• IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI!

    https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml

    Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula

    In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate.

    Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp.

    Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra.

    La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato.

    Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita».

    In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
    IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI! https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate. Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp. Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra. La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato. Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita». In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
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  • È SEMPRE REPUBBLICA CHE SPARA LE STRONZATE PIÙ GROSSE! COMPLIMENTI!!!
    Legambiente lancia l’agrivoltaico: “Fa bene all’ambiente e all’agricoltura”
    Dopo le polemiche sul “no” del governo agli impianti a terra, Ciafani ribadisce la necessità della svolta energetica: “I ritardi sulle rinnovabili sono colpa d…see
    https://www.repubblica.it/green-and-blue/2025/04/16/news/legambiente_agrivoltaico_forum_nazionale-424131340/amp/
    È SEMPRE REPUBBLICA CHE SPARA LE STRONZATE PIÙ GROSSE! COMPLIMENTI!!! Legambiente lancia l’agrivoltaico: “Fa bene all’ambiente e all’agricoltura” Dopo le polemiche sul “no” del governo agli impianti a terra, Ciafani ribadisce la necessità della svolta energetica: “I ritardi sulle rinnovabili sono colpa d…see https://www.repubblica.it/green-and-blue/2025/04/16/news/legambiente_agrivoltaico_forum_nazionale-424131340/amp/
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    Dopo le polemiche sul “no” del governo agli impianti a terra, Ciafani ribadisce la necessità della svolta energetica: “I ritardi sulle rinnovabili sono colpa d…
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  • MEGA SCOOP

    Avvocato invia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Parlamento italiano, ai cittadini italiani e alle istituzioni europee e internazionali competenti una DENUNCIA che ha per Oggetto: Grave violazione dei principi fondativi dell’Unione Europea – Richiesta di uscita immediata dell’Italia dall’UE ai sensi della clausola di recesso (art. 50 TUE).

    Il Parlamento europeo ha approvato, il 2 aprile 2025, la risoluzione P10_TA(2025)0058, che tratta l’attuazione della politica di sicurezza e difesa comune.

    Motivazioni della contestazione:

    1) Violazione dell’art. 11 della Costituzione italiana: l’Italia ripudia la guerra e rifiuta la militarizzazione della società.

    2) Violazione dell’art. 4.2 del Trattato sull’Unione Europea: la difesa nazionale è competenza esclusiva degli Stati, non può essere influenzata o indirizzata da Bruxelles.

    3) Tradimento dello spirito originario dell’Unione Europea: nata per la pace, oggi si orienta verso il riarmo e la preparazione militare.

    4) Manipolazione dell’educazione pubblica: è pericoloso formare “cittadini soldato” invece di cittadini consapevoli, democratici e pacifici.

    AZIONI EFFETTUATE:

    1) Depositato ricorso formale contro l’art. 164. 2) Attivata la procedura di petizione al Parlamento europeo.

    PROSSIME AZIONI:

    1) Esposto politico contro i parlamentari europei italiani che hanno votato a favore della risoluzione.

    2) In preparazione azione alla Corte di Giustizia UE e alla Corte EDU.

    3) Attivazione della procedura ex art. 50 TUE per recesso dall’Unione Europea, in caso di persistente incompatibilità tra le politiche UE e la Costituzione italiana.

