• Milano, protesta dei lavoratori Uneba: “Noi col contratto bloccato da 5 anni mentre la Regione dà 40 milioni di euro alle rsa”


    Questa mattina in Via Pattari, a Milano, si è tenuta la manifestazione dei lavoratori delle strutture socio-assistenziali Uneba, il cui contratto è scaduto da quasi cinque anni. La trattativa per il rinnovo, avviata 44 mesi fa, è ancora in stallo. “Abbiamo proposto una nostra piattaforma nella quale si richiedevano più salario, più dignità, maggiori diritti e una migliore organizzazione del lavoro e a oggi non abbiamo ricevuto una risposta adeguata, anzi, oltraggiosa: una proposta di adeguamento pari a 35 euro medi netti, che non tiene conto dell’inflazione a due cifre subita negli ultimi tre anni”. Lo ha dichiarato Sabrina Negri, segretaria pubblica CGIL Lombardia, a margine dello sciopero. Sulla proposta di Uneba, il segretario regionale UIL FPL Lombardia, Massimo Coppia, ha dichiarato: “È uno schiaffo in faccia ai lavoratori e noi la getteremo in faccia a loro questa provocazione. Regione Lombardia ha dato 40 milioni di euro alle RSA e non 1 centesimo ai lavoratori, è un affronto”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/16/milano-protesta-dei-lavoratori-uneba-noi-col-contratto-bloccato-da-5-anni-mentre-la-regione-da-40-milioni-di-euro-alle-rsa/7695281/amp/
    Milano, protesta dei lavoratori Uneba: “Noi col contratto bloccato da 5 anni mentre la Regione dà 40 milioni di euro alle rsa” Questa mattina in Via Pattari, a Milano, si è tenuta la manifestazione dei lavoratori delle strutture socio-assistenziali Uneba, il cui contratto è scaduto da quasi cinque anni. La trattativa per il rinnovo, avviata 44 mesi fa, è ancora in stallo. “Abbiamo proposto una nostra piattaforma nella quale si richiedevano più salario, più dignità, maggiori diritti e una migliore organizzazione del lavoro e a oggi non abbiamo ricevuto una risposta adeguata, anzi, oltraggiosa: una proposta di adeguamento pari a 35 euro medi netti, che non tiene conto dell’inflazione a due cifre subita negli ultimi tre anni”. Lo ha dichiarato Sabrina Negri, segretaria pubblica CGIL Lombardia, a margine dello sciopero. Sulla proposta di Uneba, il segretario regionale UIL FPL Lombardia, Massimo Coppia, ha dichiarato: “È uno schiaffo in faccia ai lavoratori e noi la getteremo in faccia a loro questa provocazione. Regione Lombardia ha dato 40 milioni di euro alle RSA e non 1 centesimo ai lavoratori, è un affronto”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/16/milano-protesta-dei-lavoratori-uneba-noi-col-contratto-bloccato-da-5-anni-mentre-la-regione-da-40-milioni-di-euro-alle-rsa/7695281/amp/
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  • ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

    Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia.

    L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”.

    La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale.

    A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane.

    Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin.

    Fonte: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/34911
    ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia. L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”. La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale. A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane. Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin. Fonte: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/34911
    T.ME
    Giorgio Bianchi Photojournalist
    ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia. L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”. La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale. A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane. Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin.
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  • FERMIAMO LA STRAGE DEI CERVI IN ABRUZZO - MASSIMA CONDIVISIONE - GRAZIE

    QUASI 500 CERVI SARANNO ABBATTUTI AIUTACI A SALVARLI.
    LA NATURA SI AMMIRA, NON SI UCCIDE!

