• *MARCIA PER L’INFORMAZIONE E LA LIBERTÀ*
    * *Sabato 21/09 ore 9,30 - Milano in via F. Aporti 8 - Redazione di Repubblica.*
    * *Partenza ore 10, tappa in via Solferino 28 sede storica del Corriere della sera, conclusione in C.so Sempione 27 sede della RAI.*
    Cosa sta succedendo nel mondo e verso quali abissi stiamo correndo a grande velocità?
    Se la verità di quanto è già sotto i nostri occhi fosse visibile anche sui mass media diremmo, faremmo, penseremmo le stesse cose?
    I mass media censurano, manipolano impedendoci un pensiero libero e critico, scelte morali e azioni efficaci.
    *Facciamo sentire la nostra voce. Siamo tutti responsabili, non diventiamo complici della menzogna che uccide!!*
    * La marcia sarà in fila indiana con cartelli prodotti in autonomia che denuncino la disinformazione di uno o più temi. Avremo comunque cartelli già pronti da distribuire.
    *Info: clnresistenzamilano@proton.me o messaggio 375-7820334*
    CANALE TELEGRAM: *CLN Milano Informami* - per comunicazioni relative alla marcia
    *MARCIA PER L’INFORMAZIONE E LA LIBERTÀ* * *Sabato 21/09 ore 9,30 - Milano in via F. Aporti 8 - Redazione di Repubblica.* * *Partenza ore 10, tappa in via Solferino 28 sede storica del Corriere della sera, conclusione in C.so Sempione 27 sede della RAI.* 👉Cosa sta succedendo nel mondo e verso quali abissi stiamo correndo a grande velocità? 👉Se la verità di quanto è già sotto i nostri occhi fosse visibile anche sui mass media diremmo, faremmo, penseremmo le stesse cose? 👉I mass media censurano, manipolano impedendoci un pensiero libero e critico, scelte morali e azioni efficaci. 👉 *Facciamo sentire la nostra voce. Siamo tutti responsabili, non diventiamo complici della menzogna che uccide!!* * La marcia sarà in fila indiana con cartelli prodotti in autonomia che denuncino la disinformazione di uno o più temi. Avremo comunque cartelli già pronti da distribuire. *Info: clnresistenzamilano@proton.me o messaggio 375-7820334* 👉CANALE TELEGRAM: *CLN Milano Informami* - per comunicazioni relative alla marcia
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  • L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131.
    Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica].
    Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente
    "cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi?
    Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito.
    Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale.
    Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire?
    Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by.
    Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby.
    La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro.
    Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035.
    MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ?
    La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli.
    _Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._

    Buon proseguimento di giornata
    L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131. Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica]. Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente "cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi? Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito. Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale. Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire? Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by. Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby. La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro. Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035. MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ? La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli. _Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._ Buon proseguimento di giornata
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  • A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM.

    Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto.

    Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo?

    Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato.

    Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro?

    Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”.

    Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia?

    Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri!

    Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private.

    Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… .

    Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
    A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM. Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto. Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo? Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato. Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro? Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”. Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia? Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri! Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private. Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… . Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
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    Durov arrestato, l'attivista Benjamin Sonntag: “Nulla a che fare con la privacy. Meglio usare sistemi diversi da Telegram” - Il Fatto Quotidiano
    LEGGI – Fuga da Telegram. Zuckerberg ammette: “Pressati su Biden jr.” Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano …
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  • ⏺Non esiste un virus chiamato SARS COV 2 (l'ho appena dimostrato con la metodologia scientifica più accurata di isolamento e purificazione, utilizzando le proprie tecniche e GOLD STANDARDS) che causa Covid 19.

    ⏺Quindi non esiste Covid 19, né varianti, nessuna variante Gamma, nessuna variante Delta, nessuna variante Omicron, nessun virus Monkeypox (è comunque un effetto diretto del vaccino Covid, non un nuovo virus) o qualsiasi altra schifezza e stronzata che stanno cercando di ficcarti in gola.

    ⏺I loro stessi criteri di isolamento e purificazione applicati in modo errato li implicano. Non solo, hanno FALLITO MISERAMENTE nel soddisfare i 4 Postulati di Koch e le loro stesse "modifiche" dei Criteri di River.

