanziario che vuole il controllo su tutto. Questo è il nostro terreno comune e su questo costruire azione comune. Come? Creando una società parallela e col rifiuto del voto o usando gli strumenti che ancora resistono della democrazia e quindi col voto. Ne parleremo il giorno 23 settembre alle sorgenti del Lambro. Pic nic resistente sui prati. #trento #smartcities
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  • Contestazione nei confronti della RAI ieri durante il corteo e la manifestazione di Trento contro le Smart-cites ed il controllo digitale.
    LA VERITÀ STA EMERGENDO CON FORZA!

    #rai
    #raifakenews
    #fakenews
    #fakenewsdistato
    Contestazione nei confronti della RAI ieri durante il corteo e la manifestazione di Trento contro le Smart-cites ed il controllo digitale. LA VERITÀ STA EMERGENDO CON FORZA! #rai #raifakenews #fakenews #fakenewsdistato
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