• BEN Oltre i Confini

    Se la musica sa ancora colpire, allora sì, una speranza per la rivoluzione culturale esiste ancora.

    L’ho già detto — e non me ne pento: ci sono artisti capaci di essere più incisivi di mille editoriali. Cantautori e musicisti che non seguono la corrente, la generano. Che non inseguono classifiche né algoritmi, e che dell’autotune se ne fregano.
    Se non siamo noi a cercare la musica, allora sarà lei a trovare noi.

    E questa volta lo fa con forza, nella nuova avventura discografica di un veterano che ha ancora tanto da dire: Eugenio "Ben" Bennato.
    "Musica del Mondo", il nuovo LP fresco di stampa in questo avvio di 2025, è una dichiarazione di intenti. Una mappa sonora che parte da Napoli — autentica terra di mezzo, crocevia sonoro — per attraversare il Mediterraneo e oltre.
    Che Napoli fosse laboratorio permanente di fusioni culturali lo sapevamo già, ma oggi è ancora più vitale ricordarlo.
    In un presente che ha bisogno urgente di reazioni di orgoglio, di consapevolezza e di riscatto.
    Non con la solita retorica polarizzante, non con le solite "parti in causa" che si spartiscono l’opinione pubblica, ma con un album che invita all’unione attraverso la differenza.
    Che canta l’umanità come un'unica orchestra di stili e identità, senza censura né confini.
    Una musica che non predica, ma unisce.
    Che racconta senza retorica.
    Che propone invece di opporsi.
    E allora, cosa c'è di più politico di un disco che mette insieme la taranta, le scale indiane e la dolce malinconia del canto rai?

    "Musica del Mondo" è un viaggio che parte da New Delhi, fa tappa a Beirut, attraversa la Calabria e torna sempre a Napoli.
    Non per chiudere il cerchio, ma per aprirlo di nuovo.
    È un disco da ascoltare a volume alto, soprattutto se si ha la sensazione che il mondo stia affondando.
    Perché, a volte, la risposta non è nella nostalgia di un tempo in cui eravamo "grandi", ma nella capacità di accettare la decadenza con dignità, trasformandola in energia creativa.

    Non c'è bisogno di avere canali televisivi a disposizione, giornali o momenti dedicati di tortura tirata all'eccesso, normalmente chiamata "comizio politico".
    Il grande Ben lancia una lezione di quella che dovrebbe essere la vera politica, che va a braccetto con la Cultura attraverso la forma d'arte che per eccellenza fa parlare i #territori: la musica popolare.
    E laddove la politica ha disunito, la musica popolare come la cultura potranno ancora salvarci. Basta avere la forza e la pazienza di applicarsi.
    Scetateve guagliù!

    #BenOltreiConfini #EugenioBennato #MusicadelMondo #NapoliChiama #TarantaGlobale #MusicaRibelle #PoliticaCulturale #CulturaAttiva #MusicaPopolare #MediterraneoVivo #SudCreativo #EthnoSound #SuoniSenzaConfini #CantareèResistere #worldmusicrevolution
    BEN Oltre i Confini 🌍🎶✊ Se la musica sa ancora colpire, allora sì, una speranza per la rivoluzione culturale esiste ancora. L’ho già detto — e non me ne pento: ci sono artisti capaci di essere più incisivi di mille editoriali. Cantautori e musicisti che non seguono la corrente, la generano. Che non inseguono classifiche né algoritmi, e che dell’autotune se ne fregano. Se non siamo noi a cercare la musica, allora sarà lei a trovare noi. E questa volta lo fa con forza, nella nuova avventura discografica di un veterano che ha ancora tanto da dire: Eugenio "Ben" Bennato. "Musica del Mondo", il nuovo LP fresco di stampa in questo avvio di 2025, è una dichiarazione di intenti. Una mappa sonora che parte da Napoli — autentica terra di mezzo, crocevia sonoro — per attraversare il Mediterraneo e oltre. 🌊🎧 Che Napoli fosse laboratorio permanente di fusioni culturali lo sapevamo già, ma oggi è ancora più vitale ricordarlo. In un presente che ha bisogno urgente di reazioni di orgoglio, di consapevolezza e di riscatto. Non con la solita retorica polarizzante, non con le solite "parti in causa" che si spartiscono l’opinione pubblica, ma con un album che invita all’unione attraverso la differenza. Che canta l’umanità come un'unica orchestra di stili e identità, senza censura né confini. 🎵 Una musica che non predica, ma unisce. Che racconta senza retorica. Che propone invece di opporsi. E allora, cosa c'è di più politico di un disco che mette insieme la taranta, le scale indiane e la dolce malinconia del canto rai? "Musica del Mondo" è un viaggio che parte da New Delhi, fa tappa a Beirut, attraversa la Calabria e torna sempre a Napoli. Non per chiudere il cerchio, ma per aprirlo di nuovo. 🌐 È un disco da ascoltare a volume alto, soprattutto se si ha la sensazione che il mondo stia affondando. Perché, a volte, la risposta non è nella nostalgia di un tempo in cui eravamo "grandi", ma nella capacità di accettare la decadenza con dignità, trasformandola in energia creativa. Non c'è bisogno di avere canali televisivi a disposizione, giornali o momenti dedicati di tortura tirata all'eccesso, normalmente chiamata "comizio politico". Il grande Ben lancia una lezione di quella che dovrebbe essere la vera politica, che va a braccetto con la Cultura attraverso la forma d'arte che per eccellenza fa parlare i #territori: la musica popolare. E laddove la politica ha disunito, la musica popolare come la cultura potranno ancora salvarci. Basta avere la forza e la pazienza di applicarsi. Scetateve guagliù! #BenOltreiConfini #EugenioBennato #MusicadelMondo #NapoliChiama #TarantaGlobale #MusicaRibelle #PoliticaCulturale #CulturaAttiva #MusicaPopolare #MediterraneoVivo #SudCreativo #EthnoSound #SuoniSenzaConfini #CantareèResistere #worldmusicrevolution
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  • Cari amici, consiglio a tutti voi, dal profondo del cuore di guardare e di condividere l’intervista che ho fatto stasera a questa ragazza, che mi ha veramente commosso e dato tanta speranza…