    👇🏻👇🏻👇🏻

    https://x.com/itsmeback_/status/1911685761939788184?t=p4Zo7Uj2hhY9lJ0FFyffLQ&s=19
    MEGA SCOOP 💣💥 Avvocato invia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Parlamento italiano, ai cittadini italiani e alle istituzioni europee e internazionali competenti una DENUNCIA che ha per Oggetto: Grave violazione dei principi fondativi dell’Unione Europea – Richiesta di uscita immediata dell’Italia dall’UE ai sensi della clausola di recesso (art. 50 TUE). Il Parlamento europeo ha approvato, il 2 aprile 2025, la risoluzione P10_TA(2025)0058, che tratta l’attuazione della politica di sicurezza e difesa comune. Motivazioni della contestazione: 1) Violazione dell’art. 11 della Costituzione italiana: l’Italia ripudia la guerra e rifiuta la militarizzazione della società. 2) Violazione dell’art. 4.2 del Trattato sull’Unione Europea: la difesa nazionale è competenza esclusiva degli Stati, non può essere influenzata o indirizzata da Bruxelles. 3) Tradimento dello spirito originario dell’Unione Europea: nata per la pace, oggi si orienta verso il riarmo e la preparazione militare. 4) Manipolazione dell’educazione pubblica: è pericoloso formare “cittadini soldato” invece di cittadini consapevoli, democratici e pacifici. AZIONI EFFETTUATE: 1) Depositato ricorso formale contro l’art. 164. 2) Attivata la procedura di petizione al Parlamento europeo. PROSSIME AZIONI: 1) Esposto politico contro i parlamentari europei italiani che hanno votato a favore della risoluzione. 2) In preparazione azione alla Corte di Giustizia UE e alla Corte EDU. 3) Attivazione della procedura ex art. 50 TUE per recesso dall’Unione Europea, in caso di persistente incompatibilità tra le politiche UE e la Costituzione italiana. 👇🏻👇🏻👇🏻 https://x.com/itsmeback_/status/1911685761939788184?t=p4Zo7Uj2hhY9lJ0FFyffLQ&s=19
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  • Purtroppo stiamo andando sempre peggio!!!
    Bari, studentessa di terza media aggredisce professoressa: voleva uscire senza permesso
    Il caso nella scuola Carducci: la docente durante la sua ora di supplenza aveva detto alla ragazza di non uscire dall’aula, ma lei si è ribellata e ha tentato...
    https://bari.repubblica.it/cronaca/2025/04/12/news/bari_studentessa_di_terza_media_aggredisce_professoressa_voleva_uscire_senza_permesso-424123874/amp/
    Purtroppo stiamo andando sempre peggio!!! Bari, studentessa di terza media aggredisce professoressa: voleva uscire senza permesso Il caso nella scuola Carducci: la docente durante la sua ora di supplenza aveva detto alla ragazza di non uscire dall’aula, ma lei si è ribellata e ha tentato... https://bari.repubblica.it/cronaca/2025/04/12/news/bari_studentessa_di_terza_media_aggredisce_professoressa_voleva_uscire_senza_permesso-424123874/amp/
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    Bari, studentessa di terza media aggredisce professoressa: voleva uscire senza permesso
    Il caso nella scuola Carducci: la docente durante la sua ora di supplenza aveva detto alla ragazza di non uscire dall’aula, ma lei si è ribellata e ha tentato …
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  • Quello che sui giornaloni italiani non si può dire - Daniele Luttazzi

    Channel 13, un canale tv israeliano, venerdì ha annullato la messa in onda di una puntata del programma Makor (“La Fonte”) che rivelava un fatto clamoroso: secondo un rapporto investigativo, Rami Davidian, l’uomo che anche i giornaloni italiani presentarono come un eroe (Repubblica: “Il nonno israeliano che il 7 ottobre ha salvato centinaia di vite), non sarebbe che un volgare impostore....

    https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-daniele_luttazzi__il_nonno_eroe_israeliano__una_bufala_ma_in_tv_non_si_potr_guardare/39602_60139/
    Quello che sui giornaloni italiani non si può dire - Daniele Luttazzi Channel 13, un canale tv israeliano, venerdì ha annullato la messa in onda di una puntata del programma Makor (“La Fonte”) che rivelava un fatto clamoroso: secondo un rapporto investigativo, Rami Davidian, l’uomo che anche i giornaloni italiani presentarono come un eroe (Repubblica: “Il nonno israeliano che il 7 ottobre ha salvato centinaia di vite), non sarebbe che un volgare impostore.... https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-daniele_luttazzi__il_nonno_eroe_israeliano__una_bufala_ma_in_tv_non_si_potr_guardare/39602_60139/
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    Daniele Luttazzi - Il “nonno eroe israeliano” è una bufala, ma in tv non si potrà guardare
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  • AL BANDO IL FLUORO ROBERT KENNEDY JR COLPISCE ANCORA

    @RobertKennedyJr:
    "Le prove contro il fluoro sono ormai schiaccianti".
    "Sappiamo che causa una profonda perdita del quoziente intellettivo... e altre lesioni neurologiche come l'ADHD".
    "Influisce sulla salute dei reni e del fegato, provoca ipotiroidismo e osteoartrite".
    Ecc...

