• Putin: soluzione pacifica della crisi ucraina, ma non a spese della Russia

    Nel suo discorso rivolto ai marinai sommergibilisti a Murmansk, Vladimir Putin ha auspicato la soluzione pacifica del conflitto in Ucraina. Sul tavolo ci sono diverse opzioni: elezioni in Ucraina e la firma del trattato di pace con il potere legittimo che gode dell’ampio sostegno della popolazione. Soluzione ad interim, onde garantire il sereno svolgimento delle presidenziali e politiche l’amministrazione temporanea dell’Ucraina sotto l’egida dell’ONU. Punti fermi la denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina...

    https://youtu.be/d8nnalXzh9k?si=j9FBxT6c7_IcBfsH
    Putin: soluzione pacifica della crisi ucraina, ma non a spese della Russia Nel suo discorso rivolto ai marinai sommergibilisti a Murmansk, Vladimir Putin ha auspicato la soluzione pacifica del conflitto in Ucraina. Sul tavolo ci sono diverse opzioni: elezioni in Ucraina e la firma del trattato di pace con il potere legittimo che gode dell’ampio sostegno della popolazione. Soluzione ad interim, onde garantire il sereno svolgimento delle presidenziali e politiche l’amministrazione temporanea dell’Ucraina sotto l’egida dell’ONU. Punti fermi la denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina... https://youtu.be/d8nnalXzh9k?si=j9FBxT6c7_IcBfsH
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  • Vladimir Putin ha lanciato l'idea di una “amministrazione transitoria" per l'Ucraina sotto l'egida dell'Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali democratiche nel paese e negoziare poi un accordo di pace con le nuove autorità. Una proposta che mi sembra di buon senso.

    Se Zelensky è convinto di avere tutto questo sostegno da parte del popolo ucraino, perché non dovrebbe accettare? Perchè colui che ha sospeso l'attività di 11 partiti politici nel marzo 2022, dovrebbe avere paura del voto? Perché colui che ha cancellato per legge la libertà di stampa in Ucraina, dovrebbe spaventarsi per un'ipotesi del genere? Perché colui che ha messo al bando la chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca (la chiesa più seguita in Ucraina), dovrebbe temere la prospettiva di far esprimere il proprio popolo?

    Beh, io qualche idea in realtà ce l'avrei.

    ⬛️ Segui il canale Telegram ufficiale di Matteo Montevecchi👇🏻
    https://t.me/MatteoMontevecchi
    Vladimir Putin ha lanciato l'idea di una “amministrazione transitoria" per l'Ucraina sotto l'egida dell'Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali democratiche nel paese e negoziare poi un accordo di pace con le nuove autorità. Una proposta che mi sembra di buon senso. Se Zelensky è convinto di avere tutto questo sostegno da parte del popolo ucraino, perché non dovrebbe accettare? Perchè colui che ha sospeso l'attività di 11 partiti politici nel marzo 2022, dovrebbe avere paura del voto? Perché colui che ha cancellato per legge la libertà di stampa in Ucraina, dovrebbe spaventarsi per un'ipotesi del genere? Perché colui che ha messo al bando la chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca (la chiesa più seguita in Ucraina), dovrebbe temere la prospettiva di far esprimere il proprio popolo? Beh, io qualche idea in realtà ce l'avrei. ⬛️ Segui il canale Telegram ufficiale di Matteo Montevecchi👇🏻 https://t.me/MatteoMontevecchi
    T.ME
    Matteo Montevecchi
    "Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". George Orwell
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  • "Ecco a quali condizioni Putin accetterà la tregua. L'Europa si svegli": parla l'ex capo del Kgb - Il Fatto Quotidiano
    L'ex numero uno della sezione moscovita sei servizi russi, parlando al Corriere della Sera, fa il punto sulla guerra in Ucraina e sul nuovo assetto geopolitico mondiale...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/25/ecco-a-quali-condizioni-putin-accettera-la-tregua-leuropa-si-svegli-parla-lex-capo-del-kgb-savostyanov/7927298/

    “Ha bisogno di un avamposto russo sulla riva destra del Dnepr. Kherson e dintorni, per capirci. Così potrà tenere sotto pressione Odessa, la Transnistria e Chisinau. Per questo non accetterà mai la dislocazione in Ucraina di forze europee di deterrenza. Queste sono le ‘linee rosse’ di Putin”. Evgeny Savostyanov, ex capo della sezione moscovita del Kgb e poi analista al ministero della Sicurezza, parlando al Corriere della Sera, cerca di fare il punto sulle prospettive di tregua in Ucraina e sul nuovo assetto geopolitico mondiale che sta prendendo forma, in particolare a partire dal secondo mandato di Donald Trump.

    Per Savostyanov, Putin “vuole assolutamente entrare nella storia come ‘Il Grande raccoglitore delle terre russe’, colui che ha invertito la disgregazione dell’impero” e “l’inclusione in uno Stato unico di Ucraina e Bielorussia gli consentirebbe di aumentare la ‘sua’ popolazione fino a circa 188 milioni, con un ampliamento delle risorse di mobilitazione, del mercato interno di consumo e dei quadri lavorativi. Era una teoria cara al vecchio Kgb: più è piccola, più la Russia diventa ingovernabile”. Savostyanov, che dal 2023 vive all’estero dopo essersi dichiarato contrario alla guerra contro Kiev, avverte l’Europa, che “dovrebbe svegliarsi” perché “il secondo obiettivo di Putin” è il “ritrovamento del ruolo di egemone europeo e globale”. Quello che rischia il Vecchio Continente, spiega, non è un’invasione di Mosca ma l’irrilevanza “in primo luogo dei propri valori democratici“. In tutto questo, il riarmo voluto da Ursula von der Leyen rappresenta solo parte della soluzione, ma “non basta. Oggi – continua – siete sotto schiaffo di due potenze come la Russia e questi nuovi Usa, che detestano profondamente le vostre basi di valori. Sono uniti da quello che ritengono essere un nemico comune: voi. Siete circondati, in qualche modo. Ogni piano di rafforzamento della capacità difensiva dell’Europa -precisa – deve cominciare da una potente campagna di informazione che spieghi ai cittadini la nuova realtà, che smascheri e isoli i complici di quella che non è una rivoluzione culturale in corso, ma un’aggressione mascherata”.