    ⏺E, ultimo ma non meno importante, hanno fatto un lavoro così scadente con il genoma della SARS COV 2 "In Silico" (generato dal computer) che persino i ricercatori indiani convenzionali, nel febbraio 2020, hanno trovato proteine ​​​​sospette del picco dell'HIV nel genoma e di conseguenza sono state costretti a ritirare il loro articolo davvero fantastico.

    ⏺Come si trovano le proteine ​​​​del picco dell'HIV nel genoma di un virus "NUOVO"? Non lo fate, gente. Si chiama FRODE.
    È stato tutto inventato sul COMPUTER.

    Doppiaggio Italiano by t.me/LVOGruppo


    La dott.ssa Poornima Wagh, con dottorati in virologia e immunologia e con una carriera ventennale come ricercatrice e scienziata di laboratorio, descrive come il suo laboratorio ha ricevuto un ordine dal CDC e poi ha cercato di isolare correttamente il SARS-CoV-2

    🎙 La dott.ssa Poornima Wagh, nell'intervista descrive i metodi utilizzati dai virologi e i loro inutili sforzi per isolare i virus utilizzando metodi scientifici.

    ⚡️ L'intero esperimento è stato ripetuto più e più volte...

    ⚡️ Dott. ssa Poornima Wagh: " loro hanno scoperto le stesse cose che abbiamo scoperto noi...

    e cioè...

    ⚡️ Non hanno trovato il SARS Cov 2, non hanno trovato il genoma, non hanno trovato niente.

    Non è stato trovato niente.

    Abbiamo chiamato il dott. Robert Redfield, direttore del CDC, per mostrargli i risultati.
    Ha detto "Non mi interessa cosa scopri, chiamalo semplicemente SARS-Cov-2"

    Abbiamo chiesto al CDC di inviarci un campione del virus isolato.
    Hanno detto di non averli, hanno smesso di rispondere alle nostre chiamate, ma poi l'FBI ha fatto irruzione nel nostro laboratorio..."

    Fonte: https://t.me/noalvaccino
    ⏺Non esiste un virus chiamato SARS COV 2 (l'ho appena dimostrato con la metodologia scientifica più accurata di isolamento e purificazione, utilizzando le proprie tecniche e GOLD STANDARDS) che causa Covid 19. ⏺Quindi non esiste Covid 19, né varianti, nessuna variante Gamma, nessuna variante Delta, nessuna variante Omicron, nessun virus Monkeypox (è comunque un effetto diretto del vaccino Covid, non un nuovo virus) o qualsiasi altra schifezza e stronzata che stanno cercando di ficcarti in gola. ⏺I loro stessi criteri di isolamento e purificazione applicati in modo errato li implicano. Non solo, hanno FALLITO MISERAMENTE nel soddisfare i 4 Postulati di Koch e le loro stesse "modifiche" dei Criteri di River. ⏺E, ultimo ma non meno importante, hanno fatto un lavoro così scadente con il genoma della SARS COV 2 "In Silico" (generato dal computer) che persino i ricercatori indiani convenzionali, nel febbraio 2020, hanno trovato proteine ​​​​sospette del picco dell'HIV nel genoma e di conseguenza sono state costretti a ritirare il loro articolo davvero fantastico. ⏺Come si trovano le proteine ​​​​del picco dell'HIV nel genoma di un virus "NUOVO"? Non lo fate, gente. Si chiama FRODE. È stato tutto inventato sul COMPUTER. Doppiaggio Italiano by t.me/LVOGruppo ➖➖➖ 📌 La dott.ssa Poornima Wagh, con dottorati in virologia e immunologia e con una carriera ventennale come ricercatrice e scienziata di laboratorio, descrive come il suo laboratorio ha ricevuto un ordine dal CDC e poi ha cercato di isolare correttamente il SARS-CoV-2 🎙 La dott.ssa Poornima Wagh, nell'intervista descrive i metodi utilizzati dai virologi e i loro inutili sforzi per isolare i virus utilizzando metodi scientifici. ⚡️ L'intero esperimento è stato ripetuto più e più volte... ⚡️ Dott. ssa Poornima Wagh: " loro hanno scoperto le stesse cose che abbiamo scoperto noi... ▪️ e cioè... ⚡️ Non hanno trovato il SARS Cov 2, non hanno trovato il genoma, non hanno trovato niente. ▪️ Non è stato trovato niente. 📞 Abbiamo chiamato il dott. Robert Redfield, direttore del CDC, per mostrargli i risultati. ▪️ Ha detto "Non mi interessa cosa scopri, chiamalo semplicemente SARS-Cov-2" 🔬 Abbiamo chiesto al CDC di inviarci un campione del virus isolato. ▪️ Hanno detto di non averli, hanno smesso di rispondere alle nostre chiamate, ma poi l'FBI ha fatto irruzione nel nostro laboratorio..." Fonte: https://t.me/noalvaccino
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  • IL REGNO UNITO VUOLE DEPORTARE I RICHIEDENTI ASILO IN RWANDA, MA NON CI RIESCE