    https://www.youtube.com/live/hHFkogkSFP4?si=rwQipsZa3jQL0r7E
    Cari amici, consiglio a tutti voi, dal profondo del cuore di guardare e di condividere l’intervista che ho fatto stasera a questa ragazza, che mi ha veramente commosso e dato tanta speranza… https://www.youtube.com/live/hHFkogkSFP4?si=rwQipsZa3jQL0r7E
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  • ANIMA COMBATTENTE
    Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto?

    Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi.
    Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra . A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore...

    Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio.

    Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero , capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20.

    Estratto dall'intervista

    "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere."

    "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini o un gregge di pecore , da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses . Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco."
    "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza , la pace , l'affetto , la speranza . E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai."

    Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti.

    #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
    🔥 ANIMA COMBATTENTE 🔥 Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto? 🎶 Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi. Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola ☁️ o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra 🎸. A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore... Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio. Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero ✍️, capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20. 📢 Estratto dall'intervista "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere." "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini 🐄 o un gregge di pecore 🐑, da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses 🍞🎭. Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco." "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza 💛, la pace ✌️, l'affetto 🤝, la speranza 🌱. E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai." Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti. #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
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  • CARI MIEI, ASPETTIAMO L'ESITO DELLE VOTAZIONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI , DI OGGI, SUL PIANO DI RIARMO DELLA EUROPA UNTA !!!!! VEDREMO COSA SUCCEDERA' !!!! CI SPERO POCO, COMUNQUE, LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE. !!!!
    CARI MIEI, ASPETTIAMO L'ESITO DELLE VOTAZIONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI , DI OGGI, SUL PIANO DI RIARMO DELLA EUROPA UNTA !!!!! VEDREMO COSA SUCCEDERA' !!!! CI SPERO POCO, COMUNQUE, LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE. !!!!
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  • Per la serie le dirette di Scenario.press intervistiamo questa sera Venerdì 14 Marzo 2025 il regista Paolo Cassina già autore e regista dei due docufilm "Invisibili" e il più recente "Non è andato tutto bene". Ci presenterà l'anteprima del nuovo film "Il grande risveglio" a cui sta lavorando insieme alla giornalista Tizian Alterio, già co-pratogonista di "Non è andato tutto bene".

    https://rumble.com/v6qmtqy-per-la-serie-le-dirette-di-scenario.press-intervistiamo-il-regista-paolo-ca.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    Abbiamo pubblicato con grande piacere su Scenario.press - libera espressione a questo indirizzo: https://www.scenario.press/posts/78953 - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene".

    Nella diretta di oggi Venerdì 14 Marzo 2025 parleremo con Paolo anche di quest'ultima fatica. Buona visione.

    Sostieni con una donazione la realizzazione del film vai su www.ilgranderisveglio.it

    Per firmare la nostra petizione per chiedere di mettere in stato d'accusa l'ex Ministro Roberto Speranza e l'ex Direttore Generale dell'IAFA Nicola Magrini potete andare su questo link:
    https://scenario.press/petition

    Grazie a tutti!

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.

    Pubblichiamo con grande piacere qui su Scenario.press - libera espressione - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene".