    Con una delibera di Giunta dell’8 agosto 2024, la Regione Abruzzo ha approvato l'abbattimento di circa 500 cervi che sarà effettuato da cacciatori abilitati e avverrà in due aree dell’Abruzzo aquilano. Una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano naturalistico che su quello emotivo: per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vice-presidente della Regione Abruzzo manifestano una sempre maggiore sudditanza, si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di convivenza con la fauna selvatica e, soprattutto, si tradisce un modello di educazione ambientale e di tutela della biodiversità faticosamente delineato negli anni. In Abruzzo alcuni paesi hanno costruito sulla presenza dei cervi la propria immagine identitaria e ne hanno fatto un motivo di promozione turistica. Per tutti i cittadini e i visitatori del territorio abruzzese questi animali rappresentano un patrimonio della nostra terra e sono il simbolo stesso della natura che regna in questi luoghi e che rende la nostra regione conosciuta e apprezzata ovunque: non sono bersagli per i cacciatori! I cervi hanno il diritto di poter continuare a vivere tranquilli e tutelati sulle nostre montagne.

    https://chng.it/CyDKf6fRGq
    FERMIAMO LA STRAGE DEI CERVI IN ABRUZZO - MASSIMA CONDIVISIONE - GRAZIE QUASI 500 CERVI SARANNO ABBATTUTI AIUTACI A SALVARLI. LA NATURA SI AMMIRA, NON SI UCCIDE! Con una delibera di Giunta dell’8 agosto 2024, la Regione Abruzzo ha approvato l'abbattimento di circa 500 cervi che sarà effettuato da cacciatori abilitati e avverrà in due aree dell’Abruzzo aquilano. Una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano naturalistico che su quello emotivo: per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vice-presidente della Regione Abruzzo manifestano una sempre maggiore sudditanza, si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di convivenza con la fauna selvatica e, soprattutto, si tradisce un modello di educazione ambientale e di tutela della biodiversità faticosamente delineato negli anni. In Abruzzo alcuni paesi hanno costruito sulla presenza dei cervi la propria immagine identitaria e ne hanno fatto un motivo di promozione turistica. Per tutti i cittadini e i visitatori del territorio abruzzese questi animali rappresentano un patrimonio della nostra terra e sono il simbolo stesso della natura che regna in questi luoghi e che rende la nostra regione conosciuta e apprezzata ovunque: non sono bersagli per i cacciatori! I cervi hanno il diritto di poter continuare a vivere tranquilli e tutelati sulle nostre montagne. https://chng.it/CyDKf6fRGq
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  • CORRUZIONE e MALAFFARE IMPERANTE. Proprio in Regione Puglia.
    Regione Puglia e l'appalto affidato ai fratelli di Emiliano. La funzionaria: "Colpa mia, ma non lo sapevo". Fi: "Imbarazzante" - Il Fatto Quotidiano
    La gara da 41mila euro destinata all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale diventa un caso politico...

    Politica

    di F. Q. | 13 Settembre 2024

    Una gara da 41mila euro destinata all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale pugliese, si trasforma in un caso politico. Il problema, infatti, è che l’unica azienda invitata a partecipare è stata la Emiliano srl, società dei fratelli del governatore della Puglia, che si è aggiudicata la gara con un ribasso dell’1%. Una vicenda che sta mettendo in imbarazzo il presidente Michele Emiliano. La procedura è stata già verificata e, secondo gli uffici del Consiglio regionale, risulta essere conforme alla normativa. Nessun illecito, viene fatto presente, ma – come sottolinea lo stesso governatore – resta un problema di opportunità.

    “La società – ha spiegato Michele Emiliano ai cronisti a margine di una conferenza stampa a Bari – è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale” per la fornitura di attrezzatura e “in maniera inopportuna” l’azienda “ha risposto alla richiesta di fornitura”. “Credo – ha aggiunto il governatore pugliese – che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri. Mettere in difficoltà il presidente è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico”. Tra l’altro sia il governatore che la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, hanno dichiarato di non essere stati al corrente dell’appalto anche perché, hanno sottolineato, “gli organi politici non si occupano delle gare”.

