• L‘aumento continuo del numero dei bambini autistici è reale come mi confermano gli insegnanti delle scuole d’infanzia e della primaria e secondaria istruzione
    A Novembre dell‘anno scorso abbiamo convocato in audizione nella Prima Commissione Legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (di cui sono membro) i rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della primaria e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici (tedesco, italiano e ladino). Sono intervenuti direttori e insegnanti con decenni di esperienza. Dato che hanno spiegato che ormai un (1) bambino su settantasei (76) bambini ha la diagnosi di autismo, ho colto l‘occasione di chiedere in Commissione Legislativa nell‘Aula del Consiglio, in presenza di tutti gli intervenuti, se tale aumento era dovuto ad un reale aumento dei bambini autistici, oppure se - secondo i responsabili della scuola - era dovuto ad un cambiamento dei criteri di diagnosi.
    Mi hanno risposto tutti con fermezza che l‘aumento era reale!
    E le nostre scuole, peraltro, sono il quadro di culture e modi di vita molto diversi (città/paesi, gruppi linguistici diversi), eppure c‘è qualcosa che è comune a queste realtà anche molto diverse tra di loro.
    Però l’ „elefante nella stanza“ viene ignorato/sottaciuto in una sorta di OMERTÀ … perché si preferisce pure di non pensare ciò che - se non vuoi rischiare di essere timbrato da insegnante come „anti-scientifico“ - si preferisce di non esprimere neanche come dubbio.
    Scriviamo l‘anno 2025 e ci comportiamo come società in aspetti fondamentali come nel Medioevo … sulla pelle dei nostri figli.
    ‼️L‘aumento continuo del numero dei bambini autistici è reale come mi confermano gli insegnanti delle scuole d’infanzia e della primaria e secondaria istruzione‼️ A Novembre dell‘anno scorso abbiamo convocato in audizione nella Prima Commissione Legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (di cui sono membro) i rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della primaria e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici (tedesco, italiano e ladino). Sono intervenuti direttori e insegnanti con decenni di esperienza. Dato che hanno spiegato che ormai un (1) bambino su settantasei (76) bambini ha la diagnosi di autismo, ho colto l‘occasione di chiedere in Commissione Legislativa nell‘Aula del Consiglio, in presenza di tutti gli intervenuti, se tale aumento era dovuto ad un reale aumento dei bambini autistici, oppure se - secondo i responsabili della scuola - era dovuto ad un cambiamento dei criteri di diagnosi. Mi hanno risposto tutti con fermezza che l‘aumento era reale! E le nostre scuole, peraltro, sono il quadro di culture e modi di vita molto diversi (città/paesi, gruppi linguistici diversi), eppure c‘è qualcosa che è comune a queste realtà anche molto diverse tra di loro. Però l’ „elefante nella stanza“ viene ignorato/sottaciuto in una sorta di OMERTÀ … perché si preferisce pure di non pensare ciò che - se non vuoi rischiare di essere timbrato da insegnante come „anti-scientifico“ - si preferisce di non esprimere neanche come dubbio. Scriviamo l‘anno 2025 e ci comportiamo come società in aspetti fondamentali come nel Medioevo … sulla pelle dei nostri figli.
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  • SMEMBRANDO QUARTIERI

    Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo.

    Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio.

    Il caso del "Tamburello" di Affori

    L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018.
    Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati.

    Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare.

    Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo.

    A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato.
    Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna.

    #SalviamoIlTamburello #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
    SMEMBRANDO QUARTIERI 🏗️💔 Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo. Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio. 📍 Il caso del "Tamburello" di Affori L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018. Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati. 🔎 Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare. 💬 Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo. A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato. Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna. #SalviamoIlTamburello 🥁 #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
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  • Vi presento il nuovo direttore del dipartimento scuola ed educazione della Gran Bretagna.
    Non è uno scherzo.
    Come direbbe @boni_castellane
    NO IRONIA NO NO
    PS. ma gli inglesi sono sicuri che il pericolo sia Putin?

    Meet the new director of the department of schools and education of Great Britain.
    It's not a joke.
    As @boni_castellane would say
    NO IRONY NO NO
    PS. but are the English sure that the danger is Putin?