    Quando cambia un governo, spesso si scopre qualche altarino di quello precedente, come se il nuovo governo dovesse mandate un segnale di discontinuità: noi siamo diversi, noi siamo migliori. Il Regno Unito, eccezionale in molte cose e non tutte lodevoli, in questa si adegua al tran-tran.

    La notizia data dal ministro degli Interni Yvette Copper del nuovo governo Starmer circa il fallimento della deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda approvata dal precedente governo Sunak, ha risvolti davvero notevoli, quasi esilaranti se non riguardasse la vita di decine di migliaia di persone.

    Deportazione pianificata dal governo tory di Boris Johnson e messa a terra da quello di Sunak, che prevedeva il versamento di una cospicua somma di denaro al Rwanda di Paul Kagame, appena rieletto col il 99,15% dei voti per il quarto mandato. 209 milioni di sterline la cifra promessa al ruandese: poco più che una mancia, data la vastità e la portata del piano in questione, ma consideriamolo un acconto in credito alla buona volontà.

    Il buon Kagame, ex militare, è incredibilmente riuscito a migliorare costantemente le proprie performance elettorali: dopo la leggera flessione del 2010 (93%) seguita alla prima elezione del 2003 (95%), ha preso il 98% nel 2017 per planare sul morbido 99% e spiccioli della settimana scorsa.

    La rivista Africa lo definisce, con una punta di ironia, “l’autocrate che piace”. A chi? Ruandesi a parte, che ad eccezione di uno sparuto scarto di lavorazione proprio non riescono a rinunciare all’allampanato Paul, piace sicuramente all’Occidente democratico, le cui responsabilità nel genocidio ruandese sono un dato storico acquisito. Lo stesso Occidente che fregia Putin dell’augusto titolo di dittatore sanguinario se prende un ridicolo (rispetto alle performance di Kagame) 87%, di fronte all’ennesimo utile negro da cortile si arresta in estatica e soprattutto silenziosa contemplazione.

    Il fatto che lo stesso Sunak sia un immigrato indiano diversamente bianco, per quanto di famiglia parsimoniosamente miliardaria, smentisce una volta di più (casomai ce ne fosse il bisogno) la vulgata secondo la quale un membro di una categoria sociale non possa agire contro la categoria alla quale appartiene.

    Eppure Sunak si è mostrato totalmente rispettoso degli usi e costumi del proprio paese di origine, specialmente per quanto riguarda la divisione in caste della società: ci sono i paria, gli intoccabili e privi di diritti, e poi su su fino a quelli come Sunak. Ma questi sono dettagli che non devono scalfire il mito del buon selvaggio, vero pilastro della narrazione accogliente e inclusiva.

    Il perché appartenere ad una certa categoria impedisca di danneggiarla è un mistero più complesso della Trinità, ma a quanto pare viene massicciamente creduto, e senza andare tanto per il sottile: l’Africa in festa per l’elezione di Obama ha subito preso contatto col fatto che all’africano Barack (pare sia nato in Kenya) dell’Africa non cale né tanto né poco. Per non parlare della della rielezione di Von der Leyen: in quanto donna e madre, ella è naturalmente inclusiva ed incapace di scatenare guerre. Ci mancherebbe altro: lo sanno bene tanto i russi quanto gli ucraini. Come lo sanno gli inglesi, che spedirono Johnson ad ordinare a Zelensky, pronto a negoziare la pace coi russi, di continuare la guerra senza se e senza ma. Come lo sa la premier per un giorno Liz Truss, altra donna accogliente e inclusiva che cinguettò di essere pronta a schiacciare il bottone della bomba nucleare. Sparita dalla circolazione, il che data la coazione a riproporre sempre le stesse eminenti figure dell’Occidente democratico un po’ stupisce e un po’ preoccupa: che fine ha fatto?