    Savostyanov afferma poi di non ritenere possibile “una fine della guerra senza un sostanziale cambiamento del rapporto di forze sul fronte a favore della Russia, ancora più marcato di quello attuale”. E, conclude, “un nuovo assetto geopolitico sorgerà inevitabilmente a causa della decisione degli Usa di ridurre drasticamente il loro ruolo negli affari internazionali. Putin promuoverà la sua visione, cercando una zona di influenza a Ovest per smarcarsi da quella, molto più vasta, della Cina”.
    "Ecco a quali condizioni Putin accetterà la tregua. L'Europa si svegli": parla l'ex capo del Kgb - Il Fatto Quotidiano L'ex numero uno della sezione moscovita sei servizi russi, parlando al Corriere della Sera, fa il punto sulla guerra in Ucraina e sul nuovo assetto geopolitico mondiale... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/25/ecco-a-quali-condizioni-putin-accettera-la-tregua-leuropa-si-svegli-parla-lex-capo-del-kgb-savostyanov/7927298/ “Ha bisogno di un avamposto russo sulla riva destra del Dnepr. Kherson e dintorni, per capirci. Così potrà tenere sotto pressione Odessa, la Transnistria e Chisinau. Per questo non accetterà mai la dislocazione in Ucraina di forze europee di deterrenza. Queste sono le ‘linee rosse’ di Putin”. Evgeny Savostyanov, ex capo della sezione moscovita del Kgb e poi analista al ministero della Sicurezza, parlando al Corriere della Sera, cerca di fare il punto sulle prospettive di tregua in Ucraina e sul nuovo assetto geopolitico mondiale che sta prendendo forma, in particolare a partire dal secondo mandato di Donald Trump. Per Savostyanov, Putin “vuole assolutamente entrare nella storia come ‘Il Grande raccoglitore delle terre russe’, colui che ha invertito la disgregazione dell’impero” e “l’inclusione in uno Stato unico di Ucraina e Bielorussia gli consentirebbe di aumentare la ‘sua’ popolazione fino a circa 188 milioni, con un ampliamento delle risorse di mobilitazione, del mercato interno di consumo e dei quadri lavorativi. Era una teoria cara al vecchio Kgb: più è piccola, più la Russia diventa ingovernabile”. Savostyanov, che dal 2023 vive all’estero dopo essersi dichiarato contrario alla guerra contro Kiev, avverte l’Europa, che “dovrebbe svegliarsi” perché “il secondo obiettivo di Putin” è il “ritrovamento del ruolo di egemone europeo e globale”. Quello che rischia il Vecchio Continente, spiega, non è un’invasione di Mosca ma l’irrilevanza “in primo luogo dei propri valori democratici“. In tutto questo, il riarmo voluto da Ursula von der Leyen rappresenta solo parte della soluzione, ma “non basta. Oggi – continua – siete sotto schiaffo di due potenze come la Russia e questi nuovi Usa, che detestano profondamente le vostre basi di valori. Sono uniti da quello che ritengono essere un nemico comune: voi. Siete circondati, in qualche modo. Ogni piano di rafforzamento della capacità difensiva dell’Europa -precisa – deve cominciare da una potente campagna di informazione che spieghi ai cittadini la nuova realtà, che smascheri e isoli i complici di quella che non è una rivoluzione culturale in corso, ma un’aggressione mascherata”. Savostyanov afferma poi di non ritenere possibile “una fine della guerra senza un sostanziale cambiamento del rapporto di forze sul fronte a favore della Russia, ancora più marcato di quello attuale”. E, conclude, “un nuovo assetto geopolitico sorgerà inevitabilmente a causa della decisione degli Usa di ridurre drasticamente il loro ruolo negli affari internazionali. Putin promuoverà la sua visione, cercando una zona di influenza a Ovest per smarcarsi da quella, molto più vasta, della Cina”.
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  • Usa: "Intesa con Ucraina e Russia per navigazione sicura nel Mar Nero". Kiev colpisce la Crimea con il nuovo missile - Il Fatto Quotidiano
    Terminati i colloqui Usa-Russia a Riad, in Arabia Saudita. Mosca: "Non saranno resi noti i contenuti". Giovedì a Parigi la riunione dei paesi "volenterosi"...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/25/ucraina-zelensky-macron-base-kursk-uccisi-30-soldati/7927168/

    I colloqui a Riad, in Arabia Saudita, tra gli Stati Uniti e la Russia sono terminati lunedì sera. Le delegazioni di Washington e Mosca hanno già inviato relazioni ai leader di entrambi i Paesi. I rappresentanti degli Usa e quelli ucraini, invece, si sono visti martedì mattina per il secondo round di negoziati. Nessuna dichiarazione congiunta ma la Casa Bianca diffonde due differenti testi per ciascun colloquio, facendo sapere che gli esperti dei gruppi di lavoro Usa-Russia hanno concordato a Riad sugli stessi punti condivisi da Washington e Kiev. Ma mentre si apre uno spiraglio per garantire anche la navigazione sicura nel Mar Nero, su fronte della guerra continuano i raid e i bombardamenti con Kiev che ha anche annunciato di avere utilizzato il nuovissimo missile da crociera Long-Neptune anche contro la Crimea.