    Per visualizzare il Trailer del nuovo film e per fare la tua donazione vai su questo post:
    https://www.scenario.press/posts/78953

    Per la serie le dirette di Scenario.press intervistiamo questa sera Venerdì 14 Marzo 2025 il regista Paolo Cassina già autore e regista dei due docufilm "Invisibili" e il più recente "Non è andato tutto bene". Ci presenterà l'anteprima del nuovo film "Il grande risveglio" a cui sta lavorando insieme alla giornalista Tizian Alterio, già co-pratogonista di "Non è andato tutto bene". https://rumble.com/v6qmtqy-per-la-serie-le-dirette-di-scenario.press-intervistiamo-il-regista-paolo-ca.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce Abbiamo pubblicato con grande piacere su Scenario.press - libera espressione a questo indirizzo: https://www.scenario.press/posts/78953 - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene". Nella diretta di oggi Venerdì 14 Marzo 2025 parleremo con Paolo anche di quest'ultima fatica. Buona visione. Sostieni con una donazione la realizzazione del film vai su www.ilgranderisveglio.it Per firmare la nostra petizione per chiedere di mettere in stato d'accusa l'ex Ministro Roberto Speranza e l'ex Direttore Generale dell'IAFA Nicola Magrini potete andare su questo link: https://scenario.press/petition Grazie a tutti! Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Pubblichiamo con grande piacere qui su Scenario.press - libera espressione - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene". Per visualizzare il Trailer del nuovo film e per fare la tua donazione vai su questo post: https://www.scenario.press/posts/78953
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  • NO RIARM, BOYCOTT NOW
    Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa

    Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso.
    Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie.

    Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale.

    800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni.
    Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni.
    Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore.

    Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali.

    Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine.

    "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa."

    #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
    🚫 NO RIARM, BOYCOTT NOW 🚫 📖✏️ Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa ✏️📖 Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso. Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie. Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale. 🔴 800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni. 🔴 Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni. 🔴 Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore. Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali. Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine. ✊📚 "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa." #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
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  • Per la serie: "Le dirette di Scenario.press" vi presentiamo oggi 25 Febbraio 2025 l'intervista all'amico e medico Dott. Paolo Schicchi, ortopedico, che più di altri si è speso negli ultimi cinque anni contro la narrazione pandemica e contro i cosiddetti "sieri sperimentali" Covid-19 in una serie di interventi pubblici in piazza in diverse città e che ha partecipato in numerosi convegni per denunciare pubblicamente i danni provocati da una politica sanitaria fortemente inadeguata.
    Un Paolo Schicchi a tutto campo ci parla dei danni da sieri genici sperimentali, delle cure negate con lo scellerato protocollo "tachipirina e vigile attesa" che ha causato decine di migliaia di vittime che potevano essere salvate, dei danni da vaccini pediatrici, delle possibili cure da "vaccini" Covid-19 e di dove sta andando la sanità pubblica.

    Con noi in studio oggi anche Walter, co-fondatore di Scenario.press
    MASSIMA CONDIVISIONE!
    GRAZIE.
    https://rumble.com/v6p5lgl-diretta-con-il-dott.-paolo-schicchi.html

    Come detto nella diretta vi riportiamo in calce il grande intervento fatto dal Dott. Paolo Schicchi in occasione di un'assemblea pubblica dell'ordine dei medici di Brescia:
    https://www.scenario.press/posts/13579
    e il link alla petizione pubblica da noi lanciata per chiedere "Giustizia per le vittime della pandemia Covid19" per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e l'ex direttore generale AIFA Nicola Magrini, che vi invitiamo pertanto, se non lo avete già fatto, a firmare e su cui abbiamo già raggiunto quasi 12.000 firme: https://www.scenario.press/petition

    Per parlare e fare delle domande dirette a Paolo Schicchi e ad altri protagonisti siete tutti invitanti all'evento "Il naufragio della Sanità" che abbiamo organizzato a Bareggio (MI) all'auditorium "Madre Teresa di Calcutta" in via Madonna Assunta, 25 - Sabato 1 Marzo 2025 - ore 20:30 - dove con diversi relatori parleremo dei grossi problemi della Sanità Pubblica, tra fuga dei medici dal pubblico al privato, le interminabili liste di attesa, le cure negate, i diritti del malato e molto altro ancora.

    Un grande spazio sarà dato alle domande del pubblico.