    https://www.foxnews.com/health/rfk-jr-plans-direct-cdc-stop-recommending-fluoride-water

    Oramai sono anni che sappiamo che il fluoro fa male alla salute, perché tossico. Ci sono migliaia di studi scientifici, eppure continuano a fare finta di nulla... Forse conviene a qualcuno ignorare di proposito queste informazioni ():

    "Per fortuna questa pratica aberrante sta per essere bloccata dal nuovo segretario alla salute
    𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁 𝗙. 𝗞𝗲𝗻𝗻𝗲𝗱𝘆 𝗝𝗿.
    Il governatore repubblicano 𝗦𝗽𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿 𝗖𝗼𝘅 ha firmato qualche giorno fa una legge che vieta il fluoro nell’acqua pubblica in tutto lo Stato, diventando il primo a farlo.
    “𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢”, aveva affermato RFK dopo le elezioni.

    Kennedy su X ha scritto: “𝘪𝘭 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘥 𝘢𝘳𝘵𝘳𝘪𝘵𝘦, 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘦, 𝘥𝘪𝘮𝘪𝘯𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘘𝘐, 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘶𝘳𝘣𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘯𝘦𝘶𝘳𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘪𝘥𝘦”.

    Gli studi non mancano. Nel 2016 di Harvard Public Health ha messo in dubbio la sicurezza dell’acqua fluorurata sollevando le possibilità di tossicità cerebrale, deficit di apprendimento, memoria e cognitivi. Un altro studio ha evidenziato l’associazione tra una maggiore concentrazione di fluoro nelle urine materne in gravidanza e tassi più elevati di problemi neurocomportamentali nei bambini. Infine c'è la ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics che non lascia spazio a dubbi: esiste un'associazione statisticamente significativa tra una maggiore esposizione al fluoruro e punteggi inferiori del QI. Oltre all'acqua del sindaco c'è un’altra fonte di fluoro: il dentifricio!
    E mentre i dentisti continuano a sostenere l'idiozia che il fluoruro nelle paste dentifricie sia fondamentale per la salute dei denti, sempre più persone stanno prendendo coscienza e optano per dentifrici sani totalmente privi di fluoro!"

    - Marcello Pamio
    AL BANDO IL FLUORO ROBERT KENNEDY JR COLPISCE ANCORA 💪 @RobertKennedyJr: "Le prove contro il fluoro sono ormai schiaccianti". "Sappiamo che causa una profonda perdita del quoziente intellettivo... e altre lesioni neurologiche come l'ADHD". "Influisce sulla salute dei reni e del fegato, provoca ipotiroidismo e osteoartrite". Ecc... ⬇️⬇️⬇️ https://www.foxnews.com/health/rfk-jr-plans-direct-cdc-stop-recommending-fluoride-water Oramai sono anni che sappiamo che il fluoro fa male alla salute, perché tossico. Ci sono migliaia di studi scientifici, eppure continuano a fare finta di nulla... Forse conviene a qualcuno ignorare di proposito queste informazioni (🤑🤑🤑): "Per fortuna questa pratica aberrante sta per essere bloccata dal nuovo segretario alla salute 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁 𝗙. 𝗞𝗲𝗻𝗻𝗲𝗱𝘆 𝗝𝗿. Il governatore repubblicano 𝗦𝗽𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿 𝗖𝗼𝘅 ha firmato qualche giorno fa una legge che vieta il fluoro nell’acqua pubblica in tutto lo Stato, diventando il primo a farlo. “𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢”, aveva affermato RFK dopo le elezioni. Kennedy su X ha scritto: “𝘪𝘭 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘥 𝘢𝘳𝘵𝘳𝘪𝘵𝘦, 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘦, 𝘥𝘪𝘮𝘪𝘯𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘘𝘐, 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘶𝘳𝘣𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘯𝘦𝘶𝘳𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘪𝘥𝘦”. Gli studi non mancano. Nel 2016 di Harvard Public Health ha messo in dubbio la sicurezza dell’acqua fluorurata sollevando le possibilità di tossicità cerebrale, deficit di apprendimento, memoria e cognitivi. Un altro studio ha evidenziato l’associazione tra una maggiore concentrazione di fluoro nelle urine materne in gravidanza e tassi più elevati di problemi neurocomportamentali nei bambini. Infine c'è la ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics che non lascia spazio a dubbi: esiste un'associazione statisticamente significativa tra una maggiore esposizione al fluoruro e punteggi inferiori del QI. Oltre all'acqua del sindaco c'è un’altra fonte di fluoro: il dentifricio! E mentre i dentisti continuano a sostenere l'idiozia che il fluoruro nelle paste dentifricie sia fondamentale per la salute dei denti, sempre più persone stanno prendendo coscienza e optano per dentifrici sani totalmente privi di fluoro!" - Marcello Pamio
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  • TOTTI resta un grande.
    Totti sbarcato a Mosca con il figlio. Domani la premiazione delle polemiche
    Inizia la visita dell’ex capitano giallorosso che aveva suscitato polemiche circa l’opportunità di andare in un Paese sotto sanzioni per l’aggressione all’Ucra...