    Le dichiarazioni della Casa Bianca – “Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina hanno concordato di garantire la sicurezza della navigazione, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”, rende noto la Casa Bianca. Al punto 2 della dichiarazione con Mosca si legge che gli Stati Uniti contribuiranno a ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, a ridurre i costi delle assicurazioni marittime e a migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni. Mentre il secondo punto della dichiarazione con Kiev afferma che gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno concordato che gli Usa rimangono impegnati a contribuire allo scambio di prigionieri di guerra, al rilascio di detenuti civili e al ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza. Tra i punti concordati dai tre Paesi, fa sapere Washington, anche lo sviluppo di misure per l’attuazione dell’accordo del presidente Trump e del presidente Putin e del presidente Zelensky per vietare gli attacchi contro le strutture energetiche di Russia e Ucraina e l’accoglimento “con favore” dei “buoni uffici di Paesi Terzi al fine di sostenere l’applicazione degli accordi su energia e traffico marittimo”.

    “Trump vuole fermare le uccisioni” – Entrambe le note si concludono con la riaffermazione che gli Stati Uniti hanno ribadito a Mosca e Kiev “l’imperativo del presidente Trump di fermare le uccisioni da entrambe le parti del conflitto, come passo necessario per raggiungere una soluzione di pace duratura. A tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra le due parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad”.

    Le razioni – Il governo ucraino, confermando l’intesa raggiunta con gli Stati Uniti a Riad, ha allo stesso tempo avvertito che “tutti i movimenti delle navi militari russe al di fuori della parte orientale del Mar Nero costituiranno una violazione dello spirito di questo accordo, saranno considerati una violazione dell’impegno a garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e una minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina. In questo caso l’Ucraina avrà pieno diritto di esercitare il diritto all’autodifesa“, ha scritto su X il ministro della Difesa Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione ucraina in Arabia Saudita. Dal fronte russo, invece, il primo vice capo del Comitato di difesa e sicurezza del Consiglio della Federazione Russa, Vladimir Chizhov, ha tenuto a specificare che Russia e Stati Uniti non hanno adottato una dichiarazione congiunta dopo i colloqui di Riad a causa della posizione dell’Ucraina: “Anche il fatto che si siano seduti per 12 ore e si sia accordato su una dichiarazione congiunta, che però non è stata adottata a causa della posizione dell’Ucraina, è molto tipico e sintomatico”, ha detto Chizhov al canale televisivo Rossiya-24. I punti da chiarire rimangono, pertanto ancora, tanti.

    Il punto di Zelensky – L’Ucraina intende “attuare” gli accordi annunciati dalla Casa Bianca, in particolare per quanto riguarda la tregua nel Mar Nero tra Kiev e Mosca. A dichiararlo, definendoli “buone misure“, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Faremo del nostro meglio per attuare gli accordi raggiunti nell’incontro tra Ucraina e Stati Uniti”, ha dichiarato Zelensky in una conferenza stampa. “Saremo costruttivi”, ha aggiunto. Ma “le infrastrutture civili non saranno incluse nell’accordo” che prevede la fine degli attacchi ucraini e russi alle rispettive strutture energetiche, ha precisato, Zelensky. Il presidente ucraino ha però criticato gli Usa per il ripristino delle esportazioni agricole russe: “Riteniamo che questo sia un indebolimento della posizione e un indebolimento delle sanzioni, a nostro avviso. Non conosciamo ancora i dettagli di questa voce”, ha detto. Zelensky ha anche mosso delle critiche all’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per le sue dichiarazioni sui territori di cui la Russia rivendica l’annessione: “Molte delle informazioni diffuse da alcune persone e dalla persona che lei ha citato… sono molto in linea con i messaggi del Cremlino“, ha dichiarato rispondendo a una domanda su un’intervista rilasciata da Witkoff nei giorni scorsi.

    Il punto di Mosca – Il Cremlino, intanto, afferma che Russia e Stati Uniti “hanno concordato di sviluppare misure per attuare gli accordi dei presidenti dei due Paesi sul divieto di attacchi agli impianti energetici in Russia e Ucraina per un periodo di 30 giorni, a partire dal 18 marzo 2025, con possibilità di estensione e ritiro dall’accordo in caso di mancato rispetto da parte di una delle parti”. Mosca è favorevole ad attuare un accordo sulla sicurezza della navigazione sul Mar Nero ma afferma che l’intesa con gli Usa entrerà in vigore dopo il ritiro delle sanzioni sulle esportazioni agricole russe e su alcuni settori collegati. “La Russia e gli Stati Uniti continueranno a lavorare per raggiungere una pace solida e duratura” in Ucraina, si legge nella nota del Cremlino.

    L’incontro all’Eliseo – Intanto di certo al momento c’è, invece, che Emmanuel Macron accoglierà mercoledì sera all’Eliseo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “per un incontro seguito da una cena di lavoro”. Il capo dello stato francese – precisa la presidenza – “ribadirà a Zelensky che la Francia farà della continuazione e del rafforzamento del sostegno militare e finanziario all’Ucraina la sua priorità assoluta”. L’Eliseo aggiunge che l’incontro “consentirà ai due dirigenti di preparare la riunione sulla pace e la sicurezza per l’Ucraina che si terrà il giorno dopo a Parigi”, la riunione dei cosiddetti paesi “volenterosi” alla quale parteciperà anche Giorgia Meloni.

