• 1° Maggio 2022 - Padova - Manifestazione contro il Green Pass e per la libertà!
    Noi c'eravamo!

    Vi ricordiamo, per chi non avesse ancora firmato la nostra petizione online per chiedere l'incriminazione dell'ex Ministro Speranza e di Nicola Magrini ex Direttore Gen. di AIFA: https://scenario.press/petition - più di 12.000 firme raccolte!

    #ionondimentico
    #padova1maggio2022
    #padovanogreenpass
    1° Maggio 2022 - Padova - Manifestazione contro il Green Pass e per la libertà! Noi c'eravamo! Vi ricordiamo, per chi non avesse ancora firmato la nostra petizione online per chiedere l'incriminazione dell'ex Ministro Speranza e di Nicola Magrini ex Direttore Gen. di AIFA: https://scenario.press/petition - più di 12.000 firme raccolte! #ionondimentico #padova1maggio2022 #padovanogreenpass
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  • All’orizzonte, c’è sempre una speranza che invita a ripartire.
    Buona Pasqua, di cuore, a voi e ai vostri cari.

    Simone

    #Pasqua2025
    All’orizzonte, c’è sempre una speranza che invita a ripartire. Buona Pasqua, di cuore, a voi e ai vostri cari. 🕊️ Simone #Pasqua2025
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  • IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI!

    https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml

    Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula

    In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate.

    Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp.

    Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra.

    La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato.

    Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita».

    In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
    IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI! https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate. Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp. Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra. La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato. Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita». In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
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  • CAMILLA, PROSCIOLTI
    GLI ASSASSINI
    I VERI RESPONSABILI SONO L'EX MINISTRO SPERANZA, MAGRINI, AIFA, EMA, DRAGHI, CONTE e TUTTI COLORO CHE GIÀ SAPEVANO DEGLI EFFETTI AVVERSI e DELLE MORTI IMPROVVISE!

    Non ci sarà nessun processo per la morte di Camilla Canepa, il primo volto portato in piazza nelle nelle manifestazioni di denuncia degli aventi avversi al vaccino covid.
    I cinque medici imputati per il decesso della ragazza, 15 giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca, sono stati prosciolti perché il “fatto non sussiste”.
    Dopo l’iniezione il 25 maggio 2021 (al tempo consigliato solo agli over 60) somministrato durante un open day - quelli promossi per i giovani con salamelle e gadgets vari - era stata colpita da una trombosi dovuta a un livello di piastrine basse scatenata dal vaccino.
    Durante l’udienza il legale della famiglia ha dichiarato che i medici “dovrebbero andare a processo perché a quella data c’erano conoscenze scientifiche tali da imporre un percorso diagnostico e terapeutico diverso da quello seguito”.
    CAMILLA, PROSCIOLTI GLI ASSASSINI I VERI RESPONSABILI SONO L'EX MINISTRO SPERANZA, MAGRINI, AIFA, EMA, DRAGHI, CONTE e TUTTI COLORO CHE GIÀ SAPEVANO DEGLI EFFETTI AVVERSI e DELLE MORTI IMPROVVISE! Non ci sarà nessun processo per la morte di Camilla Canepa, il primo volto portato in piazza nelle nelle manifestazioni di denuncia degli aventi avversi al vaccino covid. I cinque medici imputati per il decesso della ragazza, 15 giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca, sono stati prosciolti perché il “fatto non sussiste”. Dopo l’iniezione il 25 maggio 2021 (al tempo consigliato solo agli over 60) somministrato durante un open day - quelli promossi per i giovani con salamelle e gadgets vari - era stata colpita da una trombosi dovuta a un livello di piastrine basse scatenata dal vaccino. Durante l’udienza il legale della famiglia ha dichiarato che i medici “dovrebbero andare a processo perché a quella data c’erano conoscenze scientifiche tali da imporre un percorso diagnostico e terapeutico diverso da quello seguito”.
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  • BEN Oltre i Confini

    Se la musica sa ancora colpire, allora sì, una speranza per la rivoluzione culturale esiste ancora.