    Rosamaria Falcone – la funzionaria della sezione “amministrazione e contabilità” del Consiglio Regionale della Puglia che ha firmato la delibera con cui, lo scorso 28 agosto, è stato disposto il pagamento in favore della Emiliano Srl – si dice “dispiaciuta” e “affranta” per aver creato “una bolla mediatica” senza volerlo e si assume tutta la responsabilità della vicenda. In uno sfogo con persone a lei vicine, raccolto dall’Adnkronos, Falcone ammette: “Sono stata io a fare l’indagine di mercato e la richiesta di preventivo. Del resto, quell’azienda è leader nel settore. Ma non sapevo che quella società fosse dei fratelli del governatore… Io non sono neanche pugliese”. La funzionaria, calabrese d’origine,afferma di aver commesso “un’ingenuità” ma si ritiene “tranquilla e serena” per aver agito secondo le norme.

    Intanto la polemica politica è esplosa. “L’impudenza di Michele Emiliano – ha attaccato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – ha toccato il fondo. Confidare, o meglio pretendere che qualcuno possa credere che lui non fosse a conoscenza dell’aggiudicazione ai fratelli della fornitura di arredi, avvenuta sotto il suo naso, significa chiedere ai pugliesi di credere alla fata turchina“. Anche il gruppo di Fdi si chiede se sia “mai possibile che tutti scendano dal pero?”. Possibile, insistono, che venga “fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl?”. Per i consiglieri regionali di Forza Italia si tratta di “una pagina imbarazzante, con diversi profili di inopportunità”. La spiegazione fornita dal governatore comunque non è bastata alle opposizioni, che chiedono a Emiliano di riferire in Aula.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/13/regione-puglia-appalto-fratelli-emiliano-funzionaria-colpa-mia-non-lo-sapevo-fi-imbarazzante/7692696/
    CORRUZIONE e MALAFFARE IMPERANTE. Proprio in Regione Puglia. Regione Puglia e l'appalto affidato ai fratelli di Emiliano. La funzionaria: "Colpa mia, ma non lo sapevo". Fi: "Imbarazzante" - Il Fatto Quotidiano La gara da 41mila euro destinata all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale diventa un caso politico... Politica di F. Q. | 13 Settembre 2024 Una gara da 41mila euro destinata all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale pugliese, si trasforma in un caso politico. Il problema, infatti, è che l’unica azienda invitata a partecipare è stata la Emiliano srl, società dei fratelli del governatore della Puglia, che si è aggiudicata la gara con un ribasso dell’1%. Una vicenda che sta mettendo in imbarazzo il presidente Michele Emiliano. La procedura è stata già verificata e, secondo gli uffici del Consiglio regionale, risulta essere conforme alla normativa. Nessun illecito, viene fatto presente, ma – come sottolinea lo stesso governatore – resta un problema di opportunità. “La società – ha spiegato Michele Emiliano ai cronisti a margine di una conferenza stampa a Bari – è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale” per la fornitura di attrezzatura e “in maniera inopportuna” l’azienda “ha risposto alla richiesta di fornitura”. “Credo – ha aggiunto il governatore pugliese – che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri. Mettere in difficoltà il presidente è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico”. Tra l’altro sia il governatore che la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, hanno dichiarato di non essere stati al corrente dell’appalto anche perché, hanno sottolineato, “gli organi politici non si occupano delle gare”. Rosamaria Falcone – la funzionaria della sezione “amministrazione e contabilità” del Consiglio Regionale della Puglia che ha firmato la delibera con cui, lo scorso 28 agosto, è stato disposto il pagamento in favore della Emiliano Srl – si dice “dispiaciuta” e “affranta” per aver creato “una bolla mediatica” senza volerlo e si assume tutta la responsabilità della vicenda. In uno sfogo con persone a lei vicine, raccolto dall’Adnkronos, Falcone ammette: “Sono stata io a fare l’indagine di mercato e la richiesta di preventivo. Del resto, quell’azienda è leader nel settore. Ma non sapevo che quella società fosse dei fratelli del governatore… Io non sono neanche pugliese”. La funzionaria, calabrese d’origine,afferma di aver commesso “un’ingenuità” ma si ritiene “tranquilla e serena” per aver agito secondo le norme. Intanto la polemica politica è esplosa. “L’impudenza di Michele Emiliano – ha attaccato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – ha toccato il fondo. Confidare, o meglio pretendere che qualcuno possa credere che lui non fosse a conoscenza dell’aggiudicazione ai fratelli della fornitura di arredi, avvenuta sotto il suo naso, significa chiedere ai pugliesi di credere alla fata turchina“. Anche il gruppo di Fdi si chiede se sia “mai possibile che tutti scendano dal pero?”. Possibile, insistono, che venga “fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl?”. Per i consiglieri regionali di Forza Italia si tratta di “una pagina imbarazzante, con diversi profili di inopportunità”. La spiegazione fornita dal governatore comunque non è bastata alle opposizioni, che chiedono a Emiliano di riferire in Aula. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/13/regione-puglia-appalto-fratelli-emiliano-funzionaria-colpa-mia-non-lo-sapevo-fi-imbarazzante/7692696/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Regione Puglia e l'appalto affidato ai fratelli di Emiliano. La funzionaria: "Colpa mia, ma non lo sapevo". Fi: "Imbarazzante" - Il Fatto Quotidiano
    La gara da 41mila euro destinata all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale diventa un caso politico
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  • MA PERCHÉ COSTORO devono SEMPRE FARLA FRANCA???
    NELLA LORO POSIZIONE DOVREBBERO AVERE PENE PIÙ SEVERE.