    La guerra sul campo – Sul fronte bellico, invece, fa rumore l’annuncio dell’aeronautica militare ucraina che afferma di aver colpito una base militare russa nella regione di Kursk, in Russia, eliminando circa 30 soldati russi. Lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev ha spiegato che la distruzione di questa base riduce la capacità dei russi di condurre operazioni di combattimento nelle regioni di Sumy e Kursk. In più, in un’intervista al giornale norvegese Nettavisen, il ministro delle industrie strategiche di Kiev, Herman Smetanin, ha fatto sapere che il nuovissimo missile da crociera di fabbricazione ucraina Long-Neptune – con una gittata di 1.000 chilometri – è stato utilizzato contro la Russia: non solo contro una raffineria di petrolio russa di Tuapse, ma in realtà “la prima volta che l’abbiamo utilizzato abbiamo attaccato un obiettivo militare nella penisola della Crimea occupata”, ha dichiarato. Mosca, da parte sua, accusa le forze ucraine di aver sparato volutamente su un gruppo di giornalisti e operatori di media russi nella zona del fronte provocando la morte di tre di loro. “Il fuoco era mirato, volevano specificamente ucciderli”, ha detto Peskov. Le accuse non sono verificabili in modo indipendente. Secondo il Cremlino e il ministero degli Esteri russo, ieri sono morti il giornalista di Izvestia, Aleksandr Fedorchak, il cameraman del canale televisivo Zvezda, Andrey Panov, e l’autista, Aleksandr Sirkeli, mentre altri due giornalisti sono rimasti feriti.
    Usa: "Intesa con Ucraina e Russia per navigazione sicura nel Mar Nero". Kiev colpisce la Crimea con il nuovo missile - Il Fatto Quotidiano Terminati i colloqui Usa-Russia a Riad, in Arabia Saudita. Mosca: "Non saranno resi noti i contenuti". Giovedì a Parigi la riunione dei paesi "volenterosi"... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/25/ucraina-zelensky-macron-base-kursk-uccisi-30-soldati/7927168/ I colloqui a Riad, in Arabia Saudita, tra gli Stati Uniti e la Russia sono terminati lunedì sera. Le delegazioni di Washington e Mosca hanno già inviato relazioni ai leader di entrambi i Paesi. I rappresentanti degli Usa e quelli ucraini, invece, si sono visti martedì mattina per il secondo round di negoziati. Nessuna dichiarazione congiunta ma la Casa Bianca diffonde due differenti testi per ciascun colloquio, facendo sapere che gli esperti dei gruppi di lavoro Usa-Russia hanno concordato a Riad sugli stessi punti condivisi da Washington e Kiev. Ma mentre si apre uno spiraglio per garantire anche la navigazione sicura nel Mar Nero, su fronte della guerra continuano i raid e i bombardamenti con Kiev che ha anche annunciato di avere utilizzato il nuovissimo missile da crociera Long-Neptune anche contro la Crimea. Le dichiarazioni della Casa Bianca – “Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina hanno concordato di garantire la sicurezza della navigazione, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”, rende noto la Casa Bianca. Al punto 2 della dichiarazione con Mosca si legge che gli Stati Uniti contribuiranno a ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, a ridurre i costi delle assicurazioni marittime e a migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni. Mentre il secondo punto della dichiarazione con Kiev afferma che gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno concordato che gli Usa rimangono impegnati a contribuire allo scambio di prigionieri di guerra, al rilascio di detenuti civili e al ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza. Tra i punti concordati dai tre Paesi, fa sapere Washington, anche lo sviluppo di misure per l’attuazione dell’accordo del presidente Trump e del presidente Putin e del presidente Zelensky per vietare gli attacchi contro le strutture energetiche di Russia e Ucraina e l’accoglimento “con favore” dei “buoni uffici di Paesi Terzi al fine di sostenere l’applicazione degli accordi su energia e traffico marittimo”. “Trump vuole fermare le uccisioni” – Entrambe le note si concludono con la riaffermazione che gli Stati Uniti hanno ribadito a Mosca e Kiev “l’imperativo del presidente Trump di fermare le uccisioni da entrambe le parti del conflitto, come passo necessario per raggiungere una soluzione di pace duratura. A tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra le due parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad”. Le razioni – Il governo ucraino, confermando l’intesa raggiunta con gli Stati Uniti a Riad, ha allo stesso tempo avvertito che “tutti i movimenti delle navi militari russe al di fuori della parte orientale del Mar Nero costituiranno una violazione dello spirito di questo accordo, saranno considerati una violazione dell’impegno a garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e una minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina. In questo caso l’Ucraina avrà pieno diritto di esercitare il diritto all’autodifesa“, ha scritto su X il ministro della Difesa Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione ucraina in Arabia Saudita. Dal fronte russo, invece, il primo vice capo del Comitato di difesa e sicurezza del Consiglio della Federazione