    Dopo di che, per tornare alla denuncia della Copper, vengono i sempre sgradevoli conti della serva. La Copper non solo quantifica lo sperpero in oltre un miliardo di euro nel varo della fantasiosa ed accogliente iniziativa, contro la quale il sempre vigile Papa Francesco, sempre prodigo di parole taglienti verso ciò che disapprova, non ha emesso una sillaba. Ma aggiunge che il governo precedente aveva preventivato un

    modesto contributo all’iniziativa di almeno 10 miliardi di sterline, ovvero circa 12 miliardi di euro, senza riferire al parlamento.

    Kagame, il quale ha già beneficiato dell’ennesimo “aiuto alla sviluppo” occidentale, si è affrettato a dichiarare che nonostante il piano sia miseramente fallito, non è tenuto a restituire la caparra. Ci mancherebbe altro: se il cliente rinuncia alla vacanza, paga. È un vero peccato, perché date le tensioni col vicino Congo (leggi: guerra) questa marcia indietro priva i rwandesi di molta ottima carne da cannone: decine di migliaia di uomini in età militare che sarebbero andati ad ingrossare le fila degli oltre 120 gruppi di “ribelli” operanti nel Nord e nel Sud Kivu, che nel silenzio generale – anche del governo di Kinshasa in altre faccende affaccendato – assiste ai continui massacri di civili inermi e al saccheggio di risorse naturali che fanno rimpiangere l’epoca coloniale come un’età dell’oro.

    Ci sono tre considerazioni sintetiche e quasi istintive da fare in conclusione. La prima è che questa globalizzazione della paura e del malaffare per via statuale, a parere di chi scrive nasconde il più colossale giro di mazzette e creazione di fondi neri mai apparso sulla trista scena del mondo. Mentre il denaro dei servi sciocchi che non emettono scontrini viene spiato e contabilizzato fino all’ultimo centesimo, capitali enormi, esentasse e fuori controllo si aggirano per il mondo destinati ai fini più luridi e inumani. Questo mi pare il fine di gran parte degli “aiuti umanitari” e del “sostegno della comunità internazionale” a questa o quella guerra civile e democratica.

    La seconda è che viviamo sottomessi ad apparati e istituzioni pubbliche che non rispondono più ai popoli che le hanno custodite e legittimate talvolta per secoli, le quali dilapidano la ricchezza in operazioni apertamente contrarie non solo al diritto internazionale ma anche agli interessi particolari del paese, estendendosi anche ad altri paesi come un cancro.

    La terza è che mentre notizie del tutto trascurabili vengono pompate a dismisura, queste notizie scomode non è che non vengano date, ma sono del tutto ignorate. Una possibile ragione è l’abituare lentamente l’opinione pubblica alla normalità dello scandalo e del malaffare, predisponendola alla sua accettazione come fatto trascurabile. Mentre noi inveiamo contro il mostro di turno e il pericolo mortale del momento, milioni di uomini vengono spostati e ammassati come roba vecchia dalla soffitta alla cantina, giustificando il passaggio di mano di somme enormi di denaro sottratte alla sanità, alla giustizia, ai servizi essenziali, alla pace e alla prosperità di tutti.