    Corruzione, ora Toti vuol patteggiare. Accordo con i pm: due anni e un mese, pena convertita in 1.500 ore di lavori utili (grazie alla Cartabia) - Il Fatto Quotidiano
    Svolta nell’inchiesta a carico dell'ex governatore ligure

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/13/corruzione-ora-toti-vuol-patteggiare-accordo-con-i-pm-due-anni-e-un-mese-di-pena-in-lavori-socialmente-utili-e-confisca-di-84mila-euro/7692166/

    #toti
    #regioneliguria
    MA PERCHÉ COSTORO devono SEMPRE FARLA FRANCA??? NELLA LORO POSIZIONE DOVREBBERO AVERE PENE PIÙ SEVERE. Corruzione, ora Toti vuol patteggiare. Accordo con i pm: due anni e un mese, pena convertita in 1.500 ore di lavori utili (grazie alla Cartabia) - Il Fatto Quotidiano Svolta nell’inchiesta a carico dell'ex governatore ligure https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/13/corruzione-ora-toti-vuol-patteggiare-accordo-con-i-pm-due-anni-e-un-mese-di-pena-in-lavori-socialmente-utili-e-confisca-di-84mila-euro/7692166/ #toti #regioneliguria
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  • LA NATO sta portando la guerra ad un livelo di esasperazione senza precedenti!
    OCCORRE avviare trattative di Pace.
    Ucraina. La Russia attacca Leopoli, a pochi km dal confine con la Polonia: "Almeno 7 morti" Si dimette anche Kuleba, ministro degli Esteri - Il Fatto Quotidiano
    E' almeno da marzo che non si registravano attacchi importanti sulla regione...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/04/ucraina-la-russia-attacca-leopoli-a-pochi-km-dal-confine-con-la-polonia-almeno-7-morti-si-dimette-anche-kuleba-ministro-degli-esteri/7679914/
    LA NATO sta portando la guerra ad un livelo di esasperazione senza precedenti! OCCORRE avviare trattative di Pace. Ucraina. La Russia attacca Leopoli, a pochi km dal confine con la Polonia: "Almeno 7 morti" Si dimette anche Kuleba, ministro degli Esteri - Il Fatto Quotidiano E' almeno da marzo che non si registravano attacchi importanti sulla regione... https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/04/ucraina-la-russia-attacca-leopoli-a-pochi-km-dal-confine-con-la-polonia-almeno-7-morti-si-dimette-anche-kuleba-ministro-degli-esteri/7679914/
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  • Nuove incursioni ucraine in territorio russo, colpito un ponte. La Bielorussa schiera le truppe. Mosca nega trattative con Kiev
    Ancora attacchi aerei dell’aviazione ucraina in territorio russo. Bersagliate le zone di confine, azioni a sostegno dell’avanzata nella regione del Kursk dove è stato un altro ponte sul fiume Seim. “Direzione Kursk. Un altro ponte in meno!”, ha scritto il tenente generale Mykola Oleshchuk su Telegram. Secondo Oleshchuk, “gli aerei dell’aeronautica continuano a privare il …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/18/nuove-incursioni-ucraine-in-territorio-russo-colpito-un-ponte-la-bielorussa-schiera-le-truppe-al-confine/7661608/
    Nuove incursioni ucraine in territorio russo, colpito un ponte. La Bielorussa schiera le truppe. Mosca nega trattative con Kiev Ancora attacchi aerei dell’aviazione ucraina in territorio russo. Bersagliate le zone di confine, azioni a sostegno dell’avanzata nella regione del Kursk dove è stato un altro ponte sul fiume Seim. “Direzione Kursk. Un altro ponte in meno!”, ha scritto il tenente generale Mykola Oleshchuk su Telegram. Secondo Oleshchuk, “gli aerei dell’aeronautica continuano a privare il … https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/18/nuove-incursioni-ucraine-in-territorio-russo-colpito-un-ponte-la-bielorussa-schiera-le-truppe-al-confine/7661608/
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    Nuove incursioni ucraine in territorio russo, colpito un ponte. La Bielorussa schiera le truppe. Mosca nega trattative con Kiev - Il Fatto Quotidiano
    Ancora attacchi aerei dell’aviazione ucraina in territorio russo. Bersagliate le zone di confine, azioni a sostegno dell’avanzata nella regione del Kursk dove è stato un altro ponte sul fiume Seim. “Direzione Kursk. Un altro ponte in meno!”, ha scritto il tenente generale Mykola Oleshchuk su Telegram. Secondo Oleshchuk, “gli aerei dell’aeronautica continuano a privare il …
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  • Le BATTAGLIE sul TERRITORIO ITALIANO si moltiplicano GIORNO DOPO GIORNO.