Russa, Vladimir Chizhov, ha tenuto a specificare che Russia e Stati Uniti non hanno adottato una dichiarazione congiunta dopo i colloqui di Riad a causa della posizione dell’Ucraina: “Anche il fatto che si siano seduti per 12 ore e si sia accordato su una dichiarazione congiunta, che però non è stata adottata a causa della posizione dell’Ucraina, è molto tipico e sintomatico”, ha detto Chizhov al canale televisivo Rossiya-24. I punti da chiarire rimangono, pertanto ancora, tanti. Il punto di Zelensky – L’Ucraina intende “attuare” gli accordi annunciati dalla Casa Bianca, in particolare per quanto riguarda la tregua nel Mar Nero tra Kiev e Mosca. A dichiararlo, definendoli “buone misure“, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Faremo del nostro meglio per attuare gli accordi raggiunti nell’incontro tra Ucraina e Stati Uniti”, ha dichiarato Zelensky in una conferenza stampa. “Saremo costruttivi”, ha aggiunto. Ma “le infrastrutture civili non saranno incluse nell’accordo” che prevede la fine degli attacchi ucraini e russi alle rispettive strutture energetiche, ha precisato, Zelensky. Il presidente ucraino ha però criticato gli Usa per il ripristino delle esportazioni agricole russe: “Riteniamo che questo sia un indebolimento della posizione e un indebolimento delle sanzioni, a nostro avviso. Non conosciamo ancora i dettagli di questa voce”, ha detto. Zelensky ha anche mosso delle critiche all’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per le sue dichiarazioni sui territori di cui la Russia rivendica l’annessione: “Molte delle informazioni diffuse da alcune persone e dalla persona che lei ha citato… sono molto in linea con i messaggi del Cremlino“, ha dichiarato rispondendo a una domanda su un’intervista rilasciata da Witkoff nei giorni scorsi. Il punto di Mosca – Il Cremlino, intanto, afferma che Russia e Stati Uniti “hanno concordato di sviluppare misure per attuare gli accordi dei presidenti dei due Paesi sul divieto di attacchi agli impianti energetici in Russia e Ucraina per un periodo di 30 giorni, a partire dal 18 marzo 2025, con possibilità di estensione e ritiro dall’accordo in caso di mancato rispetto da parte di una delle parti”. Mosca è favorevole ad attuare un accordo sulla sicurezza della navigazione sul Mar Nero ma afferma che l’intesa con gli Usa entrerà in vigore dopo il ritiro delle sanzioni sulle esportazioni agricole russe e su alcuni settori collegati. “La Russia e gli Stati Uniti continueranno a lavorare per raggiungere una pace solida e duratura” in Ucraina, si legge nella nota del Cremlino. L’incontro all’Eliseo – Intanto di certo al momento c’è, invece, che Emmanuel Macron accoglierà mercoledì sera all’Eliseo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “per un incontro seguito da una cena di lavoro”. Il capo dello stato francese – precisa la presidenza – “ribadirà a Zelensky che la Francia farà della continuazione e del rafforzamento del sostegno militare e finanziario all’Ucraina la sua priorità assoluta”. L’Eliseo aggiunge che l’incontro “consentirà ai due dirigenti di preparare la riunione sulla pace e la sicurezza per l’Ucraina che si terrà il giorno dopo a Parigi”, la riunione dei cosiddetti paesi “volenterosi” alla quale parteciperà anche Giorgia Meloni. La guerra sul campo – Sul fronte bellico, invece, fa rumore l’annuncio dell’aeronautica militare ucraina che afferma di aver colpito una base militare russa nella regione di Kursk, in Russia, eliminando circa 30 soldati russi. Lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev ha spiegato che la distruzione di questa base riduce la capacità dei russi di condurre operazioni di combattimento nelle regioni di Sumy e Kursk. In più, in un’intervista al giornale norvegese Nettavisen, il ministro delle industrie strategiche di Kiev, Herman Smetanin, ha fatto sapere che il nuovissimo missile da crociera di fabbricazione ucraina Long-Neptune – con una gittata di 1.000 chilometri – è stato utilizzato contro la Russia: non solo contro una raffineria di petrolio russa di Tuapse, ma in realtà “la prima volta che l’abbiamo utilizzato abbiamo attaccato un obiettivo militare nella penisola della Crimea occupata”, ha dichiarato. Mosca, da parte sua, accusa le forze ucraine di aver sparato volutamente su un gruppo di giornalisti e operatori di media russi nella zona del fronte provocando la morte di tre di loro. “Il fuoco era mirato, volevano specificamente ucciderli”, ha detto Peskov. Le accuse non sono verificabili in modo indipendente. Secondo il Cremlino e il ministero degli Esteri russo, ieri sono morti il giornalista di Izvestia, Aleksandr Fedorchak, il cameraman del canale televisivo Zvezda, Andrey Panov, e l’autista, Aleksandr Sirkeli, mentre altri due giornalisti sono rimasti feriti.
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    Usa: "Intesa con Ucraina e Russia per navigazione sicura nel Mar Nero". Kiev colpisce la Crimea con il nuovo missile - Il Fatto Quotidiano
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  • Giulietto chiesa che i media hanno fatto credere pazzo complottista filoputiniano ci aveva raccontato la verità ammessa oggi finalmente dalla corte europea