    Pluto
    IL REGNO UNITO VUOLE DEPORTARE I RICHIEDENTI ASILO IN RWANDA, MA NON CI RIESCE Quando cambia un governo, spesso si scopre qualche altarino di quello precedente, come se il nuovo governo dovesse mandate un segnale di discontinuità: noi siamo diversi, noi siamo migliori. Il Regno Unito, eccezionale in molte cose e non tutte lodevoli, in questa si adegua al tran-tran. La notizia data dal ministro degli Interni Yvette Copper del nuovo governo Starmer circa il fallimento della deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda approvata dal precedente governo Sunak, ha risvolti davvero notevoli, quasi esilaranti se non riguardasse la vita di decine di migliaia di persone. Deportazione pianificata dal governo tory di Boris Johnson e messa a terra da quello di Sunak, che prevedeva il versamento di una cospicua somma di denaro al Rwanda di Paul Kagame, appena rieletto col il 99,15% dei voti per il quarto mandato. 209 milioni di sterline la cifra promessa al ruandese: poco più che una mancia, data la vastità e la portata del piano in questione, ma consideriamolo un acconto in credito alla buona volontà. Il buon Kagame, ex militare, è incredibilmente riuscito a migliorare costantemente le proprie performance elettorali: dopo la leggera flessione del 2010 (93%) seguita alla prima elezione del 2003 (95%), ha preso il 98% nel 2017 per planare sul morbido 99% e spiccioli della settimana scorsa. La rivista Africa lo definisce, con una punta di ironia, “l’autocrate che piace”. A chi? Ruandesi a parte, che ad eccezione di uno sparuto scarto di lavorazione proprio non riescono a rinunciare all’allampanato Paul, piace sicuramente all’Occidente democratico, le cui responsabilità nel genocidio ruandese sono un dato storico acquisito. Lo stesso Occidente che fregia Putin dell’augusto titolo di dittatore sanguinario se prende un ridicolo (rispetto alle performance di Kagame) 87%, di fronte all’ennesimo utile negro da cortile si arresta in estatica e soprattutto silenziosa contemplazione. Il fatto che lo stesso Sunak sia un immigrato indiano diversamente bianco, per quanto di famiglia parsimoniosamente miliardaria, smentisce una volta di più (casomai ce ne fosse il bisogno) la vulgata secondo la quale un membro di una categoria sociale non possa agire contro la categoria alla quale appartiene. Eppure Sunak si è mostrato totalmente rispettoso degli usi e costumi del proprio paese di origine, specialmente per quanto riguarda la divisione in caste della società: ci sono i paria, gli intoccabili e privi di diritti, e poi su su fino a quelli come Sunak. Ma questi sono dettagli che non devono scalfire il mito del buon selvaggio, vero pilastro della narrazione accogliente e inclusiva. Il perché appartenere ad una certa categoria impedisca di danneggiarla è un mistero più complesso della Trinità, ma a quanto pare viene massicciamente creduto, e senza andare tanto per il sottile: l’Africa in festa per l’elezione di Obama ha subito preso contatto col fatto che all’africano Barack (pare sia nato in Kenya) dell’Africa non cale né tanto né poco. Per non parlare della della rielezione di Von der Leyen: in quanto donna e madre, ella è naturalmente inclusiva ed incapace di scatenare guerre. Ci mancherebbe altro: lo sanno bene tanto i russi quanto gli ucraini. Come lo sanno gli inglesi, che spedirono Johnson ad ordinare a Zelensky, pronto a negoziare la pace coi russi, di continuare la guerra senza se e senza ma. Come lo sa la premier per un giorno Liz Truss, altra donna accogliente e inclusiva che cinguettò di essere pronta a schiacciare il bottone della bomba nucleare. Sparita dalla circolazione, il che data la coazione a riproporre sempre le stesse eminenti figure dell’Occidente democratico un po’ stupisce e un po’ preoccupa: che fine ha fatto? Dopo di che, per tornare alla denuncia della Copper, vengono i sempre sgradevoli conti della serva. La Copper non solo quantifica lo sperpero in oltre un miliardo di euro nel varo della fantasiosa ed accogliente iniziativa, contro la quale il sempre vigile Papa Francesco, sempre prodigo di parole taglienti verso ciò che disapprova, non ha emesso una sillaba. Ma aggiunge che il governo precedente aveva preventivato un modesto contributo all’iniziativa di almeno 10 miliardi di sterline, ovvero circa 12 miliardi di euro, senza riferire al parlamento. Kagame, il quale ha già beneficiato dell’ennesimo “aiuto alla sviluppo” occidentale, si è affrettato a dichiarare che nonostante il piano sia miseramente fallito, non è tenuto a restituire la caparra. Ci mancherebbe altro: se il cliente rinuncia alla vacanza, paga. È un vero peccato, perché date le tensioni col vicino Congo (leggi: guerra) questa marcia indietro priva i rwandesi di molta ottima carne da cannone: decine di migliaia di uomini in età militare che sarebbero andati ad ingrossare le fila degli oltre 120 gruppi di “ribelli” operanti nel Nord e nel Sud Kivu, che nel silenzio generale – anche del governo di Kinshasa in altre faccende affaccendato – assiste ai continui massacri di civili inermi e al saccheggio di risorse naturali che fanno rimpiangere l’epoca coloniale come un’età dell’oro. Ci sono tre considerazioni sintetiche e quasi istintive da fare in conclusione. La prima è che questa globalizzazione della paura e del malaffare per via statuale, a parere di chi scrive nasconde il più colossale giro di mazzette e creazione di fondi neri mai apparso sulla trista scena del mondo. Mentre il denaro dei servi sciocchi che non emettono scontrini viene spiato e contabilizzato fino all’ultimo centesimo, capitali enormi, esentasse e fuori controllo si aggirano per il mondo destinati ai fini più luridi e inumani. Questo mi pare il fine di gran parte degli “aiuti umanitari” e del “sostegno della comunità internazionale” a questa o quella guerra civile e democratica. La seconda è che viviamo sottomessi ad apparati e istituzioni pubbliche che non rispondono più ai popoli che le hanno custodite e legittimate talvolta per secoli, le quali dilapidano la ricchezza in operazioni apertamente contrarie non solo al diritto internazionale ma anche agli interessi particolari del paese, estendendosi anche ad altri paesi come un cancro. La terza è che mentre notizie del tutto trascurabili vengono pompate a dismisura, queste notizie scomode non è che non vengano date, ma sono del tutto ignorate. Una possibile ragione è l’abituare lentamente l’opinione pubblica alla normalità dello scandalo e del malaffare, predisponendola alla sua accettazione come fatto trascurabile. Mentre noi inveiamo contro il mostro di turno e il pericolo mortale del momento, milioni di uomini vengono spostati e ammassati come roba vecchia dalla soffitta alla cantina, giustificando il passaggio di mano di somme enormi di denaro sottratte alla sanità, alla giustizia, ai servizi essenziali, alla pace e alla prosperità di tutti. Pluto
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  • Modi vede Putin: "Tra noi fiducia e rispetto". Sempre più forte il legame tra India e Russia (nonostante la corte degli Usa a Nuova Delhi) - Il Fatto Quotidiano