    Una tra tutte, e che purtroppo sta avvenendo in contemporanea in molte regioni italiane è quella contro la FALSA RIVOLUZIONE GREEN che sta togliendo terreni coltivabili a favore di PANNELLI SOLARI e PALE EOLICHE.

    La nostra parte di battaglia si svolgerà in Umbria, in contemporanea di altre battaglie in altre REGIONI ITALIANE.

    Per questo a breve si formerá un grande COMITATO ITALIANO per la DIFESA DEL TERRITORIO e dei NOSTRI PAESAGGI NATURALI.

    Anche in Umbria, regione scelta per l'inizio del nostro progetto Operazione Piccola Grande Italia, la battaglia si fa viva e RRI2020, come sempre, non si tirerà indietro!!!

    Continuiamo...
    Le BATTAGLIE sul TERRITORIO ITALIANO si moltiplicano GIORNO DOPO GIORNO. Una tra tutte, e che purtroppo sta avvenendo in contemporanea in molte regioni italiane è quella contro la FALSA RIVOLUZIONE GREEN che sta togliendo terreni coltivabili a favore di PANNELLI SOLARI e PALE EOLICHE. La nostra parte di battaglia si svolgerà in Umbria, in contemporanea di altre battaglie in altre REGIONI ITALIANE. Per questo a breve si formerá un grande COMITATO ITALIANO per la DIFESA DEL TERRITORIO e dei NOSTRI PAESAGGI NATURALI. Anche in Umbria, regione scelta per l'inizio del nostro progetto Operazione Piccola Grande Italia, la battaglia si fa viva e RRI2020, come sempre, non si tirerà indietro!!! Continuiamo...
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  • Che ne dite ora, signori e signore?

    Le risorse informative russe riportano la scoperta di un nascondiglio nella regione di Belgorod (al confine con l'Ucraina). Presumibilmente, le armi rinvenute potrebbero essere state utilizzate dai sabotatori ucraini per bombardare i villaggi e le frazioni di confine.