    https://www.repubblica.it/esteri/2025/04/07/news/totti_a_mosca_con_figlio_christian_polemiche-424112262/amp/
    TOTTI resta un grande. Totti sbarcato a Mosca con il figlio. Domani la premiazione delle polemiche Inizia la visita dell’ex capitano giallorosso che aveva suscitato polemiche circa l’opportunità di andare in un Paese sotto sanzioni per l’aggressione all’Ucra... https://www.repubblica.it/esteri/2025/04/07/news/totti_a_mosca_con_figlio_christian_polemiche-424112262/amp/
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    Totti sbarcato a Mosca con il figlio. Domani la premiazione delle polemiche
    Inizia la visita dell’ex capitano giallorosso che aveva suscitato polemiche circa l’opportunità di andare in un Paese sotto sanzioni per l’aggressione all’Ucra…
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  • La deputata @serracchiani Debora Serracchiani (PD) chiede al governo di censurare la proiezione di un documentario in una sala privata e di vietare la raccolta firme contro le dichiarazioni di Mattarella, ritenendole false.

    https://www.petizioni.com/il_popolo_italiano_prende_le_distanze_dalle_parole_del_presidente_mattarella

    Vorrei ricordare alla deputata che la petizione è assolutamente legittima. Se avessi voluto organizzare qualcosa di farlocco, avrei messo in piedi le primarie del PD.

    Non contenta, Serracchiani attacca me e @AndreaLucidi, accusandoci di essere giornalisti di International Reporters, che secondo lei sarebbe un "organo del Cremlino".

    Un premio da 27.000 euro vinto da International Reporters in un concorso per startup viene spacciato per un "finanziamento russo". Facciamo due conti:

    27.000 euro in un anno equivalgono a 2.250 euro al mese
    Divisi tra 10 giornalisti, fanno 225 euro a testa
    L’equivalente di una cena del PD a spese dei contribuenti italiani.
     