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/09/modi-vede-putin-tra-noi-fiducia-e-rispetto-sempre-piu-forte-il-legame-tra-india-e-russia-nonostante-la-corte-degli-usa-a-nuova-delhi/7617124/?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1720531876
    Modi vede Putin: "Tra noi fiducia e rispetto". Sempre più forte il legame tra India e Russia (nonostante la corte degli Usa a Nuova Delhi) - Il Fatto Quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/09/modi-vede-putin-tra-noi-fiducia-e-rispetto-sempre-piu-forte-il-legame-tra-india-e-russia-nonostante-la-corte-degli-usa-a-nuova-delhi/7617124/?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1720531876
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    Modi vede Putin: "Tra noi fiducia e rispetto". Sempre più forte il legame tra India e Russia (nonostante la corte degli Usa a Nuova Delhi) - Il Fatto Quotidiano
    La prima visita di Stato di Modi in Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ha evidenziato che l’asse tra Nuova Delhi e Mosca è stabile e gode di buona salute
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  • FARSA A LUCERNA PER LA PACE IN UCRAINA

    Altro patetico tentativo del Paesi Occidentali per cercare di riprendersi il terreno perduto nella stima degli Stati del mondo. Un tentativo di pace che esclude il Paese più importante, direttamente coinvolto, la Federazione Russa, non può che essere privo di qualunque efficacia.

    Inoltre non viene fatta, alla fine dell'incontro, una dichiarazione congiunta, bensì solo una "comunicazione", che non viene sottoscritta da ben dodici Stati, tra cui ve ne sono alcuni decisamente importanti: il Brasile, l'India, l'Arabia Saudita. Risulta così monco questo ennesimo tentativo di isolare la Russia da parte dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti.