    Elenco dei relatori:

    Avv. Manola Bozzelli - Vice Presidente Arbitrium PSG
    Paola Fara - Scrittrice
    Dott. Daniele Giovanardi - Carta di Siena
    Dott. Paolo Schicchi - Ortopedico
    Dott. Raffaele Varvara - Sana e robusta costituzione

    Presentano e organizzano la serata:
    Sergio Barbesta e Raffaella Farinelli

    Sponsor della serata: Radio Libera, TeleMilano, RainbowTelevision e Scenario.press - Libera Espressione

    https://www.scenario.press/events/22

    Per prenotazioni:

    Email: ilcircolodeiresistenti@gmail.com
    Whatsapp: 348-5819266

    Iscriviti a www.scenario.press il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Per la serie: "Le dirette di Scenario.press" vi presentiamo oggi 25 Febbraio 2025 l'intervista all'amico e medico Dott. Paolo Schicchi, ortopedico, che più di altri si è speso negli ultimi cinque anni contro la narrazione pandemica e contro i cosiddetti "sieri sperimentali" Covid-19 in una serie di interventi pubblici in piazza in diverse città e che ha partecipato in numerosi convegni per denunciare pubblicamente i danni provocati da una politica sanitaria fortemente inadeguata. Un Paolo Schicchi a tutto campo ci parla dei danni da sieri genici sperimentali, delle cure negate con lo scellerato protocollo "tachipirina e vigile attesa" che ha causato decine di migliaia di vittime che potevano essere salvate, dei danni da vaccini pediatrici, delle possibili cure da "vaccini" Covid-19 e di dove sta andando la sanità pubblica. Con noi in studio oggi anche Walter, co-fondatore di Scenario.press MASSIMA CONDIVISIONE! GRAZIE. https://rumble.com/v6p5lgl-diretta-con-il-dott.-paolo-schicchi.html Come detto nella diretta vi riportiamo in calce il grande intervento fatto dal Dott. Paolo Schicchi in occasione di un'assemblea pubblica dell'ordine dei medici di Brescia: https://www.scenario.press/posts/13579 e il link alla petizione pubblica da noi lanciata per chiedere "Giustizia per le vittime della pandemia Covid19" per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e l'ex direttore generale AIFA Nicola Magrini, che vi invitiamo pertanto, se non lo avete già fatto, a firmare e su cui abbiamo già raggiunto quasi 12.000 firme: https://www.scenario.press/petition Per parlare e fare delle domande dirette a Paolo Schicchi e ad altri protagonisti siete tutti invitanti all'evento "Il naufragio della Sanità" che abbiamo organizzato a Bareggio (MI) all'auditorium "Madre Teresa di Calcutta" in via Madonna Assunta, 25 - Sabato 1 Marzo 2025 - ore 20:30 - dove con diversi relatori parleremo dei grossi problemi della Sanità Pubblica, tra fuga dei medici dal pubblico al privato, le interminabili liste di attesa, le cure negate, i diritti del malato e molto altro ancora. Un grande spazio sarà dato alle domande del pubblico. Elenco dei relatori: Avv. Manola Bozzelli - Vice Presidente Arbitrium PSG Paola Fara - Scrittrice Dott. Daniele Giovanardi - Carta di Siena Dott. Paolo Schicchi - Ortopedico Dott. Raffaele Varvara - Sana e robusta costituzione Presentano e organizzano la serata: Sergio Barbesta e Raffaella Farinelli Sponsor della serata: Radio Libera, TeleMilano, RainbowTelevision e Scenario.press - Libera Espressione https://www.scenario.press/events/22 Per prenotazioni: Email: ilcircolodeiresistenti@gmail.com Whatsapp: 348-5819266 Iscriviti a www.scenario.press il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
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  • La guerra civile del vaccino prosegue con gli ultimi giapponesi, Speranza e Ronzulli, che rifiutano di arrendersi per non ammettere che hanno sbagliato tutto.
    La guerra civile del vaccino prosegue con gli ultimi giapponesi, Speranza e Ronzulli, che rifiutano di arrendersi per non ammettere che hanno sbagliato tutto.
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  • Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia.
    A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte.
    Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori?
    Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi?
    Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito...

    "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE?
    (Di Max Del Papa)

    La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica.
    Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause.
    Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato.
    Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana.

    “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza.
    Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini.
    Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre.
    Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è.
    Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia.
    Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti.
    Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano.
    Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip.
    Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre.
    Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura.
    Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio?
    Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta.
    Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione!
    Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
    Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia. A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte. Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori? Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi? Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito... "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE? (Di Max Del Papa) La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica. Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause. Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato. Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana. “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza. Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini. Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre. Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è. Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia. Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti. Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano. Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip. Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre. Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura. Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio? Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta. Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione! Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
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  • Perché proprio Roberto Speranza è stato messo al comando del Ministero della Salute in piena pandemia, quando non aveva alcuna esperienza in sanità? È questo il tipo di uomo che ci dovrebbe proteggere? La verità potrebbe essere molto più sinistra di quanto immaginiamo.

    Fonte:
    https://x.com/Ardito98731919/status/1889359684525518916?s=19
    Perché proprio Roberto Speranza è stato messo al comando del Ministero della Salute in piena pandemia, quando non aveva alcuna esperienza in sanità? È questo il tipo di uomo che ci dovrebbe proteggere? La verità potrebbe essere molto più sinistra di quanto immaginiamo. Fonte: https://x.com/Ardito98731919/status/1889359684525518916?s=19
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