    L’ho già detto — e non me ne pento: ci sono artisti capaci di essere più incisivi di mille editoriali. Cantautori e musicisti che non seguono la corrente, la generano. Che non inseguono classifiche né algoritmi, e che dell’autotune se ne fregano.
    Se non siamo noi a cercare la musica, allora sarà lei a trovare noi.

    E questa volta lo fa con forza, nella nuova avventura discografica di un veterano che ha ancora tanto da dire: Eugenio "Ben" Bennato.
    "Musica del Mondo", il nuovo LP fresco di stampa in questo avvio di 2025, è una dichiarazione di intenti. Una mappa sonora che parte da Napoli — autentica terra di mezzo, crocevia sonoro — per attraversare il Mediterraneo e oltre.
    Che Napoli fosse laboratorio permanente di fusioni culturali lo sapevamo già, ma oggi è ancora più vitale ricordarlo.
    In un presente che ha bisogno urgente di reazioni di orgoglio, di consapevolezza e di riscatto.
    Non con la solita retorica polarizzante, non con le solite "parti in causa" che si spartiscono l’opinione pubblica, ma con un album che invita all’unione attraverso la differenza.
    Che canta l’umanità come un'unica orchestra di stili e identità, senza censura né confini.
    Una musica che non predica, ma unisce.
    Che racconta senza retorica.
    Che propone invece di opporsi.
    E allora, cosa c'è di più politico di un disco che mette insieme la taranta, le scale indiane e la dolce malinconia del canto rai?

    "Musica del Mondo" è un viaggio che parte da New Delhi, fa tappa a Beirut, attraversa la Calabria e torna sempre a Napoli.
    Non per chiudere il cerchio, ma per aprirlo di nuovo.
    È un disco da ascoltare a volume alto, soprattutto se si ha la sensazione che il mondo stia affondando.
    Perché, a volte, la risposta non è nella nostalgia di un tempo in cui eravamo "grandi", ma nella capacità di accettare la decadenza con dignità, trasformandola in energia creativa.

    Non c'è bisogno di avere canali televisivi a disposizione, giornali o momenti dedicati di tortura tirata all'eccesso, normalmente chiamata "comizio politico".
    Il grande Ben lancia una lezione di quella che dovrebbe essere la vera politica, che va a braccetto con la Cultura attraverso la forma d'arte che per eccellenza fa parlare i #territori: la musica popolare.
    E laddove la politica ha disunito, la musica popolare come la cultura potranno ancora salvarci. Basta avere la forza e la pazienza di applicarsi.
    Scetateve guagliù!