    Ci sono poi altri due eventi collaterali da considerare: il primo è Forum economico di San Pietroburgo, che ha raccolto ben 132 Paesi di tutto il mondo non Occidentale. Ciò è avvenuto proprio durante il grottesco G7 durante il quale la teatrante Giorgia Meloni ha insistito perché fossero dati altri 50 miliardi di dollari al suo "collega" Zelensky. Sarebbe isolata la Russia, se riesce ad organizzare un incontro di scambi economici con la maggior parte dei Paesi del mondo?

    L'altro evento, ancora più significativo, è il rifiuto dell'Arabia Saudita di rinnovare l'accordo con il quale stabiliva il pagamento del petrolio in dollari statunitensi. Questo è il colpo di grazia per la fatiscente economia americana, che si regge con lo sputo sul fatto che la sua moneta sia mezzo di pagamento internazionale. Il sistema dell'"anglosfera" sta crollando e cerca di risollevarsi con la ricostruzione di Stati interi in macerie, come appunto l'Ucraina.
    FARSA A LUCERNA PER LA PACE IN UCRAINA Altro patetico tentativo del Paesi Occidentali per cercare di riprendersi il terreno perduto nella stima degli Stati del mondo. Un tentativo di pace che esclude il Paese più importante, direttamente coinvolto, la Federazione Russa, non può che essere privo di qualunque efficacia. Inoltre non viene fatta, alla fine dell'incontro, una dichiarazione congiunta, bensì solo una "comunicazione", che non viene sottoscritta da ben dodici Stati, tra cui ve ne sono alcuni decisamente importanti: il Brasile, l'India, l'Arabia Saudita. Risulta così monco questo ennesimo tentativo di isolare la Russia da parte dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti. Ci sono poi altri due eventi collaterali da considerare: il primo è Forum economico di San Pietroburgo, che ha raccolto ben 132 Paesi di tutto il mondo non Occidentale. Ciò è avvenuto proprio durante il grottesco G7 durante il quale la teatrante Giorgia Meloni ha insistito perché fossero dati altri 50 miliardi di dollari al suo "collega" Zelensky. Sarebbe isolata la Russia, se riesce ad organizzare un incontro di scambi economici con la maggior parte dei Paesi del mondo? L'altro evento, ancora più significativo, è il rifiuto dell'Arabia Saudita di rinnovare l'accordo con il quale stabiliva il pagamento del petrolio in dollari statunitensi. Questo è il colpo di grazia per la fatiscente economia americana, che si regge con lo sputo sul fatto che la sua moneta sia mezzo di pagamento internazionale. Il sistema dell'"anglosfera" sta crollando e cerca di risollevarsi con la ricostruzione di Stati interi in macerie, come appunto l'Ucraina.
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  • https://key11.co/blogs/best-betting-id-provider-india-how-to-get-the-id-and-what-to-check/
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  • *CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27* - *DOMENICA 7 APRILE - ORE 15**
    per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ
    *RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto*
    *Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione*
    *Ore 16,15 letture dal palco, interventi* circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti
    Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI.
    L'invito è rivolto a cittadini, associazioni, giornalisti, personale RAI e studenti. Non possiamo rimanere indifferenti o rassegnati! Vi aspettiamo!
    Per info: 375-7820334 -
    clnresistenzamilano@proton.me
    Telegram: CLN Milano Informami
    🔻🔺🔻🔺🔻🔺🔻🔺🔻 👉 *CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27* - *DOMENICA 7 APRILE - ORE 15** 👉per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ 👉 *RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto* 👉 *Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione* 👉 *Ore 16,15 letture dal palco, interventi* circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti 👉 Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI. 👉 L'invito è rivolto a cittadini, associazioni, giornalisti, personale RAI e studenti. Non possiamo rimanere indifferenti o rassegnati! Vi aspettiamo! 👉Per info: 375-7820334 - clnresistenzamilano@proton.me Telegram: CLN Milano Informami
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  • *CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27* - *DOMENICA 7 APRILE - ORE 15**
    per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ
    *RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto*
    *Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione*
    *Ore 16,15 letture dal palco, interventi* circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti
    Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI.
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