    Tuttavia, questa non è l'informazione più interessante. Tra tutte le munizioni trovate, la nostra attenzione è stata attirata da una mina per un mortaio da 120 mm. Di fabbricazione italiana. Allo stesso tempo, le nostre autorità hanno affermato la loro posizione irremovibile riguardo al divieto di utilizzare armi italiane per attacchi ai territori russi riconosciuti a livello internazionale. In caso contrario, hanno minacciato di interrompere la fornitura di aiuti militari!

    Cos'è, un tentativo di Kiev di sputare apertamente sulle richieste di Roma? O è un'altra prova che le parole della Giorgia non sono all'altezza delle sue azioni?

    Vediamo ora cosa hanno da dire le nostre autorità.
    Fonte: Telegram Guerrieri per le Libertà
    @BastaGD
    🇺🇦🇮🇹 Che ne dite ora, signori e signore? Le risorse informative russe riportano la scoperta di un nascondiglio nella regione di Belgorod (al confine con l'Ucraina). Presumibilmente, le armi rinvenute potrebbero essere state utilizzate dai sabotatori ucraini per bombardare i villaggi e le frazioni di confine. Tuttavia, questa non è l'informazione più interessante. Tra tutte le munizioni trovate, la nostra attenzione è stata attirata da una mina per un mortaio da 120 mm. Di fabbricazione italiana. Allo stesso tempo, le nostre autorità hanno affermato la loro posizione irremovibile riguardo al divieto di utilizzare armi italiane per attacchi ai territori russi riconosciuti a livello internazionale. In caso contrario, hanno minacciato di interrompere la fornitura di aiuti militari! Cos'è, un tentativo di Kiev di sputare apertamente sulle richieste di Roma? O è un'altra prova che le parole della Giorgia non sono all'altezza delle sue azioni? Vediamo ora cosa hanno da dire le nostre autorità. Fonte: Telegram Guerrieri per le Libertà @BastaGD
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  • Soprusi vaccinali in Puglia, e il governo non interviene.
    Vogliono la guerra.

    COMUNICATO DELL’8 LUGLIO 2024 -
    COLIBRÌ PUGLIA

    A CAUSA DI UN GOVERNO INERTE, IN ARRIVO NUOVI OBBLIGHI VACCINALI A LIVELLO REGIONALE

    In data odierna, lunedì 8 luglio 2024, alcuni consiglieri della Regione Puglia hanno annunciato di aver depositato una proposta di legge per un obbligo vaccinale con sanzioni pecuniarie fino a 2.500 euro.
    Riteniamo che questa ulteriore proposta regionale di obblighi vaccinali sia diretta conseguenza di un atteggiamento clamorosamente permissivo del Governo Italiano.
    Su materie di competenza statale, il Governo dovrebbe impedire qualsiasi travalicamento da parte delle Regioni e invece, nonostante gravi criticità costituzionali rilevate anche dall’Ufficio Affari Giuridici regionale nell’Analisi Tecnico Normativa, il Governo pare non abbia alcuna intenzione di impugnare la legge relativa alla schedatura vaccini hpv (Legge Regione Puglia n.22 del 30 maggio 2024, pubblicata in Bollettino Ufficiale Regionale il 3 giugno 2024) e i termini sono quasi scaduti. Così, questa rinuncia all’impugnazione viene interpretata dai consiglieri regionali come un’opportunità per proporre ulteriori leggi regionali sugli obblighi.
    Inoltre, la proposta di legge regionale con sanzioni di 2.500 euro potrebbe anche essere approvata ed entrare in vigore anche in presenza della legge statale.
    Una coesistenza simile è già successa con le leggi sul vaccino covid per gli operatori sanitari (legge statale n.76 del 2021 in conversione del decreto legge 44/2021 e legge Regione Puglia n.2 del 2021).
    Decaduta la legge statale, negli ultimi mesi la Asl di Lecce ha fatto leva proprio sulla legge regionale n.2 del 2021 per escludere alcuni studenti di facoltà di area medico-sanitaria senza quarta dose.