    Trieste 20 Marzo 2025 
    “La presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno applichino ai video prodotti da ‘Russia Today’ le sanzioni europee cui l’emittente è sottoposta in tutta l’Unione Europea, con il divieto assoluto di trasmissione dei suoi programmi in qualunque forma e contesto. La misura si applichi all’evento in programma a Udine e ad altre simili manifestazioni che si dovessero organizzare in futuro anche in altre località d’Italia”. Lo chiede la deputata Debora Serracchiani, che ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla proiezione, prevista per domenica 23 marzo in un hotel di Udine, di due filmati prodotti dall’emittente “Russia Today”, dal titolo “I bambini del Donbass” e “Maidan. La strada verso la guerra”, promossa da Insieme Liberi, Liberi Elettori-Io amo Udine e altri soggetti. “Il video sul sequestro dei bambini del Donbass è un caso di disinformatija in pieno stile putiniano”, afferma la deputata precisando che “per quell’episodio la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura nei confronti dello stesso Vladimir Putin. Giustamente le associazioni ucraine sono scandalizzate”. Serracchiani richiama la “recente campagna di attacchi contro il Presidente della Repubblica e le aggressioni informatiche contro infrastrutture critiche”, segnala la “raccolta di firme, rivelatasi piena di nomi palesemente falsi, consegnate nelle mani di Maria Zakharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, promossa anche a Udine” e denuncia che “verrà a far propaganda chi lavora per il sito russo ‘International Reporters’, allineato alla propaganda russa e associato a un finanziamento, diretto o indiretto, da parte delle autorità russe”. La deputata nel suo atto ispettivo richiama il Regolamento del Consiglio europeo in merito alle “Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina” che vietano a Russia Today e altri operatori di trasmettere o veicolare contenuti “finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell’Ue e dei suoi Stati membri”.
    La deputata @serracchiani Debora Serracchiani (PD) chiede al governo di censurare la proiezione di un documentario in una sala privata e di vietare la raccolta firme contro le dichiarazioni di Mattarella, ritenendole false. https://www.petizioni.com/il_popolo_italiano_prende_le_distanze_dalle_parole_del_presidente_mattarella Vorrei ricordare alla deputata che la petizione è assolutamente legittima. Se avessi voluto organizzare qualcosa di farlocco, avrei messo in piedi le primarie del PD. Non contenta, Serracchiani attacca me e @AndreaLucidi, accusandoci di essere giornalisti di International Reporters, che secondo lei sarebbe un "organo del Cremlino". Un premio da 27.000 euro vinto da International Reporters in un concorso per startup viene spacciato per un "finanziamento russo". Facciamo due conti: 27.000 euro in un anno equivalgono a 2.250 euro al mese Divisi tra 10 giornalisti, fanno 225 euro a testa L’equivalente di una cena del PD a spese dei contribuenti italiani.   Trieste 20 Marzo 2025  “La presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno applichino ai video prodotti da ‘Russia Today’ le sanzioni europee cui l’emittente è sottoposta in tutta l’Unione Europea, con il divieto assoluto di trasmissione dei suoi programmi in qualunque forma e contesto. La misura si applichi all’evento in programma a Udine e ad altre simili manifestazioni che si dovessero organizzare in futuro anche in altre località d’Italia”. Lo chiede la deputata Debora Serracchiani, che ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla proiezione, prevista per domenica 23 marzo in un hotel di Udine, di due filmati prodotti dall’emittente “Russia Today”, dal titolo “I bambini del Donbass” e “Maidan. La strada verso la guerra”, promossa da Insieme Liberi, Liberi Elettori-Io amo Udine e altri soggetti. “Il video sul sequestro dei bambini del Donbass è un caso di disinformatija in pieno stile putiniano”, afferma la deputata precisando che “per quell’episodio la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura nei confronti dello stesso Vladimir Putin. Giustamente le associazioni ucraine sono scandalizzate”. Serracchiani richiama la “recente campagna di attacchi contro il Presidente della Repubblica e le aggressioni informatiche contro infrastrutture critiche”, segnala la “raccolta di firme, rivelatasi piena di nomi palesemente falsi, consegnate nelle mani di Maria Zakharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, promossa anche a Udine” e denuncia che “verrà a far propaganda chi lavora per il sito russo ‘International Reporters’, allineato alla propaganda russa e associato a un finanziamento, diretto o indiretto, da parte delle autorità russe”. La deputata nel suo atto ispettivo richiama il Regolamento del Consiglio europeo in merito alle “Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina” che vietano a Russia Today e altri operatori di trasmettere o veicolare contenuti “finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell’Ue e dei suoi Stati membri”.
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  • URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970)
    La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'.
    #Fintincreduli
    Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando?
    #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse
    I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità.
    #Municipi: chi li ha visti?
    Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti.
    #LeResponsabilità del Comune
    In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti.
    La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa.
    Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici.
    Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto.
    Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità.
    Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
    URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970) La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'. #Fintincreduli Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando? #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità. #Municipi: chi li ha visti? Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti. #LeResponsabilità del Comune In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti. La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa. Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici. Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto. Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità. Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
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  • NuovoAtlante
    di Alessandro Orsini

    Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto

    La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”.

    È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo?

    Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia.
    Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023.

    A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
    NuovoAtlante di Alessandro Orsini Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”. È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo? Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia. Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023. A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
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