    E quelli che lo avevano denigrato non chiedono scusa

    Sono ancora lì a pontificare ... #RussiaUkraineWar
    Giorgia Salvagni
    @
    https://x.com/ElenaBasileIT/status/1904095346050945472?t=tik7QQtgEO3-wEXGvlsRdQ&s=19
    Giulietto chiesa che i media hanno fatto credere pazzo complottista filoputiniano ci aveva raccontato la verità ammessa oggi finalmente dalla corte europea E quelli che lo avevano denigrato non chiedono scusa Sono ancora lì a pontificare ... #RussiaUkraineWar Giorgia Salvagni @ https://x.com/ElenaBasileIT/status/1904095346050945472?t=tik7QQtgEO3-wEXGvlsRdQ&s=19
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  • CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DEI VOSTRI LIKE.CONTINUA LA TENSIONE DEI RAPPORTI TRA LA RUSSIA E L'UCRAINO, CHE HA SCATENATO L'INFERNO A BELGOROD !!!! VEDREMO QUALE SARA', QUANTO MENO, L'ESITO DELLE TRATTATIVE TRA PUTIN E TRUMP !!!! SPERIAMO CHE IL SANGUINOSO CONFLITTO, MOLTO DATATO NEL TEMPO, DOVUTO AL SOSTEGNO DELLA UCRAINA, CONTRO LA RUSSIA,GIA' DAGLI ANNI DI PRESIDENZA DI BARACK OBAMA- TUTTI RICORDERETE CHE L'AMMINISTRAZIONE DEGLI USA DA BUSH AD OBAMA, HA PRODOTTO 200 MILIONI DI MORTI-ABBIA A CESSARE MOLTO PRESTO !!!!! VI ABBRACCIO. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DEI VOSTRI LIKE.CONTINUA LA TENSIONE DEI RAPPORTI TRA LA RUSSIA E L'UCRAINO, CHE HA SCATENATO L'INFERNO A BELGOROD !!!! VEDREMO QUALE SARA', QUANTO MENO, L'ESITO DELLE TRATTATIVE TRA PUTIN E TRUMP !!!! SPERIAMO CHE IL SANGUINOSO CONFLITTO, MOLTO DATATO NEL TEMPO, DOVUTO AL SOSTEGNO DELLA UCRAINA, CONTRO LA RUSSIA,GIA' DAGLI ANNI DI PRESIDENZA DI BARACK OBAMA- TUTTI RICORDERETE CHE L'AMMINISTRAZIONE DEGLI USA DA BUSH AD OBAMA, HA PRODOTTO 200 MILIONI DI MORTI-ABBIA A CESSARE MOLTO PRESTO !!!!! VI ABBRACCIO. BUONA GIORNATA.
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  • Ai miei connazionali, ricordo che Draghi è quello del Britannia e lo stesso uomo del quale il Presidente emerito Cossiga disse "... un vile, un vile affarista non si può nominare presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana.", quello che durante il Covid, affermò: "...non ti vaccini, ti amali, muori...! Sempre lui, in un altro suo "autorevole"
    discorso, a proposito dell'aumento del costo del gas, rivolgendosi agli italiani, pronunciò quest'altra perla di saggezza: "...Cosa preferiamo, la pace oppure star tranquilli con i condizionatori accesi?" Oggi, l'uomo delle banche, divenuto consigliere della guerrafondaia tedesca (la socia del napoleoncino francese e del novello Churchill inglese), ai parlamentari italiani ha detto, tra le altre cose, che "...Occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei per lingua, metodi, armamenti e che sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale". Parole di una pericolosità estrema, che tradotte significano: dare il comando delle nostre Forze armate al folle di turno, a "livello superiore" (potrebbe essere un generale francese, tedesco, belga ecc...) pronto a ordinare il fuoco contro il nostro stesso Stato. Chiaramente questo potrà avvenire dopo che i cittadini europei saranno stati completamente deprivati del residuo di sovranità nazionale rimastagli ed essere stati ulteriormente indebitati di 800 mld di euro per comprare armi da impiegare, forse, contro loro stessi. Ma in questo quadro Orwelliano, per grazia di Dio, oggi, dopo la telefonata intercorsa tra Trump e Putin, la cui interlocuzione fa ben sperare per l'inizio di un processo di pace, forse i disegni del vile affarista e dei suoi mandanti troveranno maggiori difficoltà ad essere realizzati. Rimane il fatto che Orwell aveva visto giusto e che noi siamo ostaggi di un gruppo di potere folle e criminale. Che Dio ci aiuti.

    - Pietro Marongiu

    Source:
    https://x.com/itsmeback_/status/1902734233073803463?t=X4mnfSoY4CGPDjT6-aZ1Fw&s=19
    Ai miei connazionali, ricordo che Draghi è quello del Britannia e lo stesso uomo del quale il Presidente emerito Cossiga disse "... un vile, un vile affarista non si può nominare presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana.", quello che durante il Covid, affermò: "...non ti vaccini, ti amali, muori...! Sempre lui, in un altro suo "autorevole" discorso, a proposito dell'aumento del costo del gas, rivolgendosi agli italiani, pronunciò quest'altra perla di saggezza: "...Cosa preferiamo, la pace oppure star tranquilli con i condizionatori accesi?" Oggi, l'uomo delle banche, divenuto consigliere della guerrafondaia tedesca (la socia del napoleoncino francese e del novello Churchill inglese), ai parlamentari italiani ha detto, tra le altre cose, che "...Occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei per lingua, metodi, armamenti e che sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale". Parole di una pericolosità estrema, che tradotte significano: dare il comando delle nostre Forze armate al folle di turno, a "livello superiore" (potrebbe essere un generale francese, tedesco, belga ecc...) pronto a ordinare il fuoco contro il nostro stesso Stato. Chiaramente questo potrà avvenire dopo che i cittadini europei saranno stati completamente deprivati del residuo di sovranità nazionale rimastagli ed essere stati ulteriormente indebitati di 800 mld di euro per comprare armi da impiegare, forse, contro loro stessi. Ma in questo quadro Orwelliano, per grazia di Dio, oggi, dopo la telefonata intercorsa tra Trump e Putin, la cui interlocuzione fa ben sperare per l'inizio di un processo di pace, forse i disegni del vile affarista e dei suoi mandanti troveranno maggiori difficoltà ad essere realizzati. Rimane il fatto che Orwell aveva visto giusto e che noi siamo ostaggi di un gruppo di potere folle e criminale. Che Dio ci aiuti. - Pietro Marongiu Source: https://x.com/itsmeback_/status/1902734233073803463?t=X4mnfSoY4CGPDjT6-aZ1Fw&s=19
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  • La deputata @serracchiani Debora Serracchiani (PD) chiede al governo di censurare la proiezione di un documentario in una sala privata e di vietare la raccolta firme contro le dichiarazioni di Mattarella, ritenendole false.

    https://www.petizioni.com/il_popolo_italiano_prende_le_distanze_dalle_parole_del_presidente_mattarella

    Vorrei ricordare alla deputata che la petizione è assolutamente legittima. Se avessi voluto organizzare qualcosa di farlocco, avrei messo in piedi le primarie del PD.