    Inoltre, mercoledì 3 luglio, in Consiglio dei Ministri, il Ministro degli affari regionali Calderoli ha posto all’attenzione del governo 16 leggi regionali (ma non quella pugliese sull’hpv). Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnarne nessuna.
    Anche il mese scorso, nel Consiglio dei Ministri del 10 giugno, sono state poste all’attenzione 7 leggi regionali e il Consiglio dei Ministri non ne ha impugnata nessuna.
    I termini per impugnare la legge pugliese sulla schedatura hpv scadono il 2 agosto: il Governo ha pochi giorni per convocare un nuovo Consiglio dei Ministri, decidere per l’impugnazione e dare mandato all’Avvocatura dello Stato per esaminare la legge, redigere l’atto e depositare.

    Se il Governo Meloni non impugnerà entro il 2 agosto la  Legge Regione Puglia n.22 del 2024, nei prossimi mesi vedremo una miriade di norme regionali sugli obblighi vaccinali e la responsabilità sarà da addebitare proprio al centrodestra ora al governo del Paese, immobile e inerte rispetto alle violazioni costituzionali da parte delle Regioni
    Soprusi vaccinali in Puglia, e il governo non interviene. Vogliono la guerra. COMUNICATO DELL’8 LUGLIO 2024 - COLIBRÌ PUGLIA A CAUSA DI UN GOVERNO INERTE, IN ARRIVO NUOVI OBBLIGHI VACCINALI A LIVELLO REGIONALE In data odierna, lunedì 8 luglio 2024, alcuni consiglieri della Regione Puglia hanno annunciato di aver depositato una proposta di legge per un obbligo vaccinale con sanzioni pecuniarie fino a 2.500 euro. Riteniamo che questa ulteriore proposta regionale di obblighi vaccinali sia diretta conseguenza di un atteggiamento clamorosamente permissivo del Governo Italiano. Su materie di competenza statale, il Governo dovrebbe impedire qualsiasi travalicamento da parte delle Regioni e invece, nonostante gravi criticità costituzionali rilevate anche dall’Ufficio Affari Giuridici regionale nell’Analisi Tecnico Normativa, il Governo pare non abbia alcuna intenzione di impugnare la legge relativa alla schedatura vaccini hpv (Legge Regione Puglia n.22 del 30 maggio 2024, pubblicata in Bollettino Ufficiale Regionale il 3 giugno 2024) e i termini sono quasi scaduti. Così, questa rinuncia all’impugnazione viene interpretata dai consiglieri regionali come un’opportunità per proporre ulteriori leggi regionali sugli obblighi. Inoltre, la proposta di legge regionale con sanzioni di 2.500 euro potrebbe anche essere approvata ed entrare in vigore anche in presenza della legge statale. Una coesistenza simile è già successa con le leggi sul vaccino covid per gli operatori sanitari (legge statale n.76 del 2021 in conversione del decreto legge 44/2021 e legge Regione Puglia n.2 del 2021). Decaduta la legge statale, negli ultimi mesi la Asl di Lecce ha fatto leva proprio sulla legge regionale n.2 del 2021 per escludere alcuni studenti di facoltà di area medico-sanitaria senza quarta dose. Inoltre, mercoledì 3 luglio, in Consiglio dei Ministri, il Ministro degli affari regionali Calderoli ha posto all’attenzione del governo 16 leggi regionali (ma non quella pugliese sull’hpv). Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnarne nessuna. Anche il mese scorso, nel Consiglio dei Ministri del 10 giugno, sono state poste all’attenzione 7 leggi regionali e il Consiglio dei Ministri non ne ha impugnata nessuna. I termini per impugnare la legge pugliese sulla schedatura hpv scadono il 2 agosto: il Governo ha pochi giorni per convocare un nuovo Consiglio dei Ministri, decidere per l’impugnazione e dare mandato all’Avvocatura dello Stato per esaminare la legge, redigere l’atto e depositare. Se il Governo Meloni non impugnerà entro il 2 agosto la  Legge Regione Puglia n.22 del 2024, nei prossimi mesi vedremo una miriade di norme regionali sugli obblighi vaccinali e la responsabilità sarà da addebitare proprio al centrodestra ora al governo del Paese, immobile e inerte rispetto alle violazioni costituzionali da parte delle Regioni
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