    #BenOltreiConfini #EugenioBennato #MusicadelMondo #NapoliChiama #TarantaGlobale #MusicaRibelle #PoliticaCulturale #CulturaAttiva #MusicaPopolare #MediterraneoVivo #SudCreativo #EthnoSound #SuoniSenzaConfini #CantareèResistere #worldmusicrevolution
    BEN Oltre i Confini 🌍🎶✊ Se la musica sa ancora colpire, allora sì, una speranza per la rivoluzione culturale esiste ancora. L’ho già detto — e non me ne pento: ci sono artisti capaci di essere più incisivi di mille editoriali. Cantautori e musicisti che non seguono la corrente, la generano. Che non inseguono classifiche né algoritmi, e che dell’autotune se ne fregano. Se non siamo noi a cercare la musica, allora sarà lei a trovare noi. E questa volta lo fa con forza, nella nuova avventura discografica di un veterano che ha ancora tanto da dire: Eugenio "Ben" Bennato. "Musica del Mondo", il nuovo LP fresco di stampa in questo avvio di 2025, è una dichiarazione di intenti. Una mappa sonora che parte da Napoli — autentica terra di mezzo, crocevia sonoro — per attraversare il Mediterraneo e oltre. 🌊🎧 Che Napoli fosse laboratorio permanente di fusioni culturali lo sapevamo già, ma oggi è ancora più vitale ricordarlo. In un presente che ha bisogno urgente di reazioni di orgoglio, di consapevolezza e di riscatto. Non con la solita retorica polarizzante, non con le solite "parti in causa" che si spartiscono l’opinione pubblica, ma con un album che invita all’unione attraverso la differenza. Che canta l’umanità come un'unica orchestra di stili e identità, senza censura né confini. 🎵 Una musica che non predica, ma unisce. Che racconta senza retorica. Che propone invece di opporsi. E allora, cosa c'è di più politico di un disco che mette insieme la taranta, le scale indiane e la dolce malinconia del canto rai? "Musica del Mondo" è un viaggio che parte da New Delhi, fa tappa a Beirut, attraversa la Calabria e torna sempre a Napoli. Non per chiudere il cerchio, ma per aprirlo di nuovo. 🌐 È un disco da ascoltare a volume alto, soprattutto se si ha la sensazione che il mondo stia affondando. Perché, a volte, la risposta non è nella nostalgia di un tempo in cui eravamo "grandi", ma nella capacità di accettare la decadenza con dignità, trasformandola in energia creativa. Non c'è bisogno di avere canali televisivi a disposizione, giornali o momenti dedicati di tortura tirata all'eccesso, normalmente chiamata "comizio politico". Il grande Ben lancia una lezione di quella che dovrebbe essere la vera politica, che va a braccetto con la Cultura attraverso la forma d'arte che per eccellenza fa parlare i #territori: la musica popolare. E laddove la politica ha disunito, la musica popolare come la cultura potranno ancora salvarci. Basta avere la forza e la pazienza di applicarsi. Scetateve guagliù! #BenOltreiConfini #EugenioBennato #MusicadelMondo #NapoliChiama #TarantaGlobale #MusicaRibelle #PoliticaCulturale #CulturaAttiva #MusicaPopolare #MediterraneoVivo #SudCreativo #EthnoSound #SuoniSenzaConfini #CantareèResistere #worldmusicrevolution
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  • Cari amici, consiglio a tutti voi, dal profondo del cuore di guardare e di condividere l’intervista che ho fatto stasera a questa ragazza, che mi ha veramente commosso e dato tanta speranza…

    https://www.youtube.com/live/hHFkogkSFP4?si=rwQipsZa3jQL0r7E
    Cari amici, consiglio a tutti voi, dal profondo del cuore di guardare e di condividere l’intervista che ho fatto stasera a questa ragazza, che mi ha veramente commosso e dato tanta speranza… https://www.youtube.com/live/hHFkogkSFP4?si=rwQipsZa3jQL0r7E
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  • ANIMA COMBATTENTE
    Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto?

    Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi.
    Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra . A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore...

    Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio.

    Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero , capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20.

    Estratto dall'intervista

    "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere."

    "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini o un gregge di pecore , da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses . Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco."
    "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza , la pace , l'affetto , la speranza . E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai."

    Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti.