    Non contenta, Serracchiani attacca me e @AndreaLucidi, accusandoci di essere giornalisti di International Reporters, che secondo lei sarebbe un "organo del Cremlino".

    Un premio da 27.000 euro vinto da International Reporters in un concorso per startup viene spacciato per un "finanziamento russo". Facciamo due conti:

    27.000 euro in un anno equivalgono a 2.250 euro al mese
    Divisi tra 10 giornalisti, fanno 225 euro a testa
    L’equivalente di una cena del PD a spese dei contribuenti italiani.
     
    Trieste 20 Marzo 2025 
    “La presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno applichino ai video prodotti da ‘Russia Today’ le sanzioni europee cui l’emittente è sottoposta in tutta l’Unione Europea, con il divieto assoluto di trasmissione dei suoi programmi in qualunque forma e contesto. La misura si applichi all’evento in programma a Udine e ad altre simili manifestazioni che si dovessero organizzare in futuro anche in altre località d’Italia”. Lo chiede la deputata Debora Serracchiani, che ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla proiezione, prevista per domenica 23 marzo in un hotel di Udine, di due filmati prodotti dall’emittente “Russia Today”, dal titolo “I bambini del Donbass” e “Maidan. La strada verso la guerra”, promossa da Insieme Liberi, Liberi Elettori-Io amo Udine e altri soggetti. “Il video sul sequestro dei bambini del Donbass è un caso di disinformatija in pieno stile putiniano”, afferma la deputata precisando che “per quell’episodio la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura nei confronti dello stesso Vladimir Putin. Giustamente le associazioni ucraine sono scandalizzate”. Serracchiani richiama la “recente campagna di attacchi contro il Presidente della Repubblica e le aggressioni informatiche contro infrastrutture critiche”, segnala la “raccolta di firme, rivelatasi piena di nomi palesemente falsi, consegnate nelle mani di Maria Zakharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, promossa anche a Udine” e denuncia che “verrà a far propaganda chi lavora per il sito russo ‘International Reporters’, allineato alla propaganda russa e associato a un finanziamento, diretto o indiretto, da parte delle autorità russe”. La deputata nel suo atto ispettivo richiama il Regolamento del Consiglio europeo in merito alle “Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina” che vietano a Russia Today e altri operatori di trasmettere o veicolare contenuti “finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell’Ue e dei suoi Stati membri”.
    La deputata @serracchiani Debora Serracchiani (PD) chiede al governo di censurare la proiezione di un documentario in una sala privata e di vietare la raccolta firme contro le dichiarazioni di Mattarella, ritenendole false. https://www.petizioni.com/il_popolo_italiano_prende_le_distanze_dalle_parole_del_presidente_mattarella Vorrei ricordare alla deputata che la petizione è assolutamente legittima. Se avessi voluto organizzare qualcosa di farlocco, avrei messo in piedi le primarie del PD. Non contenta, Serracchiani attacca me e @AndreaLucidi, accusandoci di essere giornalisti di International Reporters, che secondo lei sarebbe un "organo del Cremlino". Un premio da 27.000 euro vinto da International Reporters in un concorso per startup viene spacciato per un "finanziamento russo". Facciamo due conti: 27.000 euro in un anno equivalgono a 2.250 euro al mese Divisi tra 10 giornalisti, fanno 225 euro a testa L’equivalente di una cena del PD a spese dei contribuenti italiani.   Trieste 20 Marzo 2025  “La presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno applichino ai video prodotti da ‘Russia Today’ le sanzioni europee cui l’emittente è sottoposta in tutta l’Unione Europea, con il divieto assoluto di trasmissione dei suoi programmi in qualunque forma e contesto. La misura si applichi all’evento in programma a Udine e ad altre simili manifestazioni che si dovessero organizzare in futuro anche in altre località d’Italia”. Lo chiede la deputata Debora Serracchiani, che ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla proiezione, prevista per domenica 23 marzo in un hotel di Udine, di due filmati prodotti dall’emittente “Russia Today”, dal titolo “I bambini del Donbass” e “Maidan. La strada verso la guerra”, promossa da Insieme Liberi, Liberi Elettori-Io amo Udine e altri soggetti. “Il video sul sequestro dei bambini del Donbass è un caso di disinformatija in pieno stile putiniano”, afferma la deputata precisando che “per quell’episodio la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura nei confronti dello stesso Vladimir Putin. Giustamente le associazioni ucraine sono scandalizzate”. Serracchiani richiama la “recente campagna di attacchi contro il Presidente della Repubblica e le aggressioni informatiche contro infrastrutture critiche”, segnala la “raccolta di firme, rivelatasi piena di nomi palesemente falsi, consegnate nelle mani di Maria Zakharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, promossa anche a Udine” e denuncia che “verrà a far propaganda chi lavora per il sito russo ‘International Reporters’, allineato alla propaganda russa e associato a un finanziamento, diretto o indiretto, da parte delle autorità russe”. La deputata nel suo atto ispettivo richiama il Regolamento del Consiglio europeo in merito alle “Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina” che vietano a Russia Today e altri operatori di trasmettere o veicolare contenuti “finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell’Ue e dei suoi Stati membri”.
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  • CARI AMICI, TUTTO VA MALISSIMO, IN QUANTO CONTINUA LA GUERRA TRA LA RUSSIA E L'UCRAINO, E VI E' STATO UN ATTACCO AD UNA CENTRALE NUCLEARE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, DA PARTE DELL'ESSERE IMMONDO, CHIAMATO ZELENSKY. DOMANI TRUMP SI INCONTRERA' CON PUTIN A GEDDA IN ARABIA SAUDITA E SPERIAMO CHE SI VADA ALLA FINE DEL SANGUINOSO CONFLITTO CHE HA PROVOCATO ALLA RUSSIA, MORTI , SACRIFICI E DANNI E ALLA UCRAINA, OLTRE UN MILIONE DI INNOCENTI E DISTRUZIONE IN TUTTO IL PAESE.VEDREMO COSA ACCADRA' !!!!!BUONA GIORNATA E A TUTTI UN ABBRACCIO.
    CARI AMICI, TUTTO VA MALISSIMO, IN QUANTO CONTINUA LA GUERRA TRA LA RUSSIA E L'UCRAINO, E VI E' STATO UN ATTACCO AD UNA CENTRALE NUCLEARE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, DA PARTE DELL'ESSERE IMMONDO, CHIAMATO ZELENSKY. DOMANI TRUMP SI INCONTRERA' CON PUTIN A GEDDA IN ARABIA SAUDITA E SPERIAMO CHE SI VADA ALLA FINE DEL SANGUINOSO CONFLITTO CHE HA PROVOCATO ALLA RUSSIA, MORTI , SACRIFICI E DANNI E ALLA UCRAINA, OLTRE UN MILIONE DI INNOCENTI E DISTRUZIONE IN TUTTO IL PAESE.VEDREMO COSA ACCADRA' !!!!!BUONA GIORNATA E A TUTTI UN ABBRACCIO.
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  • NuovoAtlante
    di Alessandro Orsini

    Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto

    La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”.

    È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo?

    Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia.
    Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023.

    A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
    NuovoAtlante di Alessandro Orsini Gli sconfitti. La piazza di Serra era il funerale degli eurocentrici in lutto La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento. È stata la piazza di chi ha creduto che la sconfitta della Russia fosse un gioco da ragazzi in stile Carlo Calenda contro Chiara Appendino il 2 febbraio 2023 a Piazza Pulita: “Come sconfiggere la Russia? Semplice: basta dare armi agli ucraini”. È stata la piazza dei facili entusiasmi di Repubblica e della mancanza totale di senso della realtà; è stata la piazza della presunzione e dell’arroganza dell’uomo eurocentrico. In tre anni, i manifestanti sono passati dallo slogan: “Provochiamo la morte della Russia” allo slogan: “Evitiamo la morte dell’Europa”. È stata la piazza dello sconforto e dello smarrimento. Migliaia di persone hanno celebrato il rito per elaborare il lutto collettivo della sconfitta, convocate dai sacerdoti della religione laica della superiorità dell’Occidente. Terminata la guerra fredda, siamo passati da una religione laica dai contorni ben precisi, il marxismo-leninismo, a una religione laica di cui non si capisce niente. Una religione laica basata sull’idea generica che l’Europa è una civiltà moralmente superiore alla Russia, alla Cina, all’Iran, insomma, i nemici della Casa Bianca. I credenti laici si sono stretti come accade ai funerali, a cui tutti possono partecipare senza distinzioni di partito. Ecco spiegata la presenza così contraddittoria di politici con idee tanto diverse. Come si conviene a un popolo sconfitto, Roberto Vecchioni ha fatto l’elenco di tutte le cose belle prodotte dall’Europa assicurando che nessun’altra civiltà ha prodotto niente di paragonabile. Utile contro la depressione e pure commovente. Ma se uno non ha passato tutta la vita a studiare le altre civiltà, come fa a saperlo? Il Corriere della Sera è il laboratorio sociologico più interessante giacché il quotidiano di Luciano Fontana esprime, perfettamente, tutti i complessi di superiorità eurocentrici dell’uomo medio, secondo cui l’Occidente è una civiltà superiore. Il nuovo discorso più irrazionale sulla guerra in Ucraina giunge infatti da un editorialista del Corriere della Sera. Ernesto Galli della Loggia, facinoroso sostenitore dell’invio di armi a Zelensky all’infinito, ha spiegato a Luca Sommi che nessuno ha mai armato Zelensky con l’idea che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia. Secondo Galli della Loggia, nessuno ha mai avuto un’idea così assurda dalle sue parti. Galli della Loggia ha dimenticato tutte le volte in cui Paolo Mieli e Luciano Fontana hanno detto che le armi agli ucraini servivano per sconfiggere i russi sul campo. Ha dimenticato tutte le volte in cui hanno detto che gli ucraini avrebbero vinto. Ha dimenticato che l’Europa ha armato la “grande” controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023, con l’intento dichiarato di liberare tutti i territori occupati da Putin. Galli della Loggia ha dimenticato il discorso di Mario Draghi per la sconfitta della Russia all’Assemblea generale dell’Onu del 21 settembre 2022 e quello al Massachusetts Institute of Technology del 6 giugno 2023. A vantaggio di Galli della Loggia, riporto le parole di Draghi al Mit di Boston: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”. Il fatto che Galli della Loggia ricorra a un trucco retorico così puerile per nascondere il fallimento delle politiche promosse dal Corriere della Sera in Ucraina desta impressione. Non si capisce se questa narrazione nasca dalla disonestà intellettuale o dalla perdita di ogni facoltà logica davanti alla sconfitta.
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