    Source: https://x.com/SimoPillon/status/1900457556855685546?t=ylFwEfaf-gB3iYquH-a-3w&s=19
    Vi presento il nuovo direttore del dipartimento scuola ed educazione della Gran Bretagna. Non è uno scherzo. Come direbbe @boni_castellane NO IRONIA NO NO PS. ma gli inglesi sono sicuri che il pericolo sia Putin? Meet the new director of the department of schools and education of Great Britain. It's not a joke. As @boni_castellane would say NO IRONY NO NO PS. but are the English sure that the danger is Putin? Source: https://x.com/SimoPillon/status/1900457556855685546?t=ylFwEfaf-gB3iYquH-a-3w&s=19
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  • CARI AMICI, IN ITALIA C'E' UN SILENZIO ASSORDANTE , SU TUTTE LE QUESTIONI E SU TUTTI I PROBLEMI GRAVISSIMI CHE AFFLIGGONO LA GENTE CHE LAVORA E CHE NON ARRIVA - CON GLI STIPENDI DA FAME- ALLA FINE DEL MESE A SOSTENERE LE SPESE DI UNA VITA DECENTE. PROBLEMI CHE AFFLIGGONO I PENSIONATI, CHE HANNO AVUTO DALLA MELONA, L'AUMENTO DI 30,00 EURO AL MESE !!!!COME BEN SAPPIAMO, LA SCUOLA E' IN DIFFICOLTA', CON LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEGLI IMMOBILI, E LA SANITA' E' AL COLLASSO !!!!! LA MELONA TACE E PENSA ALLA SORTE DEL SUO AMICO, ZELENSKY. DOPO LA FIGURACCIA FATTA CON TRUMP, DOVREBBE SOLO LASCIARE LA POLTRONA DI PALAZZO CHIGI !!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA E GRAZIE PER I VOSTRI LIKE.
    CARI AMICI, IN ITALIA C'E' UN SILENZIO ASSORDANTE , SU TUTTE LE QUESTIONI E SU TUTTI I PROBLEMI GRAVISSIMI CHE AFFLIGGONO LA GENTE CHE LAVORA E CHE NON ARRIVA - CON GLI STIPENDI DA FAME- ALLA FINE DEL MESE A SOSTENERE LE SPESE DI UNA VITA DECENTE. PROBLEMI CHE AFFLIGGONO I PENSIONATI, CHE HANNO AVUTO DALLA MELONA, L'AUMENTO DI 30,00 EURO AL MESE !!!!COME BEN SAPPIAMO, LA SCUOLA E' IN DIFFICOLTA', CON LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEGLI IMMOBILI, E LA SANITA' E' AL COLLASSO !!!!! LA MELONA TACE E PENSA ALLA SORTE DEL SUO AMICO, ZELENSKY. DOPO LA FIGURACCIA FATTA CON TRUMP, DOVREBBE SOLO LASCIARE LA POLTRONA DI PALAZZO CHIGI !!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA E GRAZIE PER I VOSTRI LIKE.
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  • E sugli 800 mld in armamenti #Vannacci dice:
    "Dopo lo spauracchio del #greedeal e della distruzione globale da #cambiamentoclimatico ora la UE ci propone lo spauracchio dell' #invasionerussa
    Non volevano fare debito per scuola, sanità, ma per le armi si": un'altra follia!


    And on the 800 billion in armaments #Vannacci says:
    "After the scarecrow of the #greedeal and the global destruction from #climatechange now the EU offers us the scarecrow of the #russianinvasion
    They didn't want to make debt for school, healthcare, but for weapons yes": another madness!


    Source: https://x.com/TELADOIOLANIUS/status/1897630173656211830?t=3BB5B0M-_8a5XsMch5V7Kg&s=19

    FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE PER DIRE NO ALLA FOLLIA GUERRAFONDAIA!

    Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen
    https://www.scenario.press/posts/75174
    E sugli 800 mld in armamenti #Vannacci dice: "Dopo lo spauracchio del #greedeal e della distruzione globale da #cambiamentoclimatico ora la UE ci propone lo spauracchio dell' #invasionerussa Non volevano fare debito per scuola, sanità, ma per le armi si": un'altra follia! 👏👏👏 And on the 800 billion in armaments #Vannacci says: "After the scarecrow of the #greedeal and the global destruction from #climatechange now the EU offers us the scarecrow of the #russianinvasion They didn't want to make debt for school, healthcare, but for weapons yes": another madness! 👏👏👏 Source: https://x.com/TELADOIOLANIUS/status/1897630173656211830?t=3BB5B0M-_8a5XsMch5V7Kg&s=19 FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE PER DIRE NO ALLA FOLLIA GUERRAFONDAIA! Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen https://www.scenario.press/posts/75174
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  • LGBTQ+ a Scuola?
    NO grazie!!!
    Source: https://x.com/mariobiglietto/status/1897909446497497546?t=v54tLn7yLxV0_l-tCUVmBQ&s=19
    LGBTQ+ a Scuola? NO grazie!!! Source: https://x.com/mariobiglietto/status/1897909446497497546?t=v54tLn7yLxV0_l-tCUVmBQ&s=19
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  • NO RIARM, BOYCOTT NOW
    Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa

    Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso.
    Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie.

    Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale.

    800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni.
    Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni.
    Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore.

    Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali.

    Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine.

    "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa."

    #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
    🚫 NO RIARM, BOYCOTT NOW 🚫 📖✏️ Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa ✏️📖 Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso. Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie. Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale. 🔴 800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni. 🔴 Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni. 🔴 Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore. Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali. Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine. ✊📚 "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa." #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
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  • La scuola, quanti insegnanti eseguono gli ordini di un potere nascosto senza neppure rendersene conto
    La scuola, quanti insegnanti eseguono gli ordini di un potere nascosto senza neppure rendersene conto
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  • L'amara realtà ormai in diverse scuole.
    La storia di Elena, docente in una scuola elementare nel Bresciano: “Non c’è più voglia di insegnare, per i genitori siamo il nemico”
    Una ricerca condotta da Cisl Scuola su un campione di 2 mila docenti lombardi, ha delineato uno scenario in cui sempre più insegnanti denunciano di vivere
    https://www.fanpage.it/milano/la-storia-di-elena-docente-in-una-scuola-elementare-nel-bresciano-non-ce-piu-voglia-di-insegnare-per-i-genitori-siamo-il-nemico/
    L'amara realtà ormai in diverse scuole. La storia di Elena, docente in una scuola elementare nel Bresciano: “Non c’è più voglia di insegnare, per i genitori siamo il nemico” Una ricerca condotta da Cisl Scuola su un campione di 2 mila docenti lombardi, ha delineato uno scenario in cui sempre più insegnanti denunciano di vivere https://www.fanpage.it/milano/la-storia-di-elena-docente-in-una-scuola-elementare-nel-bresciano-non-ce-piu-voglia-di-insegnare-per-i-genitori-siamo-il-nemico/
    WWW.FANPAGE.IT
    La storia di Elena, docente in una scuola elementare nel Bresciano: “Non c’è più voglia di insegnare, per i genitori siamo il nemico”
    Una ricerca condotta da Cisl Scuola su un campione di 2 mila docenti lombardi, ha delineato uno scenario in cui sempre più insegnanti denunciano di vivere
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  • Progetto di costruzione di una scuola elementare in Camerun
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    Si tratta di finanziare la costruzione di una scuola elementare a Foutchhouli, villaggio sito nel Comune di Dschang, nell'Ovest del Camerun. Il progetto è predisposto dall'ingegnere Jean Louis Tonfack, della Tojel Construction, che ha realizzato anche la costruzione del pozzo per estrarre l'acqua e della scuola materna, sempre nel villaggio di Foutchouli.

    Si tratta di finanziare la costruzione di una scuola elementare a Foutchhouli, villaggio sito nel Comune di Dschang, nell'Ovest del Camerun. Il progetto è predisposto dall'ingegnere Jean Louis Tonfack, della Tojel Construction, che ha realizzato anche la costruzione del pozzo per estrarre l'acqua e della scuola materna, sempre nel villaggio di Foutchouli.
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