    #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
    🔥 ANIMA COMBATTENTE 🔥 Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto? 🎶 Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi. Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola ☁️ o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra 🎸. A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore... Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio. Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero ✍️, capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20. 📢 Estratto dall'intervista "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere." "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini 🐄 o un gregge di pecore 🐑, da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses 🍞🎭. Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco." "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza 💛, la pace ✌️, l'affetto 🤝, la speranza 🌱. E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai." Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti. #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
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  • CARI MIEI, ASPETTIAMO L'ESITO DELLE VOTAZIONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI , DI OGGI, SUL PIANO DI RIARMO DELLA EUROPA UNTA !!!!! VEDREMO COSA SUCCEDERA' !!!! CI SPERO POCO, COMUNQUE, LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE. !!!!
    CARI MIEI, ASPETTIAMO L'ESITO DELLE VOTAZIONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI , DI OGGI, SUL PIANO DI RIARMO DELLA EUROPA UNTA !!!!! VEDREMO COSA SUCCEDERA' !!!! CI SPERO POCO, COMUNQUE, LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE. !!!!
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  • Per la serie le dirette di Scenario.press intervistiamo questa sera Venerdì 14 Marzo 2025 il regista Paolo Cassina già autore e regista dei due docufilm "Invisibili" e il più recente "Non è andato tutto bene". Ci presenterà l'anteprima del nuovo film "Il grande risveglio" a cui sta lavorando insieme alla giornalista Tizian Alterio, già co-pratogonista di "Non è andato tutto bene".

    https://rumble.com/v6qmtqy-per-la-serie-le-dirette-di-scenario.press-intervistiamo-il-regista-paolo-ca.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    Abbiamo pubblicato con grande piacere su Scenario.press - libera espressione a questo indirizzo: https://www.scenario.press/posts/78953 - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene".

    Nella diretta di oggi Venerdì 14 Marzo 2025 parleremo con Paolo anche di quest'ultima fatica. Buona visione.

    Sostieni con una donazione la realizzazione del film vai su www.ilgranderisveglio.it

    Per firmare la nostra petizione per chiedere di mettere in stato d'accusa l'ex Ministro Roberto Speranza e l'ex Direttore Generale dell'IAFA Nicola Magrini potete andare su questo link:
    https://scenario.press/petition

    Grazie a tutti!

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.

    Pubblichiamo con grande piacere qui su Scenario.press - libera espressione - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene".

    Per visualizzare il Trailer del nuovo film e per fare la tua donazione vai su questo post:
    https://www.scenario.press/posts/78953

    Per la serie le dirette di Scenario.press intervistiamo questa sera Venerdì 14 Marzo 2025 il regista Paolo Cassina già autore e regista dei due docufilm "Invisibili" e il più recente "Non è andato tutto bene". Ci presenterà l'anteprima del nuovo film "Il grande risveglio" a cui sta lavorando insieme alla giornalista Tizian Alterio, già co-pratogonista di "Non è andato tutto bene". https://rumble.com/v6qmtqy-per-la-serie-le-dirette-di-scenario.press-intervistiamo-il-regista-paolo-ca.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce Abbiamo pubblicato con grande piacere su Scenario.press - libera espressione a questo indirizzo: https://www.scenario.press/posts/78953 - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene". Nella diretta di oggi Venerdì 14 Marzo 2025 parleremo con Paolo anche di quest'ultima fatica. Buona visione. Sostieni con una donazione la realizzazione del film vai su www.ilgranderisveglio.it Per firmare la nostra petizione per chiedere di mettere in stato d'accusa l'ex Ministro Roberto Speranza e l'ex Direttore Generale dell'IAFA Nicola Magrini potete andare su questo link: https://scenario.press/petition Grazie a tutti! Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Pubblichiamo con grande piacere qui su Scenario.press - libera espressione - il trailer del nuovo film dell'amico Paolo Cassina "Il grande risveglio" - docufilm che sta realizzando con la collaborazione della giornalista Tiziana Alterio che già abbiamo visto in "Non è andato tutto bene". Per visualizzare il Trailer del nuovo film e per fare la tua donazione vai su questo post: https://www.scenario.press/posts/78953
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  • NO RIARM, BOYCOTT NOW
    Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa

    Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso.
    Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie.

    Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale.

    800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni.
    Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni.
    Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore.

    Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali.

    Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine.

    "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa."

    #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
    🚫 NO RIARM, BOYCOTT NOW 🚫 📖✏️ Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa ✏️📖 Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso. Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie. Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale. 🔴 800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni. 🔴 Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni. 🔴 Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore. Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali. Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine. ✊📚 "